Lady Diana, la sua bulimia in un nuovo libro per bambini

In forte crescita i disturbi del comportamento alimentare con un abbassamento dell'età di insorgenza. Il 90% dei casi riguarda le donne

di MAURIZIO COSTANZO -
16 agosto 2023
La favola triste di Lady Diana affronta il tema della bulimia (The Telegraph)

La favola triste di Lady Diana affronta il tema della bulimia (The Telegraph)

La battaglia contro la bulimia della principessa Diana, Lady D, sarà al centro di una biografia per i più piccoli, nella collana "Little People, Big Dreams". E, così, anche i bambini conosceranno, oltre alle sue vicende, un aspetto rimasto per anni segreto della "principessa più amata del mondo". Il libro uscirà il 7 settembre e, anticipa "The Telegraph", conterrà alcune pagine dedicate alle abitudini alimentari disordinate della principessa del Galles, madre di William e Harry.
lady-diana-bulimia-disturbi-alimentari

Un'immagine anticipata dal "The Telegraph" sulla biografia per bambini di Lady Diana

Lady Diana e la bulimia

"Ogni volta che si sentiva sola, cercava sollievo mangiando tutte le torte che riusciva a trovare nelle cucine reali", si legge in una didascalia sotto un'illustrazione dove si vede la principessa che culla tristemente un piatto vuoto, accanto a una tavola di cucina con un vassoio di bonbon. "Ma quella dolce sensazione di conforto non durava a lungo. Una volta che spariva, cercava di liberarsi di tutto il cibo che aveva ingurgitato fino a star male" si legge ancora. Il libro descrive anche il gap tra la vita privata e pubblica della principessa.
lady-diana-bulimia-disturbi-alimentari

Il libro uscirà il 7 settembre

"Anche se la sua vita sembrava uscita dalle pagine di una fiaba, Diana presto si rese conto che il cuore del principe apparteneva a qualcun altro. E nel corso del tempo quella tristezza divenne un disturbo alimentare chiamato bulimia" si legge nel libro. Il testo, poi, racconta il lavoro e lo sforzo della principessa per affrontare il problema e poi parlarne anche in pubblico, in modo da aumentare la consapevolezza del disturbo anche negli altri. "Le occorse tempo per cercare aiuto, imparare ad amare se stessa e smettere di far male al suo corpo. Ma una volta che lo fece, si sentì bene come non era mai stata" si legge ancora.
lady-diana-bulimia-disturbi-alimentari

La principessa Lady Diana (Instagram)

Nel Regno Unito, negli anni tumultuosi della vita di Diana Spencer, si rincorrevano le voci sui suoi disturbi alimentari ma fu solo nell'intervista a "Panorama", nel 1995, con Martin Bashir che lei ne parlò pubblicamente e a cuore aperto. "Ho avuto la bulimia per un certo numero di anni, ed è come una malattia segreta" disse. "Lo infliggi a te stesso perché la tua autostima è ai minimi e non pensi di essere una persona che vale ed è preziosa. Ti inzeppi lo stomaco quattro o cinque volte al giorno - alcuni lo fanno di più - e questo ti dà una sensazione di conforto" furono le parole della principessa.
lady-diana-bulimia-disturbi-alimentari

Diana Spencer, principessa di Galles, conosciuta anche come Lady Diana o Lady D, è stata dal 1981 al 1996 consorte di Carlo, ora Re Carlo III (Instagram)

Crescono i disturbi alimentari

I disturbi alimentari sono in crescita, anche per effetto della pandemia e il loro esordio è sempre più precoce, già a partire dai 12 anni di età. Un fenomeno che interessa soprattutto il sesso femminile. Riduzione dell'alimentazione fino a saltare i pasti o al contrario abbandono ad abbuffate compulsive, conto ossessivo delle calorie e del peso, eccesso di attività fisica, cambio d'umore e riduzione del contatto con il mondo esterno: sono solo alcuni dei principali campanelli d'allarme che manifesta chi soffre dei Disturbi del comportamento alimentare (Dca).
lady-diana-bulimia-disturbi-alimentari

In aumento i disturbi alimentari tra i giovani

Disturbi come anoressia nervosa, bulimia nervosa e disturbo da alimentazione incontrollata (Binge Eating). Un problema di salute pubblica in aumento, segnala la Società Italiana di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza (Sinpia). "E' un mondo complesso quello dei disturbi del comportamento alimentare" spiega Elisa Fazzi, presidente Sinpia e Direttore della Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza agli Spedali Civili e Università di Brescia. "Negli anni più recenti abbiamo osservato un progressivo abbassamento dell'età di insorgenza, tanto che non riguarda più soltanto gli adolescenti, ma anche bambine e bambini in età prepuberale, con conseguenze più gravi sul corpo e sulla mente" dice. E aggiunge: "L'identificazione e l'intervento tempestivo e multidisciplinare sono decisivi per una prognosi migliore".
lady-diana-bulimia-disturbi-alimentari

Disturbi alimentari: la più colpita è la fascia tra 12 e 25 anni

I Dca affliggono oltre 55 milioni di persone nel mondo e oltre 3 milioni in Italia, pari a circa il 5% della popolazione: l'8-10% delle ragazze e lo 0,5-1% dei ragazzi soffrono di anoressia o bulimia. L'incidenza recentemente è aumentata del 30% per effetto della pandemia e il picco è soprattutto tra i giovanissimi, colpiti fino a quattro volte di più rispetto al periodo pre-Covid, a causa dell'isolamento, della permanenza forzata a casa, della chiusura delle scuole e dell'annullamento delle iniziative di coinvolgimento sociale. Inoltre, il 90% di chi soffre di tali disturbi è di sesso femminile rispetto al 10% di maschi; il 59% dei casi ha tra i 13 e 25 anni di età, il 6% ha meno di 12 anni. Rispetto alle diagnosi più frequenti, l'anoressia nervosa è rappresentata nel 42,3% dei casi, la bulimia nervosa nel 18,2% e il disturbo di binge eating nel 14,6%.
lady-diana-bulimia-disturbi-alimentari

Si calcola che in Italia ci siano circa tre milioni di persone affette da Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione

La realtà virtuale offre un nuovo approccio terapeutico

Da un recente studio tutto italiano, pubblicato su "International Journal of Environmental Research and Public Health", emergono inoltre nuovi approcci terapeutici basati sulla realtà virtuale con importanti risultati nei soggetti affetti da anoressia nervosa. Questa tecnologia, spiegano gli esperti, consente ai pazienti di essere immersi in un ambiente virtuale che si adatta al loro stato psicologico e può essere particolarmente indicata negli adolescenti se presentata come un gioco. In generale, l'implementazione della realtà virtuale in contesti clinici può anche favorire una maggiore partecipazione del paziente aumentando la sua fiducia nei confronti di esperienze del mondo reale. A ogni tappa dello sviluppo, compresa la preadolescenza, "possono comunque corrispondere possibili rischi e vulnerabilità" dice Elisa Fazzi, direttore della Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza agli Spedali Civili e Università di Brescia. "In questo periodo - conclude Fazzi - la famiglia e la scuola sono fondamentali nell'individuazione dei primi segnali di rischio come forma di tutela e protezione della salute di bambini e adolescenti".