Se Patrizia Mirigliani vieta alle donne transgender di partecipare a Miss Italia, sempre più uomini - anagraficamente ancora assegnati al genere femminile - si iscrivono al concorso. Una sfida aperta a quella che, a molt3, appare come una discriminazione bella e buona.
L'ultimo in ordine di tempo è stato Elia Bonci, che su Instagram due giorni fa ha annunciato di aver inviato la sua candidatura, sul modello di Federico Barbarossa, Andrea Sala e Guglielmo Giannotta.
"Regolamento Transfobico e trans-escludente"
Lo scrittore e attivista lgbtqia+, autore del progetto "Amore in movimento", in un post sul suo profilo scrive: "È sorprendente come il regolamento Transfobico e trans-escludente sia in qualche modo invece simpaticamente includente per gli uomini trans!". In effetti, stando alle norme di Miss Italia, se le donne trans (che hanno affrontato o stanno affrontando un percorso di rassegnazione di genere da donna a uomo) non sono le benvenute, non si può dire lo stesso per chi invece compie la strada inversa: chi alla nascita era stato assegnato al femminile e risulta tale anche sui documenti d'identità, in teoria, non può essere escluso. Almeno non per motivi di genere, anche se nel frattempo è diventato maschio! "Infatti, come mi faceva notare @guglielmogiannotta , nel regolamento c’è scritto che le partecipanti devono essere 'di sesso femminili sin dalla nascita' - aggiunge il 27enne -. Questa dicitura purtroppo, lo sappiamo bene, esclude le donne trans. Ma non essendo chiara (ed essendoci ovviamente totale confusione tra sesso assegnato alla nascita, identità di genere e tutta ciò che concerne la transgenerità) permette comunque agli uomini trans o a tuttə colorə che hanno sesso assegnato alla nascita femminile di potersi iscrivere. Per questo, invito tutti i ragazzi trans che se la sentono a mandare la propria candidatura".La scelta di candidarsi
Proprio come ha fatto lui, che in un'intervista a la Repubblica spiega anche quanto questo gesto di protesta sia doloroso: "Mi sono fatto coraggio, ho utilizzato il mio deadname e mi sono iscritto a Miss Italia - dice Elia -. Perché la lotta alla transfobia è intersezionale e anche se non sono una donna trans ho deciso di lottare per i loro diritti".Per una persona in transizione, infatti, utilizzare il nome di battesimo o essere chiamati con quello invece che col nome d'elezione, può causare molta sofferenza, in particolare per chi fa i conti con la disforia e con tutti i problemi psicologici che ne conseguono. Ma allo stesso tempo fare uso di questo retaggio del proprio passato per promuovere una battaglia di civiltà per tutt3 è una scelta coraggiosa, che dimostra quanto sia sentita questa battaglia. "Voglio proprio vedere la faccia di chi dovrà esaminare le richieste quando si ritroverà davanti questi bei maschioni! È finita l’era in cui si poteva essere degli str*nzi Transfobici senza nessuna conseguenza", conclude su Instagram.@elia.lien Mi sono pure iscritto a miss italiO #transgender #transformation #transitions #transtipsftm #transgenero #transguy ♬ original sound - Jag