Da Isabella Verney a Rossana Martini, le Miss Italia che hanno fatto la storia

La prima fu eletta nel '39, quando il concorso si chiamava "Cinquemila lire per un sorriso". La giovane empolese venne incoronata dopo la seconda guerra mondiale

di MAURIZIO COSTANZO
31 agosto 2023
Rossana Martini, miss Italia 1946

Rossana Martini, miss Italia 1946

Rossana Martini è stata la prima Miss Italia eletta dopo la Seconda Guerra Mondiale. E se oggi tutta Empoli fa il tifo per la giovanissima Federica Pinzani, è stata un'altra sua concittadina a segnare la storia di questo concorso di bellezza, anni fa.
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Rossana Martini vince a Stresa il titolo di Miss Italia 1946

Esattamente nel 1946, a Stresa, Rossana Martini, anche lei originaria di Empoli, fu incoronata Miss Italia. Capelli neri, occhi castani, alta 170 centimetri, misure 84-56-86. Aveva all’epoca appena vent'anni e, quasi scatenando una ribellione popolare, era riuscita a strappare il titolo a Silvana Pampanini. Non mancarono le polemiche.

Dalla passerella al cinema

Dopo la passerella debuttò anche nel mondo del cinema nel film "I contrabbandieri del mare", accanto a Rossano Brazzi. Seguirono altre partecipazioni sul grande schermo, tra cui "Le bellissime gambe di Sabrina" del 1958 diretto da Camillo Mastrocinque, in cui dimostrò buone doti d'attrice interpretando un personaggio di rilievo. Tuttavia la sua carriera da attrice fu breve, perché ben presto la abbandonò. Si sposò con l'attore e produttore Nino Crisman. Il 1988 fu l’anno della sua prematura scomparsa: morì il 2 febbraio a Trieste, a causa di un male incurabile.

Il ‘caso’ Silvana Pampanini, reginetta mancata

Prima di Gina Lollobrigida, prima di Sophia Loren, al tempo dei concorsi di bellezza e di un'Italia che la guerra non aveva piegato, l'astro di Silvana Pampanini cominciò a risplendere.
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Silvana Pampanini insieme a Totò

Non fu una stella cometa, ma una stella luminosa che attirò registi famosi, attori di grido, principi e magnati in una ridda di successi commerciali, applausi internazionali, flirt sempre annunciati e sempre smentiti, compreso quello romantico di Totò, che per la bellissima attrice provò un sentimento profondo e mai veramente ricambiato. Nata a Roma il 25 settembre del 1925, romana ma di famiglia veneta, doveva essere cantante nel segno di una zia celebre, la soprano Rosetta Pampanini. Diplomata all'istituto magistrale e al Conservatorio di Santa Cecilia la ragazza aveva una vera propensione al canto, tanto da aver tenacemente conservato la sua voce in tutti i film in cui i suoi personaggi cantavano, mentre tante brave doppiatrici si sostituirono sempre a lei per darle voce nei film più celebri. Invece le cose cambiarono in una sola notte, quando la sua maestra di canto la iscrisse a sua insaputa al primo concorso di Miss Italia, a Stresa nel 1946. Eliminata dalla giuria, fu recuperata a furor di popolo dal pubblico, tanto da obbligare gli organizzatori del premio ad attribuirle un "ex aequo" che ne fece subito una ragazza-copertina sui rotocalchi. Il passo verso il mondo dorato della celluloide, amplificato dai fotoromanzi e dalle prime indiscrezioni sentimentali fu brevissimo.

Isabella Verney, la prima Miss Italia della storia

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Isabella Verney, la prima Miss Italia della storia

Non c'erano ancora i riflettori della televisione e il televoto era lontano decenni quando la 14enne torinese Isabella Verney, morta lo scorso 5 luglio a Roma, a pochi giorni dal suo novantottesimo compleanno, divenne la prima Miss Italia della storia. Era il 1939 e il concorso si chiamava "Cinquemila lire per un sorriso". Fu la madre a inviare una foto della figlia, all'epoca quattordicenne. In giuria c'erano nomi famosi: Cesare Zavattini, gli scrittori Leonida Repaci e Arnaldo Fraccaroli. Ideatore del concorso Dino Villani, che guidò la manifestazione fino al 1958, diventata ufficialmente Miss Italia nel 1946. Allora, nel 1939, si trattava di un concorso fotografico, ideato dal pubblicitario milanese che invitava le giovani ragazze a spedire le loro foto. Era nato perché la 'Erba Gi.Vi.Emme' di Giuseppe Visconti di Modrone voleva in questo modo festeggiare il 50 milionesimo tubetto di dentifricio della casa. Isabella Verney, nata nel capoluogo piemontese nel 1925, aveva acconsentito a farsi scattare delle foto mentre con la madre era andata a ritirarne alcuni nel negozio di Reimbrandt, in via Volta. Foto che la mamma imbustò e spedì agli organizzatori del concorso. A scegliere la vincitrice, occhi azzurri, fine e delicata, una giuria di cui faceva parte anche Vittorio De Sica. Il 30 ottobre l'annuncio per radio. Isabella Verney venne premiata con dei buoni del tesoro del valore di cinquemila lire, poi incorniciati, per poi scoprire che, alla fine della guerra, non valevano più nulla. La mamma aveva chiesto che si potesse tenere segreto il nome, ma invece in poco tempo tutti sapevano a chi apparteneva quel sorriso. Registi e talent scout le proposero corsi e audizioni. Ma inutilmente, vista la giovane età. Tra i no anche uno a De Sica che la voleva per il film 'Teresa Venerdì'.

La carriera e la vita personale

Dal '49 al '51, 'miss sorriso' posò nell'atelier del celebre Ventura, indossando gli abiti più belli del momento. Si sposò con il giornalista Rai Carlo Cavaglià, da cui ebbe due figli. Colta, raffinata, elegante, due figli e da poco bisnonna, non ha mai voluto dare enfasi pubblicitaria alla sua vittoria. È stata antiquaria, ha girato il mondo, mamma premurosa e poi nonna sempre presente. L'unica intervista tv la rilasciò, a settant'anni dalla vittoria, a un'inviata di "Porta a Porta", il programma di Bruno Vespa.

Il solo che riuscì a portarla in uno studio televisivo per una brevissima apparizione fu il suo compianto amico Fabrizio Frizzi.

Lei, che si autodefiniva 'miss per caso', tanti anni dopo il suo successo si rivolgeva così alle nuove generazioni: "Qualcuno deve dire alle ragazze che occorre fare sacrifici, studiare, prepararsi per andare incontro alla vita e all'attività che scelgono - affermava -.

Va bene lo spettacolo, ma anche qui serve una preparazione severa e la scelta di una scuola, un'accademia di danza, di canto, di recitazione. E poi, con sacrificio, cominciare la gavetta con obiettivi chiari - aggiungeva - . Altrimenti le giovani finiscono nel tritacarne di chi sfrutta la loro bellezza e le illude, lasciandole a mani vuote".

Lo storico concorso di Miss Italia, negli anni, è stato al passo coi tempi. Ha abolito, per esempio, le "misure" (il canonico 90-60-90), ha alzato l'età delle partecipanti e ammesso ragazze residenti in Italia nate da genitori stranieri. Ma c'è ancora tanto da fare nel nome dell'inclusività. Ad oggi, infatti, le porte rimangono chiuse alle donne trans.