“Fardello di ciccia”, “Palloncino gonfiato”: Ambra Angiolini svela il bodyshaming degli anni ‘90 e l’ipocrisia di oggi

Ha raccolto vecchi articoli e servizi televisivi in cui si parlava del suo fisico con un linguaggio offensivo e denigrante. “Probabilmente non si può più dire niente solo perché avevano già detto tanto…troppo”.

di TERESA SCARCELLA -
22 maggio 2024
Ambra Angiolini e la pagina di una rivista degli anni '90

Ambra Angiolini e la pagina di una rivista degli anni '90

Erano gli anni ‘90 e il linguaggio, non solo giornalistico, era consapevolmente aggressivo. Come oggi, direte, ma con la differenza che in quegli anni nessuno lo notava, o meglio nessuno lo discuteva. E se lo facevano erano talmente in pochi, da non poter conquistare eco. 

E’ ciò che ha fatto di buono il tanto temuto “politicamente corretto”, che piaccia o no, ovvero di aver messo al bando un certo tipo di linguaggio che mina la dignità della persona, anche se ancora oggi c’è chi prova a opporre resistenza. Politici in primis.

Oggi è figlio di ieri. Come fa giustamente notare Ambra Angiolini. L’attrice e cantante, con un post amarcord su Instagram, ci fa fare un salto nel passato ma che non ha nulla di nostalgico. 

Foto e video di articoli e trasmissioni televisive di quell’epoca, in cui chi parlava e chi scriveva lo faceva con termini e parole denigratorie e offensive verso la fisicità dell’allora showgirl. 

Era la metà degli anni ‘90, Ambra Angiolini era già entrata nelle case degli italiani con “Non è la Rai” e stava facendo altro. Il suo fisico in quel periodo era cambiato e i media locali non perdevano occasione per farglielo notare o addirittura pesare. 

"Liberata dal fastidioso fardello di ciccia che aveva fatto impensierire tutti i suoi ammiratori” dice la voce del servizio televisivo mentre la telecamera stringe sul lato ‘b’ di una 17enne Ambra Angiolini; “Nemmeno l’abito nero e la gonna lunga riescono a dissimulare i chili di troppo” recita la didascalia sotto una foto di giornale. E poi ancora “Aiuto, sto diventando un palloncino gonfiato” era il titolo a tutta pagina di una rivista patinata, sopra un suo primissimo piano; “L’extralarge non si addice ad Ambra” si leggeva su un quotidiano. E poi tanto altro, che l’Angiolini di oggi ha raccolto e pubblicato. Frasi, appellativi, utilizzati nei confronti di una ragazzina (personaggio pubblico sì, ma pur sempre una ragazzina), che tra l’altro confiderà anni dopo di aver sofferto di disturbi alimentari da piccola. 

"Ripercorrendo la mia storia, con l’aiuto del mio amico Fabio Marantino (prezioso come non mai), mi sono resa conto dell’ipocrisia della tv e di certa carta stampata – scrive a commento del post - probabilmente non si può più dire niente solo perché avevano già detto tanto…troppo. Se in quel periodo, avevo solo 17 anni, qualcuno mi avesse fatto notare che non ero più “spensierata” invece di sottolineare ovunque quanto io fossi diventata grassa, avrei cercato di tornare ad essere più “mia“ che di tutti. Il problema di oggi, si dice ovunque, sono gli haters, ma c’è qualcuno che molto tempo fa gli ha evidentemente fatto scuola. Questo post non è per vittimismo che lo scrivo, ma per rimettere a posto le cose. Io alla fine ho vinto una guerra che non doveva nemmeno essere combattuta”.