Interpreti in Lis e videotutorial in 10 lingue: alla clinica Mangiagalli la maternità è inclusiva

Al Policlinico di Milano il reparto dedicato alle future mamme apre nuove possibilità alle donne sorde e di etnia e lingua straniera: “La vera inclusione parte dall'ascolto dei bisogni”

di Redazione Luce!
12 febbraio 2024

Reparto maternità

Future mamme sorde o straniere? Nessun problema, la vostra gravidanza è in buone mani, di medici e personale sanitario pronto ad accompagnarvi, passo dopo passo, nel più meraviglioso dei viaggi.

La clinica Mangiagalli, del Policlinico di Milano, vuole essere sempre più accogliente e ha pensato a un progetto per le donne incinte con disabilità uditive o che non conoscono bene la lingua italiana: il nuovo percorso maternità prevede infatti un interprete della lingua dei segni, mediatori linguistici, video sulla gravidanza in lingue diverse e informative e consensi tradotte in dieci lingue.

Il percorso maternità inclusivo 

Reparto maternità
Reparto maternità

Le future mamme sorde segnanti, dal momento delle prime visite, potranno contare su un interprete della lingua dei segni, a loro disposizione anche durante il corso pre parto e anche nella fase successiva alla nascita del bambino per imparare ad accudire il neonato.

E sono stati realizzati anche dei videotutorial, sempre nella lingua dei segni. "Il progetto – ha spiegato direttore generale del Policlinico di Milano, Matteo Stocco – è una grande opportunità che l'Ospedale ha sviluppato con l'Ente Nazionale Sordi di Milano. È un contributo necessario all'umanizzazione delle cure”.

Questo riguarda però anche donne che non parlano italiano. Per aiutarle i videotutorial sono stati realizzati anche in inglese e spagnolo. E inoltre a loro disposizione saranno presenti mediatori linguistici per le comunità straniere più presenti a Milano (filippina, cinese, dei paesi arabi, cingalese e dei Paesi di lingua spagnola). “La vera inclusione parte dall'ascolto dei bisogni e dalle azioni che si mettono subito in campo per dare risposte. Il Policlinico di Milano – è l'invito del presidente dell'Ens di Milano Salvatore Triolo – sia di esempio”.

Umanizzare le cure 

“Aver implementato questi servizi – ha concluso Laura Chiappa, direttore sanitario del Policlinico – favorisce anche l'accesso delle donne sorde o di diverse etnie all'Ambulatorio del basso rischio ostetrico. Questo Ambulatorio, dedicato alle gravidanze fisiologiche, permette alla futura mamma di avere sempre un'ostetrica di riferimento e di non perdersi nessuna tappa fondamentale del percorso gravidanza. Si tratta del modo più efficace per ricevere la migliore assistenza clinica senza snaturare il percorso della nascita, che è e deve rimanere il più possibile un atto naturale e sereno”.