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Home » Lifestyle » Basta cerette: per la Generazione Z la depilazione femminile è un vecchio dogma estetico

Basta cerette: per la Generazione Z la depilazione femminile è un vecchio dogma estetico

Il Body Hair Positivity Movement spopola sui social e conta già molte star come Madonna, Katy Perry, Miley Cirus e Julia Roberts, che hanno appeso il rasoio al chiodo stanche della tirannia della ceretta

Maurizio Costanzo
11 Agosto 2022
Giorgia Soleri

Giorgia Soleri

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In principio fu Cleopatra: è stata lei la prima donna a depilarsi. Col tempo, e col passare degli anni, fare a meno dei peli superflui è diventata una pratica sempre più comune a tutte le donne, e non solamente in estate. Ha riguardato negli ultimi tempi anche gli uomini, che al petto villoso preferiscono la pelle liscia, su tutto il corpo. La depilazione resta comunque una pratica piuttosto recente, visto che appena qualche decennio fa, negli anni ‘70, non era certo diffusa né praticata.

Cerette, rasoi e laser: depilazione in tutte le salse

Madonna
Madonna mostra le ascelle non depilate

Ultimamente essere lisce e depilate come Barbie è invece d’uso comune. La depilazione è diventata così diffusa che il metodo più usato, la ceretta, è stato molto perfezionato rispetto ai primi tempi. Con l’aumentare della richiesta e per venire incontro a quanti mal sopportano il dolore da strappo, sono nate tecnologie all’avanguardia, come quella che fa ricorso al laser. Pratica talmente cresciuta che nel 2022 è stata scelta da 20 milioni di persone, anche uomini (sono ben il 30% di chi ne fa ricorso), e il trend è in continuo aumento. In tanti scelgono anche un altro metodo soft, quello della luce pulsata, calda e delicata, che di fatto inibisce la ricrescita, ma ce ne sono ancora altri. Sdoganato il fatto che la depilazione non è da ritenersi una preoccupazione esclusivamente femminile né estiva (secondo un’indagine di Philips Lumea solo l’11% delle donne prende il rasoio in mano prima di andare in spiaggia), i più giovani hanno cominciato a farsi più di qualche domanda in proposito.

La Generazione Z si ribella al vecchio dogma estetico

Lourdes Leon
Lourdes Leon è tra le star che ha scelto di non ricorrere alla depilazione

Del tipo: perché mai sottoporsi a sedute su sedute, andare e venire dai centri estetici e sborsare fior di quattrini per tornare a casa con pelle arrossata e qualche pizzicore? Per stare meglio con se stessi, secondo alcuni. Per sentirsi più a proprio agio col partner, in pubblico o in spiaggia, secondo altri. Ma se a 7 donne italiane su 10 l’uomo villoso non dispiace, l’85% degli uomini preferisce una donna depilata. Ma ecco che quello che fino ad oggi è stato un must, rischia di finire in soffitta, come emerge chiaramente dall’indagine realizzata dalla piattaforma MioDottore. Per la Generazione Z, i ragazzi nati cioè tra il 1996 e il 2010 e che hanno oggi tra i 12 e i 24 anni, la depilazione non è altro che un ‘vecchio dogma estetico’, questo sì da rimuovere. Lo dimostrano gli oltre 60mila post e profili social dedicati all’argomento da parte di illustri sostenitrici di questa sempre più diffusa tendenza no wax. Diretta conseguenza del più ampio movimento del Body Positivity, il #BodyHairPositivity reclama libertà di scelta su cosa fare e non fare del proprio corpo. Dunque: se si vuole, via rasoio e basta ceretta.

Abbasso la dittatura della pelle liscia e senza peli

Miley Cyrus
Anche Miley Cyrus fa parte della schiera di vip che ha ‘appeso il rasoio al chiodo’

La Generazione Z ribalta dunque gli standard tradizionali, e gli under 25 non vedono nulla di strano in una donna che sceglie di dire basta a rasoi e strisce depilatorie per andarsene tranquillamente in giro con ascelle, gambe e baffetti non depilati. I giovanissimi si fanno dunque portavoce dell’accettazione del corpo femminile non depilato: per il 33% è normale e sinonimo di libertà. Il Body Hair Positivity Movement si è sviluppato non a caso sui social, dove i più giovani, liberi da schemi e pregiudizi, hanno la possibilità di condividere direttamente opinioni ed esperienze. Quello che emerge è che le nuove generazioni sono più che compatte nella condivisione di corpi femminili più autentici, svincolati dalle aspettative dettate da moda, cultura e società. Dunque, niente più sforzi inutili, costosi oltre dolorosi, per emulare le campagne pubblicitarie che presentano corpi lisci e perfetti: i peli sono naturali, pertanto non deve essere più un diktat toglierli per forza. La generazione Z punta dunque a superare pregiudizi e tabù, restituendo alle donne il diritto di scegliere di mostrarsi come si è e come si vuole. E in tema di hairy revolution anche le star sono molto attive, da Madonna a Katy Perry, da Miley Cirus a Julia Roberts, che, stanche della tirannia della ceretta, hanno rivendicato il diritto di appendere il rasoio al chiodo. Per la serie Body Hair Positivity: tuo il corpo, tua la scelta.

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Instagram

  • ✨Tra i pretendenti a un ruolo di protagonista del 73° Sanremo, Ariete è probabilmente quella con l’"X factor" più alto. E non tanto per aver partecipato da ragazzina al talent di Sky o per quel "non so che" capace di differenziare tutto quel che fa, ma perché in due anni è riuscita a diventare la musa “indie“ della Generazione X. 

Arianna Del Giaccio mostra la timidezza della debuttante. E che lei sia una "nuova persona" portata a cadere nei "soliti vecchi errori" lo racconta parlando del debutto davanti al popolo del Festival con Mare di guai, ballata in cui racconta la fine della relazione con la sua ex.

«Gli squali che si aggirano nella vasca di cui parlo sono le mie insicurezze e le mie ansie. Il peso delle aspettative, anche se non provo sensi di inadeguatezza verso quel che faccio. I pescecani basta conoscerli per sapere che non sono tutti pericolosi.»

 Intervista a cura di Andrea Spinelli ✍

#lucenews #qn #ariete #sanremo2023
  • Più luce, meno stelle. Un paradosso, se ci pensate. Più illuminiamo le nostre città, più lampioni, fari, led, laser puntiamo sulla terra, meno stelle e porzioni di cielo vediamo. 

Accade perché, quasi senza accorgercene, di anno in anno, cancelliamo dalla nostra vista qualche decina di quei 4.500 puntini luminosi che in condizioni ottimali dovremmo riuscire a vedere la notte, considerato che il cielo risulta popolato da circa 9.000 stelle, di cui ciascuno di noi può osservare solo la metà per volta, ovvero quelle del proprio emisfero. 

In realtà, già oggi, proprio per colpa dell’inquinamento luminoso, ne vediamo solo poche centinaia. E tutto lascia pensare che questa cifra si ridurrà ulteriormente, con un ritmo molto rapido. Al punto tale che, in pochi anni, la costellazione di Orione, potrebbe perdere la sua caratteristica ‘cintura’.

Secondo quanto risulta da uno studio pubblicato su “Science”, basato sulle osservazioni di oltre 50mila citizen scientist, solo tra il 2011 e il 2022, ogni anno il cielo in tutto il Pianeta è diventato in media il 9,6% più luminoso, con una forchetta di valori che non supera il 10% ma non scende mai sotto il 7%. Più di quanto percepito finora dai satelliti preposti a monitorare la quantità di luce nel cielo notturno. Secondo le misurazioni effettuate da questi ultimi infatti, tra 1992 e 2017 il cielo notturno è diventato più luminoso di meno dell’1,6% annuo.

“In un periodo di 18 anni, questo tasso di cambiamento aumenterebbe la luminosità del cielo di oltre un fattore 4”, scrivono i ricercatori del Deutsches GeoForschungs Zentrum di Potsdam, in Germania, e del National Optical-Infrared Astronomy Research Laboratory di Tucson, negli Stati Uniti. Una località con 250 stelle visibili, quindi, vedrebbe ridursi il numero a 100 stelle visibili. 

Il pericolo più che fondato, a questo punto, è che di questo passo inizieranno a scomparire dalla nostra vista anche le costellazioni più luminose, comprese quelle che tuti sono in grado di individuare con estrema facilità.

L
  • Per la prima volta nella storia del calcio, un arbitro ha estratto il cartellino bianco. No, non si tratta di un errore: se il giallo e il rosso fanno ormai parte di tantissimi anni delle regole del gioco ed evidenziano un comportamento scorretto, quello bianco vuole invece "premiare", in maniera simbolica, un gesto di fair play. Il tutto è avvenuto in Portogallo, durante un match di coppa nazionale tra il Benfica e lo Sporting Lisbona femminile.

Benfica-Sporting Lisbona femminile, quarti di finale della Coppa del Portogallo. I padroni di casa si trovano in vantaggio per 3-0 e vinceranno la sfida con un netto 5-0, ma un episodio interrompe il gioco: un tifoso sugli spalti accusa un malore, tanto che gli staff medici delle due squadre corrono verso le tribune per soccorrerlo. Dopo qualche minuto di paura, non solo per le giocatrici in campo ma anche per gli oltre quindicimila spettatori presenti allo stadio, il supporter viene stabilizzato e il gioco può riprendere. Prima, però, la direttrice di gara Catarina Campos effettua un gesto che è destinato a rimanere nella storia del calcio: estrae il cartellino bianco nei confronti dei medici delle due squadre.

Il cartellino bianco non influenza in alcun modo il match, né il risultato o il referto arbitrale; chissà che, da oggi in poi, gli arbitri non cominceranno ad agire più spesso, per esaltare un certo tipo di condotta eticamente corretta portata avanti anche dai calciatori.

#lucenews #cartellinobianco #calcio #fairplay
  • Son tutte belle le mamme del mondo. Soprattutto… quando un bambino si stringono al cuor… I versi di un vecchio brano ricordano lo scatto che sta facendo il giro del web. Quella di una madre che allatta il proprio piccino sul posto di lavoro. In questo caso la protagonista è una supermodella –  Maggie Maurer – che ha postato uno degli scatti più teneri e glamour di sempre. La super top si è fatta immortalare mentre nutre al seno la figlia Nora-Jones nel backstage dello show couture di Schiaparelli, tenutosi a Parigi.

La top model americana 32enne, che della maison è già musa, tanto da aver ispirato una clutch – non proprio una pochette ma una borsa che si indossa a mano che riproduce il suo volto –  nell’iconico scatto ha ancora il viso coperto dal make-up dorato realizzato dalla truccatrice-star Path McGrath, ed è coperta solo sulle spalle da un asciugamano e un telo protettivo trasparente. 

L’immagine è forte, intensa, accentuata dalla vernice dorata che fa apparire mamma Maurer come una divinità dell’Olimpo, una creatura divina ma squisitamente terrena, colta nel gesto di nutrire il proprio piccolo.

Ed è un’immagine importante, perché contribuisce a scardinare lo stigma dell’allattamento al seno in pubblico, sul luogo di lavoro e in questo caso anche sui social, su cui esistono ancora molti tabù. L’intera gravidanza di Maggie Maurer è stata vissuta in chiave di empowerment, e decisamente glamour. Incinta di circa sei mesi, ha sfilato per Nensi Dojaka sfoggiando un capo completamente trasparente della collezione autunno inverno 2022, e con il pancione.

Nell’intimo post su Instagram, Maggie Maurer ha deciso quindi condividere con i propri follower la sua immagine che la ritrae sul luogo di lavoro con il volto dipinta d’oro, una parte del suo look, pocoprima di sfilare per la casa di moda italiana, Schiaparelli. In grembo, ha sua figlia, che sta allattando dietro le quinte della sfilata. Le parole scritte a finco della foto, la modella ha scritto “#BTS #mommy”, evidenziando il lavoro senza fine della maternità, nonostante i suoi successi.

di Letizia Cini ✍🏻

#lucenews #maggiemaurer #materintà #mommy
In principio fu Cleopatra: è stata lei la prima donna a depilarsi. Col tempo, e col passare degli anni, fare a meno dei peli superflui è diventata una pratica sempre più comune a tutte le donne, e non solamente in estate. Ha riguardato negli ultimi tempi anche gli uomini, che al petto villoso preferiscono la pelle liscia, su tutto il corpo. La depilazione resta comunque una pratica piuttosto recente, visto che appena qualche decennio fa, negli anni ‘70, non era certo diffusa né praticata.

Cerette, rasoi e laser: depilazione in tutte le salse

Madonna
Madonna mostra le ascelle non depilate
Ultimamente essere lisce e depilate come Barbie è invece d’uso comune. La depilazione è diventata così diffusa che il metodo più usato, la ceretta, è stato molto perfezionato rispetto ai primi tempi. Con l’aumentare della richiesta e per venire incontro a quanti mal sopportano il dolore da strappo, sono nate tecnologie all’avanguardia, come quella che fa ricorso al laser. Pratica talmente cresciuta che nel 2022 è stata scelta da 20 milioni di persone, anche uomini (sono ben il 30% di chi ne fa ricorso), e il trend è in continuo aumento. In tanti scelgono anche un altro metodo soft, quello della luce pulsata, calda e delicata, che di fatto inibisce la ricrescita, ma ce ne sono ancora altri. Sdoganato il fatto che la depilazione non è da ritenersi una preoccupazione esclusivamente femminile né estiva (secondo un’indagine di Philips Lumea solo l’11% delle donne prende il rasoio in mano prima di andare in spiaggia), i più giovani hanno cominciato a farsi più di qualche domanda in proposito.

La Generazione Z si ribella al vecchio dogma estetico

Lourdes Leon
Lourdes Leon è tra le star che ha scelto di non ricorrere alla depilazione
Del tipo: perché mai sottoporsi a sedute su sedute, andare e venire dai centri estetici e sborsare fior di quattrini per tornare a casa con pelle arrossata e qualche pizzicore? Per stare meglio con se stessi, secondo alcuni. Per sentirsi più a proprio agio col partner, in pubblico o in spiaggia, secondo altri. Ma se a 7 donne italiane su 10 l’uomo villoso non dispiace, l’85% degli uomini preferisce una donna depilata. Ma ecco che quello che fino ad oggi è stato un must, rischia di finire in soffitta, come emerge chiaramente dall’indagine realizzata dalla piattaforma MioDottore. Per la Generazione Z, i ragazzi nati cioè tra il 1996 e il 2010 e che hanno oggi tra i 12 e i 24 anni, la depilazione non è altro che un ‘vecchio dogma estetico’, questo sì da rimuovere. Lo dimostrano gli oltre 60mila post e profili social dedicati all’argomento da parte di illustri sostenitrici di questa sempre più diffusa tendenza no wax. Diretta conseguenza del più ampio movimento del Body Positivity, il #BodyHairPositivity reclama libertà di scelta su cosa fare e non fare del proprio corpo. Dunque: se si vuole, via rasoio e basta ceretta.

Abbasso la dittatura della pelle liscia e senza peli

Miley Cyrus
Anche Miley Cyrus fa parte della schiera di vip che ha 'appeso il rasoio al chiodo'
La Generazione Z ribalta dunque gli standard tradizionali, e gli under 25 non vedono nulla di strano in una donna che sceglie di dire basta a rasoi e strisce depilatorie per andarsene tranquillamente in giro con ascelle, gambe e baffetti non depilati. I giovanissimi si fanno dunque portavoce dell’accettazione del corpo femminile non depilato: per il 33% è normale e sinonimo di libertà. Il Body Hair Positivity Movement si è sviluppato non a caso sui social, dove i più giovani, liberi da schemi e pregiudizi, hanno la possibilità di condividere direttamente opinioni ed esperienze. Quello che emerge è che le nuove generazioni sono più che compatte nella condivisione di corpi femminili più autentici, svincolati dalle aspettative dettate da moda, cultura e società. Dunque, niente più sforzi inutili, costosi oltre dolorosi, per emulare le campagne pubblicitarie che presentano corpi lisci e perfetti: i peli sono naturali, pertanto non deve essere più un diktat toglierli per forza. La generazione Z punta dunque a superare pregiudizi e tabù, restituendo alle donne il diritto di scegliere di mostrarsi come si è e come si vuole. E in tema di hairy revolution anche le star sono molto attive, da Madonna a Katy Perry, da Miley Cirus a Julia Roberts, che, stanche della tirannia della ceretta, hanno rivendicato il diritto di appendere il rasoio al chiodo. Per la serie Body Hair Positivity: tuo il corpo, tua la scelta.
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