Miss Italia, Geremia: "Le donne trans sono donne a tutti gli effetti"

Il giovane pisano, nato femmina, si è iscritto al concorso per "protesta". Aveva già alzato la voce nel 2021 occupando la scuola per ottenere la carriera alias

di GIULIA DE IESO -
29 luglio 2023
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Geremia Cazzola è un ragazzo trans pisano di 19 anni, che dopo il "no" di Patrizia Mirigliani alla partecipazione delle donne transgender a Miss Italia, ha deciso di mandare la sua candidatura, in segno di protesta. Un gesto che altri membri della comunità queer hanno fatto prima di lui, a partire da Federico Barbarossa, il primo attivista che ha dato il via all’ondata di candidature di centinaia di ragazzi, nati biologicamente donna, lanciando l'hashtag natətradizionalə. Sul tema era intervenuta anche Vladimir Luxuria che aveva definito la decisione di Mirigliani "una scelta fuori tempo" ribadendo l'importanza delle pari opportunità in tutti i settori, concorsi di bellezza compresi. L'ex parlamentare aveva anche detto: "Per chi non ha ultimato il cambio di genere ci sono dei concorsi appositi, ma qui è differente. E’ ormai scaduto il tempo per non includere le persone che hanno cambiato sesso a al famoso concorso”.
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L'iscrizione del giovane pisano al famoso concorso di bellezza

Miss Italia, iscrizione di protesta

un’iscrizione di protesta – spiega Geremia Cazzola - ma il concorso è già molto limitante di per se; ci sono molte ragazze cisgender (che si riconoscono nel sesso assegnato alla nascita) che non possono partecipare, sono stereotipi malati". "Il fatto che le donne che hanno cambiato genere non possano partecipare è l’ennesima dimostrazione di quanto l’Italia sia transfobica: le trans non vengono considerate come effettive donne, nonostante ci siano documenti rettificati o un percorso specifico che le identifica come tale", continua. "Se tutti i ragazzi come me, nati biologicamente donna, come richiesto dalla Mirigliani, si presentassero al concorso, gli organizzatori vedrebbero come il sesso assegnato alla nascita sia 'relativo'" aggiunge. "Conosco persone già operati o che portano la barba, che non hanno niente di quel 'Miss' che il concorso vuole osteggiare. Le donne trans possono comunque rappresentare il canone tipico di bellezza italiano" conclude.
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Geremia Cazzola

La battaglia per la carriera alias

Geremia Cazzola aveva già alzato la voce una volta, quando nel 2021 lui e altri studenti avevano occupato il Liceo Scientifico Ulisse Dini di Pisa per ottenere la carriera alias. E sulla poca informazione sul tema ha un pensiero ben preciso. "Credo sia sicuramente una questione di educazione, soprattutto quando parliamo di persone più adulte" dice. "Mio padre, per esempio, che ora è un 'alleato', in quando supporta la comunità Lgbtq+ pur non facendone parte, più volte mi ha chiesto cosa pensassi degli atleti e le atlete che hanno cambiato genere nelle competizioni sportive" racconta. "Chi magari non conosce personalmente un ragazzo o una ragazza che non si riconosce nel sesso assegnato alla nascita non ha idea di cosa dobbiamo affrontare" prosegue lo studente.
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Geremia Cazzola è noto anche per la battaglia per l'istituzione della carriera alias al Liceo Scientifico Ulisse Dini di Pisa

E aggiunge: "Ma adesso, prima ancora dell’educazione, credo sia necessaria una risposta più forte". Ed è proprio contro la carriera alias l’ultima mozione presentata dai consiglieri della Lega Pandolfi e Crespina nel consiglio comunale di Pontedera. Geremia commenta: "La carriera alias è un regolamento che tutela la persona transgender e non-binary per aver riconosciuto il proprio nome di elezione su documenti non ufficiali". E spiega: "Per esempio il registro elettronico per quanto riguarda l’ambiente scolastico".
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Il liceo scientifico Ulisse Dini di Pisa: nel 2021 Geremia portò avanti la sua battaglia per il riconoscimento della carriera alias

"Si tratta di una forma di tutela importantissima per gli studenti, per la quale la scuola è a tutti gli effetti una seconda casa" prosegue. "La carriera alias contribuisce a prevenire forme di bullismo da parte di ragazzi e docenti" specifica lo studente. "Il mancato riconoscimento di ciò che una persona è genera dubbi e insicurezze. Per questo è un riconoscimento molto importante a livello di benessere psicofisico" conclude.