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"Abbiamo lasciato i nostri Lego in Ucraina, aiutateci". Al piccolo Andrii arrivano decine di doni

di MARIANNA GRAZI -
10 aprile 2022
Andrii Sidorov

Andrii Sidorov

Quando Andrii Sidorov, 11 anni, è fuggito da Kiev alla fine di febbraio, con solo una piccola valigia di effetti personali essenziali. Non aveva altra scelta che lasciarsi alle spalle la sua preziosa collezione di Lego. La sua storia è rimbalzata in questi giorni sui media internazionali, un gesto di beneficenza straordinario che riempie il cuore in un momento terribile come quello della guerra. Ne riportiamo la versione raccontata dal Washington Post.

In fuga dalla guerra

Andrii Sidorov, 11 anni, è fuggito con il padre e il fratellino da Kiev in Irlanda. Appassionato di Lego il bambino ha dovuto abbandonare la sua collezione in Ucraina

"Era così triste", ha detto suo padre, Igor Sidorov, che con due dei suoi quattro figli è partito in auto alla volta di Vienna lo scorso 23 febbraio, poco prima che la Russia lanciasse l'assalto all'Ucraina. I suoi due maggiori invece (19 e 16 anni), insieme alla madre, sono rimasti a combattere a Kiev. "La situazione era pericolosa", ha detto Sidorov, il cui figlio più piccolo ha 8 anni e, aggiunge, "Non era al sicuro" rimanendo nel Paese. Il 15 marzo, l'uomo e i due bambini volati da Vienna a Galway, in Irlanda, dove il governo ha derogato l'obbligo del visto per i profughi gli ucraini e ha offerto loro in cambio l'accesso all'assistenza sanitaria e altri benefici. Dall'inizio della guerra infatti più di 5.500 rifugiati sono entrati in Irlanda.

La passione per i Lego

Da quel momento in poi i tre erano al sicuro dal punto di vista materiale, ma l'11enne si sentiva perso senza i suoi mattoncini, capaci di calmarlo e di tenerlo occupato in una fase difficile da affrontare, sia per la famiglia divisa che per il fatto di dover cominciare una nuova vita in un Paese nuovo e sconosciuto. Da quando era un bambino, spiega Igor Sidorov, per Andrii quello era il suo passatempo preferito. "Mio figlio ha iniziato a costruire con i Lego a 3 anni", ha detto il papà, spiegando che il piccolo passava molte ore al giorno a fare creazioni complesse. "Tutto il tempo, realizzava giochi sempre diversi", ha aggiunto. Senza manuali di istruzioni e usando soltanto la sua immaginazione, costruiva camion, navi e robot. Nel corso degli anni, la sua collezione è diventata vasta e sempre più ricca e lui l'amava profondamente come fosse un tesoro. Per questo quando sono arrivati in Irlanda Igor, che ha cercato di rendere la transizione nella nuova nazione per i suoi bambini il più semplice possibile, sapeva che per Andrii questo significava trovargli dei mattoncini con cui giocare.

L'appello su Facebook

Grazie all'appello del padre su Facebook decine di scatole di mattoncini sono arrivate all'hotel di Galway dove è alloggiata la famiglia

L'uomo, che ha lavorato come responsabile regionale delle vendite in Ucraina, ha deciso allora di pubblicare un appello su Facebook lo scorso 28 marzo: "Abbiamo lasciato tutti i nostri Lego in Ucraina. Aiutatemi per favore! Abbiamo bisogno di qualsiasi tipo di mattoncino, di qualsiasi dimensione e colore, in qualsiasi quantità". Una richiesta insolita, all'apparenza, per dei rifugiati provenienti da un contesto di guerra, ma il genitore sapeva quanto fosse in realtà importante per il suo Andrii, tanto da anteporla a qualsiasi altra ricerca. Avere dei Lego con cui giocare avrebbe alleviato l'ansia di suo figlio e gli avrebbe fornito una distrazione necessaria in un momento terribile e difficilissimo, che nessuno dovrebbe mai affrontare, tantomeno un bambino.

I doni da tutto il mondo

Il suo sincero appello online ha funzionato: nel giro di 24 ore dalla pubblicazione su vari gruppi social dozzine di pacchi pieni di Lego nuovi e usati hanno cominciato a riversarsi al Galmont Hotel & Spa, dove i servizi sociali irlandesi hanno sistemato la famiglia. "Ci sono Lego tutto intorno a me. Nella reception, nella stanza, ovunque", ha raccontato Igor, che si è detto stupito e commosso dalla travolgente dimostrazione di sostegno verso di loro. Persone sconosciute da Stati Uniti, Gran Bretagna, Australia ed Europa, colpite dal suo messaggio, hanno spedito ogni sorta di set, tanto che "Ora mio figlio ha più Lego di prima", ha dichiarato felicissimo il padre. Sono infatti circa 45 le confezioni arrivate da tutto il mondo al bambino che è tornato finalmente a sorridere. "Ogni giorno, quando torna da scuola, sceglie la prossima scatola e costruisce" spiega Sidorov, aggiungendo che i suoi figli stanno anche cominciando ad adattarsi alla vita in Irlanda, grazie alla gentilezza dei cittadini che li hanno accolti. "Penso che siano felici di essere qui. La priorità per me è salvare i miei figli e dar loro una vita felice – ha spiegato, dicendo che non sa ancora se la famiglia resterà in Irlanda o tornerà a Kiev in futuro –. Non devo pensare a me, ma a miei ragazzi". Andrii, da parte sua, comincia a sentirsi più a casa ora che è di nuovo circondato dai Lego. "Gloria all'Irlanda!" ha scritto in un post di Instagram, con una creazione Lego di una bandiera irlandese. "Grazie a tutte queste persone meravigliose e molto gentili con un cuore davvero grande!".