In Egitto il servizio di autiste donne per le donne, per scongiurare il rischio di violenze

Il tema della sicurezza delle donne nelle auto con autista è centrale in Egitto. A febbraio scorso una 24enne si è lanciata da un Uber in corsa per paura di essere rapita.

19 giugno 2024
Una donna in un taxi

Una donna in un taxi

Dopo una serie di inquietanti episodi di violenza avvenuti a bordo delle auto di trasporto con autista, in Egitto è nato un servizio di donne per le donne, che conta già 800 mezzi tra Il Cairo e Alessandria. Lo riporta Ahram online ricordando che quello della sicurezza in taxi è diventato anche un tema centrale nel dibattito politico.

Nata lo scorso ottobre, la app Wasaleeny, prevede per la prima volta in Egitto un servizio di trasporto per donne e bambini esclusivamente effettuato da donne. Gli uomini sono ammessi solo ed esclusivamente se con famiglia al seguito. “La sicurezza è il core business della società, spiega il presidente, Farag Al-Sayed, spiegando che la società offre il servizio notturno e la possibilità per le clienti di comunicare i numeri di telefono delle persone che possono essere contattate in caso di emergenza", afferma.

Il contatto, nel caso di pericolo, riceverà una notifica sul telefono, tramite la quale potrà avere accesso a immagini e audio. Sarà come se fosse lì sul posto. E sulla mappa potrà vedere la posizione di chi chiede aiuto. Ma non è finita qui. Ogni due minuti verrà scaricato un video sull’app, fino al termine dell’emergenza, che possono essere conservati per poi utilizzati come prove. 

Le società di trasporto con autista sono state recentemente al centro di un acceso dibattito e invitate da una commissione parlamentare ad aumentare le proprie misure di sicurezza in seguito alla morte di una ragazza di 24 anni, Habiba Al-Shamaa, saltata da un'auto in movimento al Cairo per sfuggire alle molestie del conducente.

La giovane, a febbraio scorso, aveva preso un Uber per tornare a casa. Dopo dieci minuti di corsa, però, l’autista avrebbe chiuso i finestrini e spruzzato del profumo. Gesti che hanno fatto suonare un campanello di allarme per la 24enne che si è buttata dall’auto in corsa, finendo sul marciapiede, per paura di essere rapita e molestata. E’ morta dopo venti giorni di coma a causa di un’emorragia cerebrale. Le indagini sono ancora in corso, ma il tragico episodio ha evidentemente scosso l’opinione pubblica e costretto ad aprire una riflessione sulla sicurezza delle donne.