Il sogno di un eco-villaggio per le vacanze nel rifugio Agribizzarra

Nella realtà creata in Maremma da Sonia Lupano vivono in libertà animali provenienti da allevamenti, a "fine carriera", vittime di maltrattamenti o a rischio abbandono e macello

di MAURIZIO COSTANZO -
13 luglio 2023
Sonia Lupano

Sonia Lupano

"Ciao mi chiamo Sonia, nel 2016 mi sono trasferita in Toscana con i miei figli e con alcuni degli animali che oggi, unitamente a parecchi altri arrivati in seguito, fanno parte della nostra famiglia e vivono nel rifugio antispecista nato nel 2013, unitamente all'associazione no profit aps Agribizzarra onlus". Scrive così Sonia Lupano, socia fondatrice di Agribizzarra Onlus, che su GoFundMe ha lanciato una raccolta fondi per costruire un eco-villaggio. Uno dei suoi obiettivi è sensibilizzare le persone ad uno stile di vita etico e consapevole, nel rispetto della natura e degli animali.

L'idea dell'eco-villaggio

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Lupano ha lanciato una raccolta fondi su GoFoundMe per realizzare il suo eco-villaggio al rifugio

"Nello scorcio mozzafiato della Maremma Toscana, tra i boschi ma a meno di cinque minuti da un meraviglioso mare, il rifugio si è trasformato in un progetto di vita per garantire agli animali un futuro libero e lontano da ogni tipo di sfruttamento. L’idea è di costruire un piccolo eco-villaggio vacanza con non più di 5 tende da glamping in cui sostare. Un luogo di incontro e condivisione ma allo stesso tempo riservato e protetto, un luogo di pace ed osservazione, ma che offrirà vaste possibilità di attività esperienziali" spiega Sonia. "Un’eco-vacanza che si tinge di bellezza 'dentro e fuori' grazie anche ai luoghi circostanti da visitare partendo dalla natura, passando dalla storia e ammirando l'arte di cui sono intrisi, tuffandosi poi nelle acque di un mare cristallino che lambisce una delle coste più belle della Toscana, quella etrusca a chiusura di un cerchio che definire magico è forse riduttivo" conclude la proprietaria del Rifugio. La raccolta fondi è raggiungibile anche su GoFundGreen, insieme a tante iniziative per la tutela e la salvaguardia dell’ambiente.
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Nel Rifugio sono ospiatati oggi convivere con 12 cavalli, 2 pony, 2 asinelle, 2 mucche, 1 toro, 1 vitellino e 2 maiali che convivono in perfetta simbiosi con gli esseri umani

La passione di Sonia

“Già a tre anni ero una piccola Mowgli – racconta la donna - tra gli animali ma senza foresta, eppure con un forte richiamo verso la stessa da sempre. Gli esemplari con cui sono cresciuta sono stati fonte di amore sano, i miei maestri, da sempre il mio rifugio. Aps AgriBizzarra Onlus è l'associazione no profit che ho costituito nel 2013, i cui scopi statutari sono l'aiuto e il benessere psicofisico di persone e animali. Nel Rifugio, creato successivamente, vivono in libertà capi provenienti da allevamenti, a fine carriera sportiva/riproduttiva oppure salvati da maltrattamenti o a rischio abbandono e macello. L'intento era quello di creare un centro di 'educazione alla natura e agli animali', un luogo di incontri "magici" in cui non si sa bene "chi aiuti chi" e di incoraggiare la comprensione degli esemplari 'da reddito', non solo quella di quelli cosiddetti 'da affezione', mostrando i benefici di una vita cruelty-free.
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Sonia con il toro che vive nel rifugio AgriBizzarra

Qui ogni interazione con l'uomo è un'occasione unica per scoprire che i nostri amici a quattro zampe "sono individui con personalità singolari, esseri senzienti che provano emozioni e, quindi, per realizzare che di fronte a noi abbiamo qualcuno e non qualcosa. Al Rifugio vivo, interagisco, comunico con gli animali e facilito la comunicazione tra loro e gli esseri umani", prosegue Lupano. "Ad oggi ho il privilegio di convivere con 12 cavalli, 2 pony, 2 asinelle, 2 mucche, 1 toro, 1 vitellino e 2 maiali. Il Rifugio è un luogo in cui una seconda possibilità serena è realtà e dove tante seconde possibilità serene hanno dato vita ad un unico grande branco interspecifico. Vedere animali arrivare con l'anima devastata o totalmente dipendenti e condizionati dall'essere umano e aiutarli a tornare liberi sia fisicamente ma soprattutto mentalmente è uno dei miei massimi traguardi. Ricordare loro cosa sia la libertà, anche quando non l'hanno mai vissuta, credo sia ciò che più amo fare al mondo".

Come contribuire al Rifugio Agribizzarra

"Ho realizzato un sogno e ora vi ci voglio portare - afferma Sonia -. Questo è il mio prossimo obiettivo. Per fare ciò è necessario il supporto di chiunque creda in questo progetto a cui ho dedicato praticamente (senza esserne consapevole) tutta la vita. La onlus ha, ad oggi, un paio di sostenitori fissi e qualche donazione nell'arco dell'anno.
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L'eco-villaggio vuole essere un luogo di incontro e condivisione, nel rispetto della natura e degli esseri viventi

Gli animali sono tanti, la loro gestione è impegnativa ed io mi sto occupando di loro attingendo alle mie uniche forze. Non è mia intenzione utilizzare pietismo o mostrare immagini di dolore, e nemmeno attirare l'attenzione con imminenti fini di capi al macello, assolutamente. Come ho detto, la nostra, nonostante le difficoltà oggettive di gestione, è una realtà di seconde possibilità libera e serena. Ma, mostrando animali liberi, sazi e sereni, pochi si sono accorti di noi. Con un sostegno esterno oltre a poterli mantenere al meglio - conclude - avrei la possibilità di occuparmi delle nuove recinzioni, di sistemare quelle obsolete, rovinate dagli animali, aggiungere altre capannine per i ripari e ripristinare l'area riservata agli umani per dedicare uno spazio accogliente a chi deciderà di venirci a trovare”.