Monaco transgender fa coming out: “La Chiesa deve fare i conti con noi”

Christian Matson è un eremita diocesano del Kentucky che pochi giorni fa ha deciso di dichiarare pubblicamente la sua identità di genere, con l’autorizzazione del suo vescovo. “Non posso stare a guardare”

22 maggio 2024
Christian Matson (Religion news service)

Christian Matson (Religion news service)

Gli eremiti trascorrono la loro vita in religioso silenzio, in preghiera. Ma a volte è necessario parlare. E’ quello che avrà pensato Christian Matson, monaco americano transgender, che ha deciso di fare 'coming out'. L’eremita diocesano del Kentucky ha pubblicamente dichiarato la sua identità con l'autorizzazione del suo vescovo, monsignor John Stowe della diocesi di Lexington, come ha spiegato al Religious News Service. Matson, 39 anni, ha frequentato il college, si è convertito al cattolicesimo quattro anni dopo, e ha un dottorato in studi religiosi. 

Quando ha sentito la vocazione, ha chiesto consiglio a un avvocato canonico per capire quali possibilità avesse. Da lì il consiglio di intraprendere la strada dell’eremita diocesano, ruolo che non fa distinzioni di sesso o genere e che prevede una vita tranquilla e appartata. Ma anche quella strada non è stata senza difficoltà. Il monaco si è visto chiudere la porta in faccia da varie comunità e il motivo era sempre lo stesso: la sua identità di genere. 

Poi la svolta. Un amico sacerdote gli ha fatto il nome di Stowe, voce di spicco tra i cattolici più progressisti. Matson gli ha scritto, dichiarandosi apertamente transgender e Stowe ha risposto mostrando la sua apertura. 

"È stato un enorme sollievo - racconta Matson al Religious News Service – Ero in lacrime. Ho sentito la mia speranza rinascere".

Ora però c’è qualcosa di forte che smuove il Matson. Ed è la voglia di far aprire gli occhi su una fetta di fedeli che la Chiesa non può ignorare per mera miopia. 

"Dovete occuparvi di noi, perché Dio ci ha chiamati in questa chiesa", ha detto. "Non è la vostra chiesa a doverci cacciare: questa è la chiesa di Dio, e Dio ci ha chiamato e ci ha inserito in essa". Così ha deciso di fare coming out, con la speranza di poter sollecitare il dialogo sui suoi compagni cattolici transgender e magari essere da esempio per chi ha il timore di rivelarsi. Una scelta consapevole anche delle conseguenze che potrebbe avere. 

"Non posso stare a guardare e lasciare che questa falsa e, a volte, colpevolmente ignorante comprensione di ciò che significa essere transgender continui a ferire le persone", ha detto. "Se non dico nulla e permetto alla Chiesa di continuare a prendere decisioni basate su informazioni errate, allora non sto servendo la Chiesa. Non ho nessun piano segreto, voglio solo servire la Chiesa”.