La figlia del presidente del Camerun fa coming out: lì sarebbe una fuorilegge

Brenda, figlia di Paul Biya, pubblica una foto con la fidanzata ed è subito polemica: lei vive in Svizzera, ma nel suo paese di origine l’omosessualità è illegale. Esulta la comunità Lgbt+ camerunese

di MARIANNA GRAZI -
4 luglio 2024
Il bacio tra Brenda Biya e la modella Layyons Valença (Instagram)

Il bacio tra Brenda Biya e la modella Layyons Valença (Instagram)

Brenda Biya bacia la modella brasiliana Layyons Valença. La foto pubblicata sul suo profilo Instagram, appare di fatto come un coming out, anche se non viene esplicitato nel post. Nulla di male, all’apparenza, anzi non dovrebbe nemmeno fare notizia. Se non fosse che Biya è la figlia del presidente del Camerun. Paese in cui l’omosessualità è illegale dal 1972.  

“PS: sono pazza di te e voglio che il mondo lo sappia”, ha scritto la 26enne, figlia del presidente Paul Biya, 91 anni, che da oltre 4 decenni guida il Paese. La ragazza, in effetti, non esplicita il suo orientamento sessuale ma il bacio, la foto e gli articoli su di lei e su quel gesto che ha ripubblicato nelle storie non lasciano grande spazio a dubbi.

È pur vero che Brenda Biya non vive in Camerun, ma in Svizzera, da diversi anni, ed è diventata una rapper molto famosa e apprezzata, scrollandosi di dosso l’immagine di figlia dell’autoritario presidente. Ma questa dichiarazione pubblica fa da contraltare anche alla politica attuata nella nazione d’origine, dove avere una relazione con una persona del proprio stesso sesso, oltre ad essere fuori legge da oltre 50 anni, dal 2016 è punita con la reclusione dai 6 mesi fino a 5 anni e una multa da 20.000 a 200.000 franchi (equivalente di 305 euro). 

Quello che quindi appare a tutti gli effetti come il coming out di Biya sia stato accolto sia con gioia che con forti critiche. Se sotto il post sono stati parecchi, inutile nasconderlo, i commenti omofobi, gli insulti, e le esternazioni di chi evidenzia come “il privilegio dei ricchi” permetta loro di fare tutto mentre il resto della popolazione vive nella paura di esprimere liberamente il proprio amore, la comunità LGBT+ camerunense ha esultato descrivendo questa dichiarazione come un piccolo ma fondamentale passo avanti nella normalizzazione dell’omosessualità nello Stato e l’attivista transgender Shakiro – che è stata condannata in base alla legge di 8 anni fa – ha detto che Biya “sta diventando una voce per il cambiamento sociale in un paese dove i tabù sono profondamente radicati”.