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Disabilità visiva, 5 chef per ridare la vista a un milione di persone

"Chefs United for Sight" è la charity dinner di CBM Italia in programma il 17 maggio. Massimo Maggio: "Nel 90% dei casi la cecità potrebbe essere prevenuta o curata"

di MAURIZIO COSTANZO -
17 maggio 2023
Cinque grandi chef insieme per sostenere CBM Italia

Cinque grandi chef insieme per sostenere CBM Italia

Disabilità visiva: cinque grandi chef, dalle diverse origini e caratteristiche, uniti da un’unica e importante causa, far uscire dall’ombra migliaia di bambini e adulti ciechi nei Paesi del Sud del mondo. Sono Cesare Battisti, Cristina Bowerman, Alessandro Gilmozzi, Gennaro Esposito, Viviana Varese, che per la prima volta insieme, daranno vita alla speciale Charity Dinner “Chefs united for sight”, in programma mercoledì 17 maggio, alle ore 20.30, all’Adi Design Museum di Milano, in favore di CBM Italia, organizzazione umanitaria impegnata nella prevenzione e cura delle disabilità visive nei Paesi del Sud del mondo.
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CBM Italia è un’organizzazione umanitaria impegnata nella prevenzione e cura della cecità e della disabilità evitabile e nell’inclusione delle persone con disabilità nel Sud del mondo e in Italia

“Chefs United for Sight” per ridare la vista

I fondi raccolti dalla serata vanno infatti a sostenere la campagna di CBM Italia “Fuori dall’ombra”, che vuole garantire cure oculistiche a oltre un milione di persone in un anno in 9 Paesi del Sud del mondo, grazie a progetti con un approccio integrato che comprende prevenzione, cura e riabilitazione delle disabilità visive e inclusione nella comunità. “Nei Paesi di Africa, America Latina e Asia dove siamo presenti, il nostro impegno è di garantire che nessuno venga lasciato indietro quando si parla di salute della vista. Noi lavoriamo ogni giorno per migliorare la situazione delle persone con disabilità visive e per garantire un’assistenza oculistica efficace a chi ne ha bisogno” spiega Massimo Maggio, direttore di CBM Italia.
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A destra Massimo Maggio, direttore di CBM Italia

“Ci sono bambini, donne e uomini che sono esclusi dai sistemi sanitari ed emarginati dalle loro comunità perché non possono permettersi le cure o non sanno nemmeno che esiste una soluzione. Diventano invisibili. E questo riguarda più di un miliardo di persone con problemi visivi nel mondo. Eppure, nel 90% dei casi, la cecità potrebbe essere prevenuta o curata” aggiunge Maggio.

Parola agli chef: sostenere i diritti cucinando

L’incontro tra CBM Italia e i cinque grandi chef nasce grazie a Severino Salvemini, autore degli acquerelli del libro “Chef Portraits” (ed. Skira, 2022). Così gli chef descrivono la loro adesione alla speciale serata. Per chef Cesare Battisti "l’atto del cucinare racchiude intrinsecamente in sé un profondo altruismo verso il prossimo. In ogni parte del mondo infatti ciò che muove l’atto del cibare e del cibarsi sono l’amore, la solidarietà, la convivialità".
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Il ritratto di Cesare Battisti realizzato da Severino Salvemini

"La cena organizzata da CBM Italia è per noi una splendida occasione di supporto e sostegno per coloro che soffrono di cecità nei tanti Paesi in via di sviluppo" aggiunge Battisti. "Supportiamo il progetto di sensibilizzazione e inclusione e non lasciamo che persone con problemi di vista diventino invisibili" conclude. Per la chef Cristina Bowerman "partecipare alla Charity Dinner significa molto". Non vuol dire solo supportare la campagna "Fuori dall’ombra, per il diritto universale di vedere e di essere visti" di CBM Italia "ma significa sostenere un diritto più ampio, quello di bambini con problemi visivi che vivono in Africa, Asia, America Latina e che rischiano di diventare invisibili, alle loro comunità e al mondo intero" dice la chef. E aggiunge: "Bisogna fare quello che è in nostro potere per restituirgli dignità, per donargli un futuro di speranza, per prevenire e curare".
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Il ritratto Cristina Bowerman realizzato da Severino Salvemini

Lo chef Alessandro Gilmozzi, ricordando di essere "un uomo di montagna, cresciuto nei boschi e sui prati di Fiemme" ammette di aver imparato presto "che in natura spesso le creature più deboli e fragili sono invisibili. Si rendono tali al puro scopo di sopravvivere, a volte riuscendoci, altre soccombendo alla dura legge del più forte". "Crescere nella natura mi ha anche insegnato, però, che nessun uomo è un’isola, e che la solidarietà, quella autentica che protegge i più deboli da un ambiente ostile, che offre loro un sostegno per rialzarsi e trovare qualcuno che crede in loro abbastanza da aiutarli e permettere loro di uscirne con le proprie forze, è ciò che dà un senso all’esistenza" sostiene. "Come il vento primaverile che soffia sulle montagne che amo e che racconto attraverso i miei piatti, e porta in giro i semi riempiendo i prati di fiori, il progetto di CBM Italia aiuta gli invisibili ad uscire dall’ombra, spezzando il circolo vizioso che in troppe parti del mondo unisce povertà e disabilità. Per questo ho accolto con gioia l’invito a partecipare alla Charity Dinner, cercando di offrire anche il mio piccolo contributo alla campagna" sostiene Gilmozzi.
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Il ritratto di Gennaro Esposito secondo Severino Salvemini

"L’inclusione e la luce sono tra le parole del mio manifesto" dice la chef Viviana Varese. "Per questo ho scelto di sostenere la campagna di CBM Italia, perché tutti possano godere della bellezza, del colore, dell’arte, dell’armonia attraverso i propri occhi" spiega Varese.

Disabilità visiva: il contributo di Filippa Lagerback

Nel corso della Charity Dinner, condotta da Filippa Lagerback con Marisa Passera, i partecipanti saranno coinvolti in un’estrazione che permette di ottenere un voucher regalo per due persone nei migliori ristoranti stellati milanesi di Carlo Cracco, Andrea Berton, Davide Oldani, Giancarlo Morelli, Aimo e Nadia e tanti altri. L’organizzazione porge un ringraziamento a tutti gli chef e alle aziende: Adecco, Fondazione Adecco, Banca Generali, Benedetto Cavalieri, Brianza Plastica, Campari, De Agostini, Ferrari Trento, Tornatore.