Francesca Vecchioni: "Le persone hanno bisogno di vedersi rappresentate"

In un'intervista la fondatrice di Diversity si dice preoccupata per la rappresentazione in Rai e in tv, e ricorda il momento del coming out col padre cantautore

di GIOVANNI BOGANI -
10 giugno 2023
FrancescaVecchioniBoard

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Francesca Vecchioni è la figlia del cantautore Roberto, l’autore di "Luci a San Siro" e di altre canzoni meravigliose, come "Chiamami ancora amore", con cui ha vinto a Sanremo. Fra le canzoni del paroliere c’è "Due madri", che Vecchioni ha dedicato alla figlia, che con l’ex compagna Alessandra Brogno ha avuto due gemelle. "Ho accompagnato io stesso Francesca in Olanda per fare la fecondazione, è stato entusiasmante", raccontava il padre. "Quando Nina e Cloe sono nate mi sono sentito rinascere. Io so che il mondo per loro cambierà".

I Diversity Media Awards

Francesca Vecchioni oggi ha 48 anni ed è presidente di Diversity, fondazione no profit impegnata contro la discriminazione, e si batte per i diritti delle Famiglie Arcobaleno. In un’intervista concessa venerdì 9 giugno a Repubblica, racconta la sua battaglia contro tutte le discriminazioni.
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Francesca Vecchioni, presidente Fondazione Diversity (ph. Jordi Morell)

E annuncia per il 21 giugno, al Teatro Lirico di Milano, la consegna degli Oscar dell’inclusione, i Diversity Media Awards. La serata sarà condotta da Matilda De Angelis e Alberto Boubakar, e sarà trasmessa su Raiuno sabato 1 luglio. Verranno premiati il Miglior film, la migliore serie tv italiana e i migliori programmi tv e radio, nell’ottica del rispetto e della valorizzazione della diversità. Fra i personaggi dell’anno in nomination, Paola Turci e Francesca Pascale, Ornella Vanoni, Paola Egonu e Samantha Cristoforetti.

Persone disabili e di altre etnie: o sono campioni o in tv non le vedi

"Ero una adolescente che non si riconosceva in nessun racconto, perché il mio non c’era", spiega Francesca Vecchioni nell’intervista. "Immagini che cosa vuol dire per un ragazzo o una ragazza non vedere mai rappresentata la propria storia. Conta moltissimo il modo in cui sei rappresentato. Le persone con disabilità o di etnia non caucasica, per fare un esempio, appaiono solo se sono eroi e se battono record. O sono campioni, o in tv non li vedi".
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Michela Giraud, Francesca Vecchioni, M¥SS KETA e Diego Passoni sul palco dei Diversity Media Awards 2022

C’è un problema di rappresentazione nei media, per chi differisce da una presunta 'normalità'. E Francesca Vecchioni confessa di essere preoccupata per la rappresentazione della diversità nella Rai futura. "Io credo fortemente che tutte le persone abbiano bisogno di vedersi rappresentate, e la Rai è di tutti. Se dovesse smettere o diminuire questa rappresentazione, le persone andranno altrove. I programmi più inclusivi, fra l’altro, risultano essere quelli di maggior successo e le nuove generazioni ci insegnano l’inclusione. Dovrebbero essere i broadcaster, le reti televisive, ad aver paura di perdere il contatto con il pubblico".

Genitori di persone Lgbtq+

Nella chiaccherata con Silvia Fumarola la scrittrice e attivista, esperta di diritti civili, parla con molta franchezza ai genitori di un ragazzo gay: "Devono rendersi conto che un figlio non può essere felice fino in fondo se non può essere sincero con loro. Far aderire tuo figlio ad aspettative che non lo rendono felice è l’errore più grande che può fare un genitore". E parla dei suoi genitori: "Mi hanno insegnato a capire l’altra persona. Quando parliamo con chi la pensa diversamente non possiamo sempre pensare che abbia torto. Il diverso da noi può arricchirci". Lo scorso anno, Francesca raccontava al Corriere della Sera il suo coming out.
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Francesca Vecchioni con le figlie, le gemelle Cloe e Nina, avute con l'ex compagna Alessandra Brogno (Instagram)

"Mio padre mi chiese se frequentavo qualcuno. Io mi rovesciai addosso il succo che stavo bevendo. Mio padre si allarmò subito: 'Perché non me lo vuoi dire? Cosa c’è che non va? È un drogato, un poco di buono? Non sarà mica in galera?'. E io: 'Il fatto è che non sto con un uomo, papà, sto con una donna!'. Rimase un attimo in silenzio. Poi mi disse: 'Ma vaff…, mi hai fatto spaventare! Non sapevo più cosa pensare! Ma non me lo potevi dire subito?'".

Le gemelle avute con l'ex compagna e il riconoscimento

Francesca ha avuto due gemelle con la compagna – da cui poi si è separata – Alessandra Brogno. "Abbiamo avuto la fortuna di essere residenti nel comune di Milano, con figlie nate nel comune di Milano. Ci ha riconosciuto il sindaco, un processo immediato che ci ha permesso di evitare i lunghi percorsi in tribunale per l’adozione in casi particolari". Alle figlie Cloe e Nina, che adesso hanno undici anni, dice, ha insegnato "a non dare giudizi. A pensare che le persone possono cambiare, e che la vita ti sorprende sempre". In un post su Instagram, scrive: "E poi la vita non si ferma, che sembra ieri che siete nate, e ora non vorrei perdere un istante della meravigli che siete. Forse è questo che ci fa volare, tenendo stretto tutto il nostro amore… e forse è questo che vi fa volare, lasciando andare tutto questo amore".
 
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Intanto, Francesca appoggia una dichiarazione congiunta dei sindaci delle principali città italiane – Roma, Milano, Napoli, Firenze, Bologna, Torino – che spingono verso il riconoscimento anagrafico dei figli e delle figlie delle coppie omogenitoriali, e verso il riconoscimento del matrimonio egualitario con conseguente accesso alle adozioni, così come previsto per le coppie eterosessuali.