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Giovanni Allevi agli infermieri: "Mi state salvando la vita"

L'omaggio del compositore e pianista in cura per un mieloma nella Giornata internazionale dedicata agli operatori sanitari

di ILARIA VALLERINI -
13 maggio 2023
Giovanni Allevi dedica un videomessaggio agli infermieri

Giovanni Allevi dedica un videomessaggio agli infermieri

Giovanni Allevi agli infermieri: "Mi state salvando la vita". Il compositore e pianista di fama internazionale Giovanni Allevi, in cura per un mieloma, rivolge una dedica particolare agli operatori sanitari in occasione della Giornata Internazionale dell'infermiere. "Portate avanti una missione importantissima e noi pazienti ve ne siamo profondamente grati" continua l'artista. "Sono venuto da voi spaesato, impaurito che la mia vita fosse legata a un filo. Dopo aver fatto la scoperta che il mio corpo purtroppo non è eterno. Eppure voi mi avete accolto amorevolmente e allora si è sviluppato nel mio cuore un profondo senso di riconoscenza nei vostri confronti". https://twitter.com/giovanniallevi/status/1656986995887861762?s=20

La dedica speciale

"E così ogni volta che entrava dalla porta un'infermiera o un infermiere per portarmi un farmaco o un antidolorifico, io gli ponessi una domanda per me importantissima: 'Ma ti rendi conto che mi stai salvando la vita?'" dice sempre Allevi. "Dopo una piccola perplessità iniziale - prosegue Allevi - ecco arrivare una risposta dall'umiltà disarmante: 'Io faccio solo un piccolo pezzetto'. Io ribattevo che quel piccolo pezzetto unito agli altri ti salva la vita. Insomma, che lo vogliate o no portate avanti una missione importantissima. E noi pazienti ve ne siamo profondamente grati".
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Le parole di Allevi: "Le infermiere e gli infermieri sono coloro che passano più tempo a contatto con noi pazienti durante la degenza"

Allevi: "Il reparto? Un luogo sacro di vita autentica"

"Il passo, poi, è stato breve - aggiunge il compositore - : ti salvava la vita non solo chi portava un farmaco importante, ma anche chi puliva il pavimento o rifaceva il letto o chi chiedeva cosa volessi mangiare a pranzo o cena" sono ancora le parole di Allevi. "L'ottavo piano dell'Int -Istituto nazionale dei tumori, è il posto che ho frequentato di più. Per me non è un reparto, ma un luogo sacro, dove la vita si manifesta in tutta la sua autenticità. E tutto ciò che non è autentico crolla e non ha più senso" prosegue l'artista.
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Nella Giornata internazionale dell’infermiere, il compositore e musicista Giovanni Allevi, in cura per un mieloma, ha voluto omaggiare ed elogiare tutta la categoria

Allevi deve tutto alla scienza come sottolinea in chiusura del suo videomessaggio. "Oggi, che è il vostro giorno di festa voglio che ci salutiamo con una piccola riflessione: sono un sostenitore della scienza e della ricerca scientifica, senza la quale non sarei qui a parlarvi. Ma sappiate che una parola di speranza e un sorriso sono potenti come un farmaco" dice il compositore.
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In Italia mancano 65mila infermieri

In Italia mancano 65mila infermieri: turni massacranti e ferie a rischio

L'altra faccia della medaglia è il sacrificio degli operatori sanitari che non è cessato con la fine della pandemia. "Mancano 65mila infermieri in Italia e di questi almeno 20mila sono di famiglia e di comunità, previsti dagli standard previsti dal Pnrr per il riordino dell'assistenza sanitaria territoriale" dice Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini degli Infermieri. E sottolinea: "Ma ne mancano anche negli ospedali, nei triage, nelle rsa e negli hospice". Sono circa 456.000 gli infermieri iscritti agli ordini e, di questi, oltre 280.300 sono assunti a tempo indeterminato. Arriva anche la denuncia da parte di NurSind: "Infermieri e operatori si trovano da anni alle prese con turni massacranti, giorni di riposo e ferie perennemente a rischio". Dalla pandemia a oggi "il mondo della politica ha promesso soldi in più occasioni - dice il sindaco degli infermieri - , giurando che non si sarebbe scordato di noi, del nostro sacrificio". "Purtroppo è andata in un altro modo: non solo non abbiamo visto un euro, ma neppure abbiamo assistito all’auspicato cambiamento di rotta sulla spesa sanitaria che è lontanissima dagli standard necessari per un’assistenza di qualità" conclude il NurSind.