"Io perfetta come Barbie": perché il problema non è la plastica ma la mentalità

La modella modella danese Alicia Amira si è 'trasformata' in una bambola. E invita le donne ad essere "mogli trofeo" per i propri uomini

di CHIARA CARAVELLI -
28 dicembre 2023
Alicia Amira

Alicia Amira

Filler a non finire, interventi al seno e una rinoplastica. Sono solo alcuni delle operazioni a cui, negli anni, si è sottoposta Alicia Amira, modella danese di 31 anni che ha speso ben 200mila dollari per assomigliare quanto più possibile alla bambola più famosa al mondo: Barbie. Sul suo profilo Instagram, che conta circa settantamila follower, sono tante le foto del suo corpo dopo la trasformazione. Il tutto rigorosamente accompagnato dall’inconfondibile colore fucsia tipico proprio delle barbie.
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Alicia ha speso oltre 200mila dollari per assomigliare all'iconica bambola (Instagram)

Il sogno di diventare Barbie

In una delle immagini postate, Alicia mostra il prima e il dopo: a sinistra una ragazza bionda acqua e sapone, a destra una vera e propria Barbie. L’ultimo degli interventi, tutti costosissimi, a cui la modella si è sottoposta riguarda la rimozione completa dei tatuaggi: "Li ho rimossi tutti – scrive sotto l’ultima foto – e a quanto pare ho ancora più un aspetto di plastica. Lo adoro". Alicia è felice del suo corpo e si sente "assolutamente splendida", ma sui social i suoi post sono accompagnati da una pioggia di critiche. "Inguardabile" scrive un utente, "penso che certa gente si debba rifare il cervello se ce l’ha" aggiunge un altro e ancora "che orrore", "la gente non sta bene", si legge nei commenti.
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Sotto i suoi post sui social sono Amira è stata sommersa di critiche ma lei se ne frega e continua per la sua strada (Instagram)

Ma se solo pochi mesi fa tutte noi ci siamo alzate dalla poltroncina del cinema pensando "Quanto vorrei essere Margot Robbie", protagonista a fianco di Ryan Gosling del film campione d’incassi firmato da Greta Gerwig, Alicia fin da piccola aveva il sogno di diventare proprio lei, l'iconica bambola bionda simbolo dell’infanzia di milioni di bambine in tutto il mondo.

La trasformazione

Dopo tanti interventi, alcuni dei quali andati male, la modella danese ha "finalmente raggiunto l’obiettivo", nonostante il risultato faccia discutere. Se da un lato è infatti vero che ognuno del proprio corpo può fare quello che vuole, è altresì vero che bisogna tenere sempre conto delle conseguenze sia fisiche che mentali delle nostre scelte.
 
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È difficile capire cosa abbia spinto Alicia a cambiare radicalmente la sua fisionomia fino a diventare quasi un’altra persona. In una società che ci vuole sempre belle e performanti, a tratti perfette, la sua scelta appare agli occhi di chi non la conosce personalmente come un'estremizzazione di questi stereotipi. Sembra un paradosso, ma è chiaro che la sua voglia di assomigliare così tanto a una Barbie, l’abbia portata lontana da quel traguardo. In tutta questa faccenda, di sicuro c’è il risvolto economico. Sul suo profilo Instagram, la modella danese sponsorizza il suo brand ‘Be a bimbo’, con magliette, top, felpe e leggins in palette fucsia, senza dimenticare che tra i suoi 70mila follower non ci saranno solo detrattori.
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La modella danese, oltre alle operazioni per 'diventare perfetta' invita anche a comportarsi da 'moglie trofeo' facendo di tutto per soddisfare il proprio uomo (Instagram)

Perfetta per il proprio uomo: riecco il patriarcato

Ma dietro questa scelta, così come ha ammesso la stessa Alicia, si nasconde anche il desiderio di essere perfetta non solo per sé, ma anche per il suo uomo. "Credo che il ruolo di una donna – le parole della trentunenne – sia quello di accontentare il suo uomo e di essere la migliore trophy wife possibile. Non mi vergogno di quello che penso e non mi vergogno del mio aspetto fisico. L'obiettivo è essere più plastica e fantastica possibile. Voglio essere un enorme oggetto sessuale. Non mi vergogno e nessuno può farmi vergognare di quello che penso e di quello che sono". Espressioni che fanno riflettere, soprattutto quando viene introdotto il concetto di ‘donna trofeo’ che deve accontentare quanto più possibile il suo uomo. Perché richiama, sotto molti aspetti, il profondo problema del patriarcato e della cosiddetta cultura patriarcale. La donna che deve assomigliare a ciò che piace all’uomo, anche se questo significa – seppur la scelta della modella danese sia indubbiamente estrema – non essere più sé stessa. Ma l’esempio di Alicia non ci deve tanto far porre la domanda "come fa lei a piacersi così" quanto "cosa l’ha portata a piacersi così". Perché una semplice bambola di plastica perfettamente bella non può avere tutte le colpe.