"La disabilità è solo una caratteristica": Melio risponde al post matrimoniale di Arisa

Il consigliere regionale toscano e attivista per i diritti umani ha spiegato perché il post della cantante lo abbia spinto a replicare, candidandosi (ironicamente) come suo marito

di ALESSANDRO PISTOLESI -
4 settembre 2023
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Iacopo Melio non lo nasconde: leggere quel "Cerco marito sanissimo" nel post di Arisa gli ha dato fastidio. Per questo ha scelto di 'rispondere all'annuncio', spiegando poi in un lungo post il perché si è candidato: se quello della cantante non era una messaggio provocativo la sua candidatura vuole esserlo, invece, per invitare le persone a riflettere sul peso delle loro parole.

Melio: "Educare le persone all'empatia"

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Iacopo Melio, consigliere regionale toscano, scrittore, giornalista e attivista

"Ammetto, inizialmente ho dato il giusto peso a quel post, pensando fosse una provocazione, una frecciatina verso esperienze passate, e tutt’ora continuo a prenderlo per quel che è, serio o ironico che sia. Dopo però ho voluto cogliere l’occasione per una riflessione più ampia su quanto le parole siano importanti, e su come un 'sanissimo' scritto anche per gioco possa alimentare problemi sociali e culturali". Ed è proprio sull’importanza del linguaggio utilizzato che il politico e scrittore toscano vuole lanciare un messaggio: "Basterebbe educare le persone, già da piccole, all’empatia e a vedere gli altri per quel che sono davvero".

La disabilità una caratteristica tra tante

Quindi il 31enne continua: "La disabilità è una mera caratteristica insieme a mille altre che compongono una persona, non la persona stessa: io non 'sono' la mia carrozzina o soltanto le mie difficoltà, perciò nelle relazioni, così come nel lavoro o in altri ambiti, occorre guardare oltre, ma questo ancora non lo si riesce pienamente a fare. Un disabile può dare e ricevere amore e/o piacere come un normodotato, ecco che in una relazione (seria o leggera che sia, perché no) la disabilità talvolta appare ancora un problema, ma se ci pensiamo quale relazione non ne ha?". L’attivista e consigliere regionale Pd si batte da tempo per un mondo in cui non serva presentare la propria cartella clinica per uscire con una persona. "Può capitare che, in modo morboso, già dal primo approccio si facciano domande tipo 'Cosa hai? Perché sei in carrozzina? Di quale malattia soffri?', e questo è problematico non perché la disabilità debba essere un tabù o una vergogna da nascondere, ma perché ci sono modi, tempi e contesti dettati dal rispetto, che spesso viene a mancare", conclude.

La candidatura a 'sposare' Arisa

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Il consigliere regionale toscano spiega il motivo che l'ha spinto a candidarsi per 'diventare il marito' di Arisa con un lungo post sui suoi social (Instagram)

Pochi giorni dopo l’annuncio matrimoniale della cantante, in cui Rosalba Pippa, meglio conosciuta come Arisa, apriva le candidature per gli aspiranti mariti, scrivendo: "Valuto proposte di matrimonio da soggetti sanissimi, max 45 anni, economicamente autosufficienti a cui piaccia solo e da matti l’organo sessuale femminile, in particolare il mio", il politico aveva commentato: "Santo cielo @arisamusic mi candido subito, oltre ad avere un bel lavoro ho pure la 104 perciò anche se ho la cartella clinica di un 60enne posso offrire tutti i benefit del caso: pensione di invalidità, parcheggi riservati vicini a negozi, ristoranti ecc…”. Un chiaro riferimento, appunto a quei "soggetti sanissimi" ricercati dall'artista. “Carrozzina per portarti quando sarai stanca, infinita pazienza se vorrai fare shopping (tanto sto seduto), concerti ed eventi gratuiti in quanto accompagnatrice… E molto altro. SCRIVIMI IN PRIVATO CHE FACCIAMO IL MATRIMONIO DEL SECOLO", concludeva ironico Melio. E con un nuovo post, nelle ore scorse, aveva spiegato la ragione che l'aveva spinto a questa risposta: "Ho voluto candidarmi non solo commentando il suo post ma inviandole anche una mail all’indirizzo indicato… E come l’ho fatto? Ribaltando la sua prospettiva, rendendola fallace - ha scritto sui social -. Il mio commento, infatti, non rappresentava una proposta seria ma un modo per sovvertire, con ironia, quel ‘sanissimo’ un ‘filino’ abilista e offensivo, fingendo di assecondarla in modo serio, proponendole però il contrario di ciò che lei cerca".