Polemiche, polemiche e ancora polemiche. Intorno all’ultima copertina del settimanale L’Espresso, dove Chiara Ferragni appare con le sembianze di Joker (il cattivo di Batman), si è creato un vero e proprio caso.
“Una rete ingarbugliata di società – così si legge sulla copertina sotto alla faccia truccata dell’influencer – una girandola di quote azionarie. Tra partner ingombranti, manager indagati e dipendenti pagati poco. L'imprenditrice digitale è a capo di un impero dove la trasparenza non è di casa”.
In tantissimi, soprattutto sui social, hanno criticato la copertina del settimanale in quanto ritenuta offensiva e violenta nei confronti dell’imprenditrice digitale da milioni di follower su Instagram. Ma anche questi lo hanno fatto alimentando la narrazione della rivista, ovvero pubblicando e condividendo l’immagine provocatoria e controversa e dando adito al famoso detto: “nel bene o nel male, purché se ne parli”. E se ne parla parecchio, nelle ultime ore: di Ferragni – ancora – e dell’Espresso stesso, che comunque vada sta godendo del momento propizio a suon di click e ricondivisioni.
Le azioni legali del pool di Chiara Ferragni
Tanto che è stata la stessa Ferragni a entrare in campo contro il magazine. Attraverso il suo pool difensivo ha fatto sapere che “ha dato mandato ai propri legali di valutare ogni tipo di azione legale, inclusa quella per il risarcimento per danni patrimoniali e non patrimoniali, nei confronti della società editrice del settimanale L'Espresso”.
Contestualmente i legali hanno “diffidato l'editore de L'Espresso dalla pubblicazione, prevista per oggi, del numero che ritrae la propria assistita in copertina con le sembianze di Joker, riservandosi ogni ulteriore azione anche all'esito delle verifiche sul contenuto dell'articolo”. Gli avvocati “contestano la portata gravemente diffamatoria e lesiva dell'uso fatto in copertina dell'immagine della propria assistita palesemente denigrata e svilita proprio nel giorno in cui la donna dovrebbe essere celebrata”.
La scelta della foto ha comunque spaccato i social, tra chi la critica aspramente e chi, al contrario, la sostiene. Sicuramente è un’immagine forte, che forse poteva essere anche evitata e non avrebbe comunque tolto qualcosa all’inchiesta giornalistica, ma parliamo anche di un settimanale che non si è mai risparmiato decisioni di questo tipo.
Fedez difende la moglie
In difesa della moglie, però, nonostante siano lontani per un momento di crisi da lei stessa ammesso quando è stata ospite da Fabio Fazio alla trasmissione Che tempo che fa, è intervenuto Fedez con post su Instagram. “A quando una bella inchiesta sul vostro proprietario petroliere? Aspetto con ansia”, si legge nel messaggio accompagnato da una foto del proprietario del settimanale Donato Ammaturo, presidente del Gruppo Ludoil Energy della famiglia, con il volto truccato da clown allo stesso modo di Ferragni.
Poi, una scritta in sovrimpressione: "E ci han chiuso qua da giorni, domani c'è il processo ma abbiamo un alibi di ferro. Il mondo è pieno di stronzi”, canzone che fa da colonna sonora. Il rapper ha postato anche “intercettazioni di esponenti della 'ndrangheta in cui si parla del proprietario del settimanale”. E ancora: “Con le 4 copie che venderete in più mi sa che ci scappano anche i coriandoli e le stelle filanti a sto giro. Festa grande”.
Il sessismo diffuso
Tra i commenti più critici alla copertina de L’Espresso ci sono quelli che parlano di sessismo, nonostante comunque sia una scelta che, nel nostro come in altri Paesi, è sempre stata usata da tutti e con tutti. Non solo – e questa è forse la cosa che più stona all’interno di un dibattito anche giusto sulla scelta di un’immagine piuttosto che un’altra – il settimanale è stato duramente attaccato in quanto in uscita proprio il giorno della festa della donna con la faccia di Chiara Ferragni truccata da Joker. In questo caso, però, non c’entra niente.
L’influencer è una donna di potere, finita al centro di una maxi inchiesta per una presunta pubblicità ingannevole sulla beneficenza con l’ormai noto caso del pandoro Balocco, e come ogni persona di potere che finisce nei guai con la giustizia entra nei radar della stampa. In questo caso nel mirino del giornalismo d’inchiesta.
La copertina può piacere o meno, ma strumentalizzare il femminismo per vicende di questo tipo è piuttosto sgradevole. Dall’altra parte, non bisogna dimenticare che tra l’intervista di Fabio Fazio dove il conduttore è stato fin troppo ‘leggero’ con l’imprenditrice, e questa copertina c’è una via di mezzo. Non solo, la copertina dell’Espresso risultata così divisiva per l’opinione pubblica potrebbe essere un assist proprio per Chiara Ferragni, in un momento in cui da quando è stato scoperchiato il vaso di Pandora con il caso Balocco e poi a seguire tutte le altre vicende, sta attraversando un momento particolarmente difficile anche a livello di consensi social. Se è vero che non bisogna giudicare l’inchiesta dalla copertina, speriamo che le persone che ieri hanno parlato della foto – chi pro e chi contro – useranno la stessa energia per leggere l’articolo. E allora tutto questo non sarà stato inutile.