Se state camminando per le strade di Londra sicuramente avrete notato qualcosa di diverso e particolare. Le statue di uomini illustri come l'ingegnere Isambard Kingdom Brunel, gli attori Laurence Olivier e Gene Kelly, e i calciatori Thierry Henry e Tony Adams sono state avvolte con bambolotti e vistose fasce per neonati. A “colpire“ queste fantastiche sculture sono stati gli attivisti del gruppo Dad Shift. L'obiettivo è chiaro: “richiamare l’attenzione sull'importante ruolo che la paternità svolge nella vita degli uomini e sul perché il governo britannico deve concedere ai papà e ai co-genitori un congedo di paternità migliore”.
L'iniziativa del gruppo Dad Shift
Come dichiarato infatti da George Gabriel, co-fondatore dell'organizzazione: “Le donne sono spesso interrogate sui loro ruoli come mogli, madri e figlie, mentre le figure maschili pubbliche raramente sono invitate a discutere il loro ruolo di padri. Volevamo sottolineare l'importanza di questo aspetto e l'urgenza di migliorare il sostegno a chi diventa genitore“.
Il Regno Unito ha la peggiore offerta di congedo parentale in Europa
E la rabbia del gruppo Dad Shift è giustificata visto che il Regno Unito ha la peggiore offerta di congedo parentale in Europa. I padri, infatti, hanno diritto a sole due settimane di congedo di paternità, con un’indennità settimanale di appena 184,03 sterline (poco più di 210 euro). Motivo per il quale, secondo una recente indagine, un padre su tre ha rinunciato del tutto al congedo dopo la nascita del figlio, e circa metà delle famiglie ha riportato difficoltà economiche dopo averlo fatto.
Le differenze con il resto del mondo
Se prendiamo in considerazione il resto del mondo possiamo notare che le differenze sono abissali. La Spagna, ad esempio, offre 16 settimane di congedo di paternità retribuito, pari al congedo di maternità. In Svezia invece i genitori, inclusi quelli Lgbt+ e adottivi, hanno diritto a 240 giorni di congedo parentale retribuito per ciascuno. Più di “manica larga“ il sistema giapponese che offre fino a 52 settimane di congedo di paternità retribuito. Paesi come Stati Uniti e Nuova Zelanda invece non offrono congedo di paternità retribuito a livello nazionale, mentre la media dei paesi OCSE, inclusa l’Italia, è di 10,4 giorni.
La lettera inviata al primo ministro Starmer
Da qui la decisione del gruppo Dad Shift, che non si è solo limitata a fasciare le statue principali, ma che ha anche inviato una lettera al primo ministro Starmer. “Caro Primo Ministro Keir Starmer – scrivono sul proprio sito internet – durante la campagna elettorale, sei stato criticato per voler trascorrere anche solo una notte a settimana con i tuoi figli. Come padri e genitori, abbiamo ammirato sia l'impegno che dimostri verso la tua famiglia, sia la convinzione con cui sei stato disposto a difenderlo“. Ed è per questo, aggiungono che “ti scriviamo per chiedere il tuo aiuto, affinché i papà in tutto il Paese possano essere presenti per le loro famiglie esattamente come lo sei tu per la tua. Un congedo parentale adeguato per i padri e i co-genitori è vantaggioso per le madri, i neonati, i padri stessi e la società nel suo complesso, contribuendo a migliorare i risultati sulla salute per tutti“.
La richiesta d'incontro e l'appello per “scoprire il tipo di padre che vogliono essere“
I paesi che offrono almeno sei settimane di congedo per i padri hanno un divario salariale di genere ridotto del 4% e una differenza nella partecipazione alla forza lavoro inferiore del 3,7%. Una tendenza che, secondo gli attivisti, porterebbe un grande impatto positivo sull'economia britannica nel caso si andasse a cambiare quello che è attualmente il congedo parentale. “Con il Partito Laburista impegnato a rivedere gli assetti del congedo parentale entro il suo primo anno di governo, ti chiediamo di incontrarci e considerare il sostegno alla richiesta di The Dad Shift per un congedo parentale che sia accessibile economicamente, che preveda un adeguato periodo di tempo e che sostenga l'uguaglianza tra i genitori“, continua ancora il gruppo che poi lancia un appello: “Aiuta generazioni di padri a colmare questo divario, dando ai papà il tempo necessario per trascorrere con i loro figli e per scoprire il tipo di padre che vogliono essere“.
L'iniziativa sembra aver riscontrato grande successo tanto che un sondaggio ha rivelato come il 90% dei padri intervistati desideri essere maggiormente coinvolto nella vita dei propri figli. Adesso toccherà a Starmer confermarsi un buon padre di famiglia, come lo è stato durante la campagna elettore.