Main Partner

main partnermain partnermain partner

Partner

main partner

Citofono Rosa per chi è solo: sconosciuti all'ascolto a Padova per l'iniziativa solidale

Un progetto di arte pubblica partecipativa ideato dal performer Antonio Irre nell’ambito de La Città delle Idee. "Vuoi scambiare due parole? Sei nel posto giusto!" si legge nella targa che presenta l'iniziativa

di MARIANNA GRAZI -
28 febbraio 2023
citofoni-rosa-di-antonio-irre-progetto-green-squares

citofoni-rosa-di-antonio-irre-progetto-green-squares

L'inclusione parte... dal citofono. Mettersi a disposizione degli altri, di chi sente dentro di sé un bisogno urgente di confidarsi. E se la solitudine è uno dei mali della nostra società, trovare anche in sconosciuti un'apertura può essere un dono fondamentale nella vita di una persona. Non scontato, gratuito, disinteressato. Una sorta di confessionale laico, che non prevede assoluzioni ma semplicemente ascolto. Si chiama Citofoni Rosa, si legge apertura all'incontro. Si tratta di un progetto di arte pubblica partecipativa del performer e designer culturale Antonio Irre, realizzato in anteprima a Padova per Green Squares, con il contributo del Comune, nell’ambito del progetto La Città delle Idee. "Vuoi scambiare due parole ma non sai con chi farlo? Sei nel posto giusto!" si legge nella targa che spiega l'idea alla base dell'iniziativa. "Se un citofono è rosa vuol dire che chi risponde fa volentieri due chiacchiere (nei giorni e negli orari indicati, ndr)". L'artista padovano, classe 1980, si è ispirato a un'idea semplice: nei momenti di difficoltà avere qualcuno che sia disposto ad ascoltarci, che sia una persona vicina a noi o anche uno sconosciuto, può essere di grande aiuto. E non è solo una credenza popolare, bensì è la scienza a confermarlo, come dimostrato dallo studio di due ricercatori dell’Università di Chicago nel 2014.

Il volantino che spiega l'idea alla base dei Citofoni Rosa a Padova (Blog Antonio Irre)

Irre invita i cittadini di Padova a colorare di rosa (o apporre un'etichetta di questo colore) il proprio campanello, come simbolo di una apertura all’incontro: così facendo si invita chiunque a suonare e scambiare due chiacchiere con chi è in casa all'ascolto. È possibile indicare gli orari in cui è possibile suonare. Perché in un mondo iperconnesso, in cui siamo sempre collegati tra vari dispositivi, non è insolito che a Rete spenta ci si ritrovi soli, con l'impellente bisogno di confrontarsi vis-a-vis, di persona, di scambiare due chiacchere a voce con una persona vicina, anche se al di là di un portone di casa. Insomma l'interesse per questa iniziativa solidale, semplice quanto efficace, è tanto e dopo i primi due citofoni rosa apparsi a Padova a metà gennaio, ne sono seguiti altri, in città e non solo. C'è, ad esempio, quello apparso a Cordenons, in provincia di Pordenone, e altre richieste per l'installazione arrivano dal Veronese e dalla provincia di Cesena. Presto sarà disponibile anche una mappa dei citofoni a portata di clic, in modo da trovare quello più vicino a noi.

Uno dei Citofoni Rosa di Antonio Irre (foto Vanni Sgobba)

"La community #citofonirosa può crescere ed i citofoni possono diventare non solo punti di ascolto, ma anche di parola, di poesia, di musica, con grandi potenziali di esplorazione. Un passo alla volta!" scrive il performer padovano sul suo sito. Che definisce il Citofono Rosa "un’opera simbolica ed utopica, che funziona se la comunità abbraccia il progetto, e partecipativa, nel senso che l’artista dà una direzione ma solo quando il dispositivo viene azionato l’opera diventa viva, non più controllabile". Per chi vuole entrare a far parte di questa inclusiva community basta scrivere una mail a [email protected] o via whatsapp/telegram/wechat/signal al 349.4262775. "Arriveremo con cacciavite, targhetta rosa, e targa o adesivo e in pochi minuti sarai operativo/a! - spiega Irre - Potrai scegliere quanto a lungo tenere la targa, se solo per pochi giorni o come postazione fissa".