È iniziato come un gioco, anzi da un gioco: aveva 7 anni, Heman Bekele, quando ha ricevuto il suo primo set da piccolo chimico per imparare, divertendosi, a mescolare sostanze e a scoprirne le reazioni. Oggi di anni ne ha 15 e il Time l’ha premiato per il suo contributo al potenziale trattamento e alla cura del cancro della pelle: da passatempo a vera e propria passione che potrebbe avere risvolti molto importanti.
L’adolescente, nato e cresciuto in Etiopia, fin da bambino ha notato gli effetti del sole sulla pelle delle persone che lo circondavano, soprattutto sui lavoratori che non usavano alcun tipo di protezione solare, come riporta l’articolo che lo celebra come “Ragazzo dell'anno”. Poi, quando la sua famiglia è emigrata negli Stati Uniti e lui ha ricevuto quel regalo, ha iniziato a imparare il potere delle reazioni chimiche, in particolare scoprendo i potenziali danni che l’esposizione prolungata al sole può avere sul corpo umano. “Quando ero più giovane non ci pensavo molto, ma quando sono arrivato in America ho capito che il sole e le radiazioni ultraviolette sono un grosso problema quando ci si espone per molto tempo”, ha raccontato Bekele al Time.
In particolare era interessato alla ricerca sui tumori della pelle e al loro trattamento ed è venuto a conoscenza dell'imiquimod, un farmaco già approvato per il trattamento di alcune forme di cancro epidermico. Se usato in forma di crema, può anche aiutare a combattere i tumori ma il giovane etiope, ripensando alla sua infanzia nel Paese d’origine, si è chiesto se ci fosse un modo per usare l'imiquimod per trattare gli stadi precoci del cancro e rendere al contempo il medicinale più accessibile a persone di diverse classi socio-economiche. “Quasi tutti usano acqua e sapone per lavarsi. Quindi il sapone sarebbe probabilmente l’opzione migliore”, ha spiegato Heman Bekele. Una saponetta costerebbe infatti molto meno degli attuali 40.000 dollari della crema.
In un video che accompagna l'articolo il 15enne ha spiegato che il prodotto contiene nanoparticelle “caricate” con imiquimod, che garantiscono che il farmaco rimanga sulla pelle a un “livello molto molecolare” anche quando il sapone viene lavato via. Un’idea con un potenziale concreto, secondo gli scienziati che si occupano della ricerca e del trattamento di questo tipo di cancro e per i giudici della 3M company e della Discovery Education's 2023 Young Scientist Challenge, che hanno premiato Bekele con un assegno da 25.000 dollari. Ci sono ancora molte tappe da percorrere prima che il sapone venga approvato come trattamento, ma quando l’adolescente non è a scuola passa il suo tempo nella ricerca alla Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health di Baltimora. Il biologo molecolare Vito Rebecca ha infatti invitato Bekele a utilizzare il laboratorio in qualsiasi momento e l'adolescente ha accettato l'offerta. Secondo il Time servirà un decennio di tempo prima che il sapone venga approvato come trattamento per il cancro ma nel frattempo il suo ideatore lo promuove nelle presentazioni, quando non suona nella banda musicale e non si diverte a giocare a scacchi.