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Home » Lifestyle » ClioMakeUp sbotta su Instagram: “Chi ha la tata in vacanza non è una mamma di m***a”

ClioMakeUp sbotta su Instagram: “Chi ha la tata in vacanza non è una mamma di m***a”

Presa di mira sui social per aver portato una babysitter con la famiglia in Val di Fassa, la beauty influencer è l'ennesima vittima vip dei giudizi su come 'essere madri'

Marianna Grazi
23 Luglio 2022
Clio figlie tata

Clio Zammatteo con le figlie Grace e Joy e la tata si godono un meritato relax mangiando una pizza

Share on FacebookShare on Twitter

Da quando potersi permettere una tata che accompagni la famiglia in vacanza sarebbe un ‘crimine’? Per quei genitori che hanno la fortuna o la possibilità semplicemente di poter essere supportati anche durante le ferie, non sembrerebbe esserci nulla di male. Ma evidentemente non è così. E la mamma di turno a farne le spese, in termini di opinioni e commenti sui social – sempre lì – è Clio Zammatteo, la nota truccatrice, youtuber,  imprenditrice conosciuta con lo pseudonimo ClioMakeUp.

Mamme vip prese di mira

Qualche giorno fa nell’occhio del ciclone era finita Paola Turani, con la ‘colpa’ di essersi lamentata delle difficoltà incontrate nella vita quotidiana nel gestire un bimbo di otto mesi, il figlio Enea Serpellini. Questa volta invece, sotto l’intransigente lente social che valuta quanto una mamma sia degna di potersi definire tale è un’altra vip, la regina del trucco. Clio, con il marito Claudio Midolo e le figlie Grace Cloe, 5 anni, e Joy Claire, 2, è  in vacanza in Trentino Alto Adige, in Val di Fassa per la precisione. E con loro c’è anche una tata, più volte immortalata negli scatti della coppia come parte integrante della famiglia, alla quale le bimbe sono affezionatissime tanto che compare perfino nella serie tv “Clio Back Home”.

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Clio (@cliomakeup_official)

Nulla di strano, insomma, da Chiara Ferragni in giù sono tante le vip che si fanno accompagnare nei loro viaggi di lavoro ma anche in vacanza da babysitter e nanny. La tata di casa Zammateo-Midolo, affezionatissima alle piccole e amata da tutta la famiglia, appare ad esempio in una foto di Claudio mentre le ‘donne’ di casa si godono una pausa al fresco sotto un albero mangiando una pizza, mentre in uno scatto dell’imprenditrice la accompagna in un’allegra biciclettata in mezzo alla natura. Peccato però che proprio questo post venga inondato da commenti di accusa di chi sostiene non ci fosse bisogno dell’aiuto della baby sitter anche in vacanza.

La risposta di Clio

Clio Zammatteo, imprenditrice e beauty influencer

Clio sarebbe dunque una cattiva madre per aver deciso di “delegare” parte della fatica di gestire due bambine in ferie? A rispondere alle polemiche, attraverso alcune storie su Instagram è la stessa beauty influencer. “Non è che le mie figlie che sono tutto il giorno in una stanza d’albergo guardate dalla loro tata – si sfoga la 39enne veneta – mente io sono alla spa a girarmi i pollici. Ci stiamo godendo una vacanza con un aiuto, il che rende la vacanza ancora più bella“. Ma soprattutto vuole ribadire che: “Vedo i sorrisi delle mie figlie e vedo come si divertono, quindi non mi sento una cattiva madre.Se voi vi volete sentire delle madri migliori perché non andate in vacanza con la tata va bene allora vi lascio questo, siete migliori di me“.

L’attacco al moralismo

Ma lo sfogo non finisce qui. Clio si lamenta anche del moralismo imperante, soprattutto sui social network, quando si parla di maternità. “Da quando sono diventata mamma mi sono resa conto che è uno dei temi sui quali alle altre madri piace di più discutere. Chi allatta è fantastica, chi non allatta è una madre di m***a. Chi ha la babysitter è una mamma di m***a, chi non ce l’ha è un’eroina. Piace proprio questa cosa. La cosa più difficile è fare la madre, aiutiamoci invece di romperci le p***e a vicenda!”. Amen.

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Instagram

  • Sono tre, per il momento, gli istituti superiori che si sono candidati ad accogliere Nina Rosa Sorrentino, la studentessa disabile di 19 anni che non può sostenere la maturità al liceo Sabin di Bologna (indirizzo Scienze umane) e che i genitori hanno per questo motivo ritirato da scuola.

La storia è nota: la studentessa ha cominciato il suo percorso di studi nel liceo di via Matteotti seguendo il programma differenziato. Già al terzo anno i genitori avevano chiesto di passare al programma degli obiettivi minimi che si può concludere con l’Esame di Stato, mentre quello differenziato ha solo la "certificazione delle competenze".

Il Consiglio di classe aveva respinto la richiesta della famiglia, anche perché passare agli obiettivi minimi avrebbe implicato esami integrativi. Da qui la decisione della famiglia, avvenuta giusto una settimana fa, di ritirare Nina da scuola – esattamente un giorno prima che i giorni di frequenza potessero essere tali da farle comunque ottenere la "certificazione delle competenze" – in modo tale che possa provare a sostenere la Maturità in un altro istituto del capoluogo emiliano.

Sulla storia di Nina, ieri, è tornata anche la ministra per la Disabilità, Alessandra Locatelli, che alla Camera ha risposto, durante il question time, a una domanda sulle iniziative volte a garantire l’inclusione sociale e lavorativa delle persone con sindrome di Down presentata dal capogruppo di FdI, Tommaso Foti.

"C’è ancora un po’ di strada da fare se una ragazza con la sindrome di Down non viene ammessa all’esame di maturità – ha detto la ministra –. Se non si è stati in grado di usare tutte le strategie possibili e l’accomodamento ragionevole, come previsto dalla Convenzione Onu per i diritti delle persone disabili che in Italia è legge; se non si è stati in grado di valorizzare i punti di forza dei ragazzi che non chiedono di essere promossi automaticamente ma di avere un’occasione e un’opportunità."

#lucenews #lucelanazione #ninasorentino #disabilityinclusion #bologna
  • “Ho fatto la storia”. Con queste parole Alex Roca Campillo ha postato sul suo account Twitter il video degli ultimi, emozionanti, metri della maratona di Barcellona.

Ed effettivamente un record Alex l’ha scritto: è la prima persona al mondo con una disabilità al 76 per cento a riuscire a percorrere la distanza di 42 km e 195 metri.
Alex ha concluso la sua gara in 5 ore 50 minuti e 51 secondi, ma il cronometro in questa situazione è passato decisamente in secondo piano. “tutto questo è stato possibile grazie alle mia squadra. Grazie a tutti quelli che dal bordo della strada mi hanno spinto fino al traguardo. Non ho parole”.

#lucenews #alexrocacampillo #maratonadibarcellona #barcellona
  • In Uganda dirsi gay potrà costare l’ergastolo. Il Parlamento dell’Uganda ha appena approvato una legge che propone nuove e severe sanzioni per le relazioni tra persone dello stesso sesso. Al termine di una sessione molto movimentata e caotica, la speaker del Parlamento Annet Anita Among, dopo il voto finale ha detto: “È stata approvata a tempo record”. La legge, che passa ora nelle mani del presidente Yoweri Museveni, che potrà scegliere se porre il veto o firmarla, propone nuove e molto dure sanzioni per le relazioni omosessuali in un Paese in cui l’omosessualità è già illegale.

La versione finale non è ancora stata pubblicata ufficialmente, ma gli elementi discussi in Parlamento includono che una persona condannata per adescamento o traffico di bambini allo scopo di coinvolgerli in attività omosessuali, rischia l’ergastolo; individui o istituzioni che sostengono o finanziano attività o organizzazioni per i diritti Lgbt, oppure pubblicano, trasmettono e distribuiscono materiale mediatico e testuale a favore degli omosessuali, rischiano di essere perseguiti e incarcerati. 

“Questa proposta di legge – ha detto Asuman Basalirwa, membro del Parlamento che l’ha presentata – è stata concepita per proteggere la nostra cultura, i valori legali, religiosi e familiari tradizionali degli ugandesi e gli atti che possono promuovere la promiscuità sessuale in questo Paese”. Il parlamentare ha poi aggiunto: “Mira anche a proteggere i nostri bambini e giovani che sono resi vulnerabili agli abusi sessuali attraverso l’omosessualità e gli atti correlati”.

Secondo la legge amici, familiari e membri della comunità avrebbero il dovere di denunciare alle autorità le persone omosessuali. Nello stesso disegno di legge, tra l’altro, si introduce la pena di morte per chi abusa dei bambini o delle persone vulnerabili. 

#lucenews #lucelanazione #uganda #lgbtrights
  • Un’altra pagina di storia del calcio femminile è stata scritta. Non tanto per il risultato della partita ma per il record di spettatori presenti. All’Olimpico di Roma andava in scena il match di andata dei quarti di finale di Champions League tra Roma e Barcellona quando si è stabilito un nuovo record: sono state 39.454 infatti le persone che hanno incoraggiato le ragazze fin dal primo minuto superando il precedente di 39.027 stabilito in Juventus-Fiorentina del 24 marzo 2019.

Era l’andata dei quarti di finale che la Roma ha raggiunto alla sua prima partecipazione alla Champions League, ottenuta grazie al secondo posto nell’ultimo campionato. Il Barcellona, campione di Spagna e d’Europa due anni fa, era favorito e in campo lo ha dimostrato, soprattutto nel primo tempo, riuscendo a vincere 1-0. La squadra di casa è stata tenuta a galla dalle parate di Ceasar, migliore in campo, ma ha provato a impensierire la corazzata spagnola nella ripresa dove più a volte ha sfiorato la rete con le conclusioni di Haavi, Giacinti e Giugliano, il primo “numero 10” a giocare all’Olimpico per la Roma dopo il ritiro di Francesco Totti.

✍ Edoardo Martini

#lucenews #lucelanazione #calciofemminile #championsleague
Da quando potersi permettere una tata che accompagni la famiglia in vacanza sarebbe un 'crimine'? Per quei genitori che hanno la fortuna o la possibilità semplicemente di poter essere supportati anche durante le ferie, non sembrerebbe esserci nulla di male. Ma evidentemente non è così. E la mamma di turno a farne le spese, in termini di opinioni e commenti sui social – sempre lì – è Clio Zammatteo, la nota truccatrice, youtuber,  imprenditrice conosciuta con lo pseudonimo ClioMakeUp.

Mamme vip prese di mira

Qualche giorno fa nell'occhio del ciclone era finita Paola Turani, con la 'colpa' di essersi lamentata delle difficoltà incontrate nella vita quotidiana nel gestire un bimbo di otto mesi, il figlio Enea Serpellini. Questa volta invece, sotto l'intransigente lente social che valuta quanto una mamma sia degna di potersi definire tale è un'altra vip, la regina del trucco. Clio, con il marito Claudio Midolo e le figlie Grace Cloe, 5 anni, e Joy Claire, 2, è  in vacanza in Trentino Alto Adige, in Val di Fassa per la precisione. E con loro c'è anche una tata, più volte immortalata negli scatti della coppia come parte integrante della famiglia, alla quale le bimbe sono affezionatissime tanto che compare perfino nella serie tv "Clio Back Home".
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Un post condiviso da Clio (@cliomakeup_official)

Nulla di strano, insomma, da Chiara Ferragni in giù sono tante le vip che si fanno accompagnare nei loro viaggi di lavoro ma anche in vacanza da babysitter e nanny. La tata di casa Zammateo-Midolo, affezionatissima alle piccole e amata da tutta la famiglia, appare ad esempio in una foto di Claudio mentre le 'donne' di casa si godono una pausa al fresco sotto un albero mangiando una pizza, mentre in uno scatto dell'imprenditrice la accompagna in un'allegra biciclettata in mezzo alla natura. Peccato però che proprio questo post venga inondato da commenti di accusa di chi sostiene non ci fosse bisogno dell'aiuto della baby sitter anche in vacanza.

La risposta di Clio

Clio Zammatteo, imprenditrice e beauty influencer
Clio sarebbe dunque una cattiva madre per aver deciso di "delegare" parte della fatica di gestire due bambine in ferie? A rispondere alle polemiche, attraverso alcune storie su Instagram è la stessa beauty influencer. "Non è che le mie figlie che sono tutto il giorno in una stanza d’albergo guardate dalla loro tata – si sfoga la 39enne veneta – mente io sono alla spa a girarmi i pollici. Ci stiamo godendo una vacanza con un aiuto, il che rende la vacanza ancora più bella". Ma soprattutto vuole ribadire che: "Vedo i sorrisi delle mie figlie e vedo come si divertono, quindi non mi sento una cattiva madre.Se voi vi volete sentire delle madri migliori perché non andate in vacanza con la tata va bene allora vi lascio questo, siete migliori di me".

L'attacco al moralismo

Ma lo sfogo non finisce qui. Clio si lamenta anche del moralismo imperante, soprattutto sui social network, quando si parla di maternità. "Da quando sono diventata mamma mi sono resa conto che è uno dei temi sui quali alle altre madri piace di più discutere. Chi allatta è fantastica, chi non allatta è una madre di m***a. Chi ha la babysitter è una mamma di m***a, chi non ce l’ha è un’eroina. Piace proprio questa cosa. La cosa più difficile è fare la madre, aiutiamoci invece di romperci le p***e a vicenda!". Amen.
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