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Home » Lifestyle » Il tumore si batte anche con l’estetica: ecco come fare per continuare a sentirsi donne

Il tumore si batte anche con l’estetica: ecco come fare per continuare a sentirsi donne

Il progetto Socioestetica all'ospedale fiorentino di Careggi prova a restituire alle donne malate il benessere, anche psicologico, con il proprio corpo e aspetto

Maurizio Costanzo e Caterina Ceccuti
20 Marzo 2022
Progetto Socioestetica Csreggi

Progetto Socioestetica Csreggi

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Se affrontare un tumore è difficile, per le donne lo è ancora di più, perché la malattia mina non solo il corpo, ma la stessa identità femminile. Durante le cure e dopo la malattia bisogna fare i conti con una nuova immagine allo specchio, ed è indispensabile trovare quanto prima un nuovo equilibrio. Ma la femminilità può essere usata come arma vincente, ecco perché all’ospedale Careggi di Firenze, il tumore si batte anche con l’estetica.

Il Progetto Socioestetica vuole restituire alle donne malate di tumore la propria femminilità

 

Attraverso sei video tutorial, pubblicati sul sito di Careggi, iniziano le attività del Progetto Socioestetica in ospedale, in collaborazione fra l’ospedale e Cna Firenze Metropolitana, nato per ovviare ai problemi di immagine causati dagli effetti delle terapie. All’iniziativa a supporto delle pazienti oncologiche hanno aderito 45 estetiste e acconciatrici. Tra gli argomenti trattati nei video: quali prodotti cosmetici utilizzare durante le terapie, come affrontare i disagi dovuti alla menopausa indotta dai trattamenti, gli inestetismi ed il trucco, come prendersi cura della pelle del viso e del corpo, la cura delle unghie.

“A causa della pandemia, che ha costretto a rinviare temporaneamente l’attivazione di un’area dedicata a sedute di consulenza estetica – afferma il direttore sanitario di Careggi, Maria Teresa Mechi – sono stati realizzati alcuni video tutorial non solo per presentare l’iniziativa, ma anche per fornire primi consigli utili alle pazienti”. “Questa esperienza si sta affermando – spiega la responsabile del progetto per Cna, Daniela Vallarano – per l’importanza di un’attività che non ha solo un valore estetico, ma anche di supporto psicologico. Le estetiste e acconciatrici, che hanno accolto con entusiasmo l’invito fatto dall’Associazione, hanno realizzato questi video per fornire indicazioni di base utili ad affrontare con maggior serenità il periodo di cura, consentendo di gestire i problemi causati alla pelle e ai capelli dalle terapie oncologiche”.

 “Le estetiste e acconciatrici – prosegue Vallarano – sono volontarie con almeno cinque anni di esperienza e hanno partecipato ad un evento formativo di socioestetica tenuto dall’Associazione Women Against Lung Cancer (Walce) partner dell’iniziativa”. Dal punto di vista sanitario il progetto, nella fase iniziale, è stato coordinato dalla dottoressa Serena Beccaluva, prevedendo una specifica preparazione per le operatori coinvolte.

“Per questa iniziativa – spiega Mechi – grazie alla collaborazione con la Fondazione Firenze Radioterapia Oncologia (F.f.r.o.) e di altri servizi aziendali, sarà allestito, non appena conclusa la fase di riorganizzazione delle attività al termine dell’emergenza pandemica, uno spazio dedicato nel quale le pazienti potranno incontrare consulenti di estetica e acconciature, con specifica esperienza nel settore, per consigli pratici sulla gestione dei problemi di immagine e di tutti quei disagi personali connessi alle cure, di natura non sanitaria, ma che possono avere un rilevante impatto psicologico”.

All’iniziativa a supporto delle pazienti oncologiche hanno aderito 45 estetiste e acconciatrici volontarie

Le professioniste, sia aderenti a Cna che non, che hanno realizzato i video, sono state selezionate attraverso una manifestazione pubblica di interesse, insieme ai fornitori a titolo gratuito dei prodotti cosmetici, garantiti dal punto di vista sanitario, che sono stati messi a disposizione da quattro aziende identificate con il supporto della Parafarmacia Gualtieri: Bionike, Diego Dalla Palma, Ganassini-Rilastil, Pierre Fabre Avène. I video tutorial sono pubblicati sul sito di Careggi.

 

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Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
Se affrontare un tumore è difficile, per le donne lo è ancora di più, perché la malattia mina non solo il corpo, ma la stessa identità femminile. Durante le cure e dopo la malattia bisogna fare i conti con una nuova immagine allo specchio, ed è indispensabile trovare quanto prima un nuovo equilibrio. Ma la femminilità può essere usata come arma vincente, ecco perché all’ospedale Careggi di Firenze, il tumore si batte anche con l’estetica.
Il Progetto Socioestetica vuole restituire alle donne malate di tumore la propria femminilità
  Attraverso sei video tutorial, pubblicati sul sito di Careggi, iniziano le attività del Progetto Socioestetica in ospedale, in collaborazione fra l’ospedale e Cna Firenze Metropolitana, nato per ovviare ai problemi di immagine causati dagli effetti delle terapie. All’iniziativa a supporto delle pazienti oncologiche hanno aderito 45 estetiste e acconciatrici. Tra gli argomenti trattati nei video: quali prodotti cosmetici utilizzare durante le terapie, come affrontare i disagi dovuti alla menopausa indotta dai trattamenti, gli inestetismi ed il trucco, come prendersi cura della pelle del viso e del corpo, la cura delle unghie.

"A causa della pandemia, che ha costretto a rinviare temporaneamente l’attivazione di un’area dedicata a sedute di consulenza estetica – afferma il direttore sanitario di Careggi, Maria Teresa Mechi – sono stati realizzati alcuni video tutorial non solo per presentare l’iniziativa, ma anche per fornire primi consigli utili alle pazienti”. “Questa esperienza si sta affermando – spiega la responsabile del progetto per Cna, Daniela Vallarano – per l’importanza di un’attività che non ha solo un valore estetico, ma anche di supporto psicologico. Le estetiste e acconciatrici, che hanno accolto con entusiasmo l’invito fatto dall’Associazione, hanno realizzato questi video per fornire indicazioni di base utili ad affrontare con maggior serenità il periodo di cura, consentendo di gestire i problemi causati alla pelle e ai capelli dalle terapie oncologiche”.

 “Le estetiste e acconciatrici – prosegue Vallarano – sono volontarie con almeno cinque anni di esperienza e hanno partecipato ad un evento formativo di socioestetica tenuto dall’Associazione Women Against Lung Cancer (Walce) partner dell’iniziativa”. Dal punto di vista sanitario il progetto, nella fase iniziale, è stato coordinato dalla dottoressa Serena Beccaluva, prevedendo una specifica preparazione per le operatori coinvolte.

“Per questa iniziativa – spiega Mechi – grazie alla collaborazione con la Fondazione Firenze Radioterapia Oncologia (F.f.r.o.) e di altri servizi aziendali, sarà allestito, non appena conclusa la fase di riorganizzazione delle attività al termine dell’emergenza pandemica, uno spazio dedicato nel quale le pazienti potranno incontrare consulenti di estetica e acconciature, con specifica esperienza nel settore, per consigli pratici sulla gestione dei problemi di immagine e di tutti quei disagi personali connessi alle cure, di natura non sanitaria, ma che possono avere un rilevante impatto psicologico".
All’iniziativa a supporto delle pazienti oncologiche hanno aderito 45 estetiste e acconciatrici volontarie
Le professioniste, sia aderenti a Cna che non, che hanno realizzato i video, sono state selezionate attraverso una manifestazione pubblica di interesse, insieme ai fornitori a titolo gratuito dei prodotti cosmetici, garantiti dal punto di vista sanitario, che sono stati messi a disposizione da quattro aziende identificate con il supporto della Parafarmacia Gualtieri: Bionike, Diego Dalla Palma, Ganassini-Rilastil, Pierre Fabre Avène. I video tutorial sono pubblicati sul sito di Careggi.  
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