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Il fiuto è femmina: due cagnoline a caccia di tartufi. Come inventarsi un mestiere nei boschi

Giulio Benuzzi, ex manager, è diventato "truffle hunter": "Porto i turisti in mezzo al verde e insieme alle mie lagotte cerchiamo i pregiati tuberi"

di MANUELA PLASTINA -
17 settembre 2022
Giulio Benuzzi e la cagnolina Eda a caccia di tartufi

Giulio Benuzzi e la cagnolina Eda a caccia di tartufi

Grazie al fiuto delle sue lagotte, si è disegnato addosso un lavoro nuovo e ha reso il territorio di Bagno a Ripoli, nel Fiorentino, famoso anche come terra di tartufi. Giulio Benuzzi ha inventato la truffle experience: “Porto i clienti dagli alberghi stranieri in giro per le terre ripolesi, dove vivo, alla ricerca di tartufi. Anche se ci sono zone più famose e importanti anche in Toscana per questo prezioso tubero, anche qui a Bagno a Ripoli ci sono tartufi minori, come il nero estivo e autunnale e il marzolino bianco primaverile. I clienti restano entusiasti dell’esperienza che inizia con una parte didattica in inglese e francese e termina con una degustazione”. In mezzo c’è una passeggiata nel verde per le colline di Bagno a Ripoli guidata dai lagotti. “Sono loro i protagonisti della ricerca del tartufo. Proprio i lagotti negli anni ’70 hanno soppiantato i maiali, fino ad allora usati nella ricerca del prezioso tubero – spiega Benuzzi, che si definisce il 'truffle hunter' -. Le più dotate sono le femmine, grazie a un fiuto attento, a una predisposizione maggiore al lavoro, alla loro concentrazione. Non a caso, i cani addestrati femmine hanno un valore economico doppio o anche triplo rispetto ai maschi”.
“Il truffle hunter” Giulio Benuzzi

“Il truffle hunter” Giulio Benuzzi

La prima cagnolina che ha aiutato il cacciatore di tartufi a creare il suo lavoro è stata Eda, “il mio grande amore a quattro zampe – ammette Benuzzi -. L’ho trovata in una gabbia a Siena. Sono riuscito a portarla via, a darle una vita più sana, a farla fidare di me. Era stata addestrata con un sistema invasivo: non alzava la testa, le avevano insegnato solo a guardare in terra. Con me ha trovato l’amore e insieme abbiamo iniziato a cercare tartufi per 15 anni, fermandoci insieme ad ammirare il paesaggio fiorentino e il silenzio della natura. Mi ha ripagato con tanto amore. E io le devo tutto”.
Giulio Benuzzi porta gli ospiti del B&B a caccia di tartufi con i suoi cani

Giulio Benuzzi porta gli ospiti del B&B a caccia di tartufi con i suoi cani

Eda è diventata famosa insieme al suo padrone: “L’hanno ripresa per documentari tv di tutto il mondo. Venivano dall’America per conoscerla. Della nostra esperienza attorno al tartufo hanno parlato i maggiori media rendendo nota la nostra attività che ora in tanti stanno cercando di imitare in Toscana”. Eda se n’è andata nell’inverno  scorso, ma non prima di aver lasciato la propria eredità a Maga, che Giulio chiama “la lagotta rasta perché non le piace essere tosata”. Qualche mese fa è arrivato nella casa di Bagno a Ripoli anche Scott, “che chiamiamo il “cucciolo hot” perché sfondando una finestra è riuscito a raggiungere Maga. Ne sono nati sei cuccioli di cui una sola femmina: Tina. È dolcissima, dall’energia incredibile. Vive con Tina e Scott e formano un bel quadretto familiare”.
Giulio Bunuzzi alle prese con l'arte dei tartufi

Giulio Bunuzzi alle prese con l'arte dei tartufi

L’amore lega l’attività di ricerca al tartufo in terra di Bagno a Ripoli. L’amore per gli animali, l’amore tra essere umano e cane, l’amore per la natura e per la terra, ma anche l’amore tra un uomo e una donna, il motivo vero per il quale tutto è nato. Giulio Benuzzi è di origine piemontese e nella sua precedente vita faceva il manager di una catena di ristoranti di lusso di Milano. “Nel fine settimana venivo in Toscana a cercare prodotti enogastronomici di eccellenza – ricorda - e durante uno di questi viaggi ho conosciuto l’amore della mia vita, Cristina, una donna eccezionale per la quale ho lasciato tutto e ricominciato da zero. Abbiamo aperto un B&B chiamato la Limonaia e specializzato in wine e food experience”. E anche ora che Cristina non c’è più, scomparsa un anno fa, Giulio continua nel suo lavoro per portare avanti tutto quello che ha creato con lei in questi 20 anni.
Giulio Benuzzi, il cacciatore di tartufi, insieme alla cagnolina Eda

Giulio Benuzzi, il cacciatore di tartufi, insieme alla cagnolina Eda

La sua passione per il tartufo nasce da bambino quando il nonno lo portava alla ricerca nei boschi. “Ho scoperto che gli americani non conoscono il tartufo. Grazie a un amico forestale che aveva cani addestrati, li abbiamo trovati qui a Bagno a Ripoli in tutte le stagioni. Dal 2000 la nostra casa è diventata meta di esperienze al tartufo. Sono stati da noi anche divi di Hollywood, da Jane Fonda a Zoe Saldana, da Michael Gladis a James Gunn e la compagna Jennifer Holland, da Rebel Wilson alla sciatrice Lindsey Vonn" racconta l'ex manager. Benuzzi, insomma, è diventato una celebrità grazie al suo lavoro, ma non gli basta: “Voglio trasformare il tartufo in arte. Casa mia è piena di quadri, poesie, racconti per bambini a tema. Da 4 anni porto in giro uno spettacolo al tartufo scritto con amici musicisti. Ho composto 10 canzoni per 'Giulio the traffle hunter show', con cui ho debuttato a luglio al Teatro di Antella. Negli alberghi con la band portiamo una cena-spettacolo al tartufo raccontandone in musica il mondo segreto”. Insomma, il tartufo diventa gusto e diventa arte con Benuzzi. Sempre nel segno dell’amore: per la sua terra, per la sua Leda e per la sua amata Cristina.