Il presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva, ha firmato un decreto che concede l’indulto di Natale ai malati terminali di Hiv, ai detenuti con malattie gravi che ne limitano la mobilità, agli ultra 60enni che abbiano scontato parte della pena e alle madri di bambini con meno di 12 anni.
“Il Natale è un buon momento per ricordare i sentimenti di Cristo: compassione, rispetto e amore per gli altri. Il mio augurio è che questi sentimenti siano presenti non solo nella cena della vigilia, ma ogni giorno”, ha detto aprendo il suo tradizionale discorso di Natale al Paese. Evidenziando la necessità di “promuovere la riconciliazione e la comunione tra le famiglie e i cittadini”, Lula ha invitato i brasiliani a “rinnovare la speranza per un Brasile più giusto, senza fame, dove ogni donna e ogni uomo possa sostenere la crescita dei propri figli con un lavoro dignitoso".
Nel discorso di circa tre minuti, il leader progressista ha riaffermato il ruolo del governo come tutore degli interessi della popolazione. “Ho sempre creduto che governare significhi prendersi cura delle persone, con un occhio di riguardo a chi ne ha più bisogno – ha aggiunto e questo sembra appunto giustificare anche l’indulto concesso a determinate categorie di detenuti –. La base di tutto ciò che facciamo è il dialogo e il lavoro congiunto tra il governo federale e la società, i governi statali e i municipi. È il rispetto e armonia tra i poteri esecutivo, legislativo e giudiziario. È la difesa intransigente della democrazia".
Riconoscendo il momento difficile per in campo economico, poi, Lula ha affermato che “il Brasile oggi ha un'economia forte, che continua a crescere”, ma ci sono “enormi sfide da affrontare". “Un governo efficiente, che investe dove è più importante: nella qualità della vita della popolazione brasiliana", ha aggiunto. “Abbiamo fatto molto, e abbiamo ancora molto da fare. Stiamo raccogliendo i frutti del nostro lavoro, ma dobbiamo continuare a piantare. Seminare e concimare, irrigare e curare, ancora e ancora. Nel 2025 raddoppieremo i nostri sforzi per la semina. E che il raccolto sia sempre più generoso”, ha concluso.
Dalla beneficio dell’indulto sono esclusi i carcerati per crimini dolosi e altri gravi reati che implicano l'uso di minaccia o violenza, crimini sessuali, traffico di droga, corruzione, terrorismo, violenza contro le donne, leader di organizzazioni criminali e collaboratori di giustizia. Fuori anche gli indagati per il tentativo di colpo di Stato dell'8 gennaio 2023 e gli altri atti sovversivi collegati.