“Ho fotografato gli effetti dell’Alzheimer su mia madre. L’arte rende tutto meno pesante”

Il rosario sopra una saponetta, il telecomando dentro la cesta del pane o le tre tazzine di caffè appena fatto, in memoria di quel marito che non c’è più. Sono i piccoli gesti quotidiani, i piccoli errori, di una donna malata di Alzheimer immortalati dalla macchina fotografica della figlia

di CHIARA OTTAVIANI -
20 settembre 2024
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Serena Becagli insieme alla mamma, Antonella Napoli

“Mia madre ha manifestato la malattia all’inizio del 2020, proprio durante l’inaugurazione di una mostra, costringendomi a tornare a casa all’improvviso – spiega Serena Becagli – . L’arte contemporanea è stata il mio rifugio, ho iniziato a portare mia madre alle riunioni e agli eventi, superando l’imbarazzo”.

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Antonella Napoli, mamma della fotografra

"L’arte ha reso la pesantezza di certe situazioni un po’ più sopportabile”. Serena Becagli vuole far conoscere la propria mostra fotografica, del progetto ’Mamma Mia Museum - Tentativo di tagliare un granello di zucchero’. “Ogni scatto è indice della diffcoltà di gestire la malattia. La foto con tre tazzine da caffè richiama il momento in cui mia mamma non si rendeva conto che babbo non c’era più. Piano piano queste situazioni si imparano a gestire, ma serve sempre l’aiuto di un esperto”.

Cosa ha significato per lei questa mostra?

“Un modo per raccontare l’Alzheimer diversamente, non solo la parte della sofferenza ma anche quella dell’accettazione delle fragilità. Ho provato a far avvicinare le persone alla malattia e sono sicura che tra tutti quelli che vengono a vedere le foto ci sarà qualcuno che ha un familiare malato. Vorrei che sapesse che non è solo e che non c’è niente di cui vergognarsi. Bisogna parlare della malattia affinché chi ci è intorno si accorga e ci aiuti”.

La foto a cui è più legata?

“Il sapone con il rosario, molto pop e allo stesso tempo dissacrante, mi fa molto sorridere”.

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Cortile di Michelozzo di Palazzo Vecchio per inaugurazione mostra fotografica realizzata da Eli Lilly

La mostra

Una malattia che ha un impatto devastante sulle persone, sui loro cari e sulla società che aumenta con il suo progredire, spiega Elias Khail, presidente e amministratore delegato Italy Hub, Lilly. "Da quando nel 1988 abbiamo iniziato la ricerca su l’Alzheimer abbiamo investito più di 8 miliardi di dollari di cui 5 negli ultimi dieci anni. Siamo impegnati a collaborare con la comunità di pazienti con le istituzioni e con la comunità scientifica, con l’obiettivo non solo di fornire soluzioni innovative, che possano aprire la strada ad un futuro migliore per le persone colpite e per i loro cari, ma anche promuovendo la corretta informazione e conoscenza nella popolazione”.

“La mostra fotografica inclusa nel progetto risponde all’esigenza, avvertita da AIMA, di promuovere una innovazione culturale, sia nella lettura della complessa combinazione di bisogni e qualità della persona malata, sia nella ricerca di efficaci strategie di comunicazione sociale”, afferma Manlio Matera, vicepresidente AIMA.