In Russia è Barbie-mania. Anche se "promuove i valori Lgbt"

Nonostante il film non sia nelle sale, a Mosca il rosa è ovunque. Per la deputata Butina le bambole devono essere messe al bando perché "diffondono l'omosessualità"

di BARBARA BERTI -
31 luglio 2023
Tanti i benefici riscontrati giocando con l'iconica bambola

Tanti i benefici riscontrati giocando con l'iconica bambola

In Russia è Barbie-mania ma “le bambole vanno vietate, promuovono valori Lgbt”. Nel paese di Vladimir Putin il film con protagonista Margot Robbie e dedicato alla bambola più amata di sempre non è arrivato ma tutti (o quasi) sono entrati nel mood di Barbie, come del resto sta succedendo in ogni angolo del mondo.

Tatiana “Tanya” Tuzova, artista e modella russa che assomiglia alla bambola. La sua collezione conta oltre 1520 esemplari

La filosofia del 'think pink' – accompagnata da tanti glitter - sta contagiando Mosca e dintorni con locali addobbati, feste a tema, video social degli influencer e dei personaggi noti. Tanta è la voglia di leggerezza e sollievo dalle turbolenze della vita in grigio all'ombra del Cremlino che persino alcune parlamentari, nei giorni scorsi, hanno scelto di presentarsi in rosa nella seriosa Duma.

Barbie, bambole contrarie ai valori tradizionali

Ria Novosti Maria Butina, membro del Comitato per gli affari internazionali della Duma di Stato chiede di vietare l’iconica bambola

E proprio qui, però, c’è chi è nettamente contrario all’incantato mondo di Barbie. Ria Novosti Maria Butina, membro del Comitato per gli affari internazionali della Duma di Stato chiede, infatti, di vietare l’iconica bambola. “Le bambole vendute in Russia non dovrebbero promuovere valori non tradizionali per il Paese” sostiene. E aggiunge: “Sono categoricamente contraria alla comparsa di bambole nei nostri negozi, o a bambole che promuovono relazioni omosessuali”. Secondo Butina, le Barbie di Mattel sono il motore dell'agenda Lgbt, cosa inaccettabile in Russia secondo la legge che vieta la loro propaganda.

Alcune parlamentari russe vestite di rosa in onore dell'iconica bambola (The Moscow Time)

Nel 2013 il presidente Vladimir Putin ha firmato una legge che vieta la propaganda gay, lesbica e transgender tra i bambini. I russi rischiano una multa fino a 5.000 rubli per questo, i funzionari fino a 50.000, mentre le persone giuridiche fino a un milione. La punizione per tale propaganda, utilizzando i media o Internet, è ancora più dura. Allo stesso tempo, Putin ha ripetutamente affermato che nessuno viola i diritti della comunità Lgbt in Russia.

La portavoce del Consiglio della Federazione Russa Valentina Matviyenko (The Moscow Times)

Il precedente, sempre la bambola nel mirino

Non è la prima volta che la bambola Mattel fa scalpore in Russia. Vladimir Putin la vietò insieme ad altri giocattoli occidentali nel 2002, convinto che avesse un impatto negativo sulle menti dei bambini piccoli. Per il ministero dell'Istruzione russo i giocattoli avevano “effetti dannosi” sui piccoli, credendo che “risvegliassero gli impulsi sessuali” e “incoraggiassero il consumismo”. Del resto Barbie ha contribuito a rivoluzionare l'immaginario delle bambine che con lei possono giocare a diventare donne oltre che madri.
Le Barbie sono sempre più inclusive (Instagram)

Le Barbie sono sempre più inclusive ma Putin le ha vietate insieme ad altri giocattoli occidentali (Instagram)

Il film non è nelle sale ma...

In Russia la pellicola della regista di Greta Gerwig non è nelle sale per un motivo ben preciso: a Warner Bros. e le altre case di produzione occidentali hanno abbandonato il Paese dopo l’invasione dell’Ucraina. Ma i fan non si fanno certo scoraggiare. Il “Moscow Times” dando conto di questa euforia collettiva, racconta la storia di Vladimir Sushvalov, un ragazzo di 21 anni, che ha speso 30mila rubli (più di 300 euro) per andare da Mosca ad Astana, in Kazakistan, a vedere la prima del film.

Il film non è nelle sale dell'ex Unione sovietica

Lo studente ha spiegato di essere stato attratto dalla luminosità e dai colori del trailer: il richiamo di un mondo scintillante, altro da quello opaco in cui si ritrova a vivere. Secondo i media russi, la pellicola potrebbe essere disponibile online in autunno. Ma intanto girano già le copie ‘pirata’. La ex conduttrice televisiva Ksenia Sobchak si è fatta riprendere mentre guarda il film, probabilmente in streaming da casa. L'anno scorso, i distributori di film russi hanno trovato un modo per continuare a proiettare film stranieri, anche se illegalmente, ottenendo copie digitali dei film proiettati in Kazakistan tramite l'app di messaggistica Telegram, senza l'autorizzazione dei titolari dei diritti d'autore. Attraverso questo schema illecito, i russi sono stati in grado di vedere pellicole come "Fast X", "Spider-Man: No Way Home" e "Avatar 2" direttamente al cinema.
barbie-oppenheimer-geopolitica

Una scena del film dedicato alla bambola Mattel con Margot Robbie e Ryan Gosling

Tutti pazzi per la bambola Mattel

Nonostante le questioni politiche e geopolitiche, la bambola Mattel ha stregato tutti anche a Mosca. Il bar Rovesnik, un popolare ritrovo per i moscoviti della Gen Z, nei giorni scorsi, ha ospitato una festa a tema in cui i partecipanti potevano truccarsi e truccarsi prima di scattare foto con ritagli di cartone di Margot Robbie e Ryan Gosling, le star del film.

Festa a tema al bar Rovesnik (The Moscow Times)

Un altro luogo popolare per i fan della bambola è l'Omg Coffee Company, un caffè di Mosca che sembra uscito da "Barbieland". Il caffè ha lanciato un nuovo menu dedicato a "tutte le principesse di questa città". Tra le pietanze spiccano un dessert chiamato "I'm a Barbie Girl", un hamburger chiamato "Barbieque" e con tanto di formaggio rosa.
 
Visualizza questo post su Instagram
 

Un post condiviso da OMG Coffee Company (@omg_coffee_co)

Il direttore del ristorante, Aman Arustamov, ha affermato che, nonostante il film non sia stato distribuito ufficialmente in Russia, oltre 300 persone sono venute al ristorante il giorno dopo la premiere per provare il suo menu "rosa" e scattare foto alla sua scatola delle bambole a grandezza naturale.