Da Lucca al Nepal: il viaggio di Marsalli per una scuola non violenta

Il giovane ha dato il via ad una raccolta fondi per contribuire a migliorare l'istruzione nel Paese e realizzare la prima struttura con approccio didattico innovativo

di MAURIZIO COSTANZO -
10 aprile 2023
Heaven Hill Academy

Heaven Hill Academy

Parte da Lucca la campagna del volontario Matteo Marsalli, 23 anni, di Capannori, fotografo e studente di Scienze Naturali e Ambientali a Pisa, che il 17 aprile inizierà la sua avventura come aiuto insegnante, in Nepal, direzione Gaunshahar, ai piedi dell'Annapurna, dove nel 2015 è stata fondata la Heaven Hill Academy. Il fotografo per questa occasione ha lanciato una raccolta fondi su GoFundMe con l’obiettivo di raccogliere contributi per materiale scolastico e per terminare la costruzione e il mantenimento delle aule e delle aree esterne della scuola. "Il Nepal non è solo trekking sulle montagne più alte del mondo, ma è anche un luogo in cui ci sono dei problemi gravi come la povertà diffusa e, dunque, l'impossibilità di ottenere un'istruzione" scrive sulla piattaforma Matteo Marsalli. "La Heaven Hill Academy è la prima scuola gratuita con approccio didattico non violento aperta in Nepal da Shamser Tapa, un insegnante che con questo progetto educativo è stato selezionato tra i primi 50 finalisti del Global Teacher Prize nel 2019 (che è simile al Premio Nobel per gli insegnanti). La missione di Shamser e dei volontari è proprio quella di fornire un'istruzione gratuita di alta qualità, senza punizioni violente, grazie alla quale ogni bambino può diventare più sicuro di sé e divertirsi ad imparare" conclude il 23enne. Matteo Marsalli, ci parli un po' di sé, del suo percorso di studi e professionale “Mi chiamo Matteo Marsalli, sono di Lucca, ho 23 anni e sono un fotografo freelance. Studio alla facoltà di Scienze Naturali, presso l’Università di Pisa, città dove al momento abito. La mia passione per la fotografia è nata durante un viaggio in Australia a 19 anni, dove simultaneamente ho scoperto ciò che veramente mi appassiona e che sarebbe diventato poi parte integrante del mio percorso di studi. Laggiù ho sviluppato una curiosità mai avuta prima per flora e fauna; erano completamente diverse, con forme nuove e colori stravaganti.

Matteo Marsalli, 23 anni, da Lucca al Nepal per un progetto di volontariato che migliori l'istruzione nel Paese

Mi svegliavo con il desiderio di vedere e documentare più cose possibili e finito di lavorare, mi avventuravo per chilometri armato di una vecchia compatta della Canon nelle foreste pluviali a nord del Queensland. Cercavo di catturare quello che, semplicemente, non avevo mai visto. L’idea era quella di mostrare le foto ad amici e parenti, per cercare di suscitare in loro le stesse emozioni che avevo provato osservando quella natura così incontaminata. Questo mio intento è cresciuto fino a trasformarsi in varie esperienze lavorative. Fotografando in vari ambiti, gli scatti che facevo erano spesso diversi, sia come stile sia a livello dei tecnicismi fotografici da utilizzare per ottenerli. Mi incuriosivano i risultati che ottenevo, così ho voluto studiare più nel dettaglio certi effetti fotografici. Questa esigenza si è trasformata in una vera e propria passione per la ricerca di quel fattore 'wow' che riesca a generare curiosità e attenzione nella foto. Così facendo, la sua importanza visiva aumenta ed è possibile usarla per veicolare messaggi, informazioni ed emozioni che posso trasmettere meglio se nell’osservatore riesco a catturare un maggiore livello di attenzione. Continuo quindi imperterrito a cercare di aggiungere suggestività ai momenti che vivo, provando a realizzare fotografie che stimolino l’osservatore e facciano fuoriuscire la sua curiosità e l’interesse per certi temi, sia ambientali che sociali, avvicinandolo magari al bellissimo mondo della fotografia”. Ci racconta come e perché ha deciso di andare in Nepal a lavorare come aiuto insegnante? "È stata la mia passione per la fotografia a trascinarmi verso questa meta. Mi incuriosiscono molto i paesaggi, i labirintici quartieri storici pieni di santuari induisti e buddisti, un po’ l’aria che si respira e le persone. Inoltre ci sono un sacco di cammini molto interessanti. È una cultura particolare che vorrei conoscere. Non avendo una grandissima disponibilità economica, per i viaggi mi sono affidato spesso a piattaforme come Workaway.com. Con esse è possibile risparmiare su vitto e alloggio in cambio di qualche ora di lavoro. In questo modo non solo si riesce a risparmiare qualche 'Lillero', ma si stabilisce una connessione vera con la gente del posto, e si imparano cose nuove. C’è da dire anche che nel tempo libero si ha la possibilità di vedere luoghi nuovi che ci vengono consigliati proprio da chi ci ospita, senza rischiare di cadere nelle così dette 'tourist trap'. È proprio su Workaway.com che, nella sezione Volontariato, ho trovato questo progetto dove richiedevano volontari per la Heaven Hill Academy.
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Due studentesse nepalesi della Heaven Hills Academy in Nepal

Ho pensato fosse un bellissimo modo per conoscere un po’ il Paese e simultaneamente fare un reportage fotografico per veicolare, con le mie fotografie, il messaggio di quanto sia importante questo progetto di istruzione in un paese che viene considerato solo per la vetta più alta del mondo. Voglio impegnarmi per mostrare il progetto di Shamser Thapa, il preside della Heaven Hill Academy e soprattutto far passare il messaggio che il cambiamento è possibile. Utilizzando tutte le mie energie spero di fare qualcosa di buono ecco". Di cosa si occuperà e quanto tempo conta di rimanere in Nepal? "Ai volontari viene richiesto aiuto soprattutto per aiutare nelle lezioni di inglese, informatica e di igiene e cucina. Al momento rimarrò per 3 settimane ma chissà…". Nessuna paura di buttarsi in quest'avventura e in una terra tanto diversa dall’Italia? "Sinceramente no. Sono stato scout (ma in realtà nell’animo lo sarò sempre) dagli 8 ai 21 anni e in questo percorso ho imparato molto ad arrangiarmi e ad essere 'buttato' in ogni tipo di situazione. Al di là di questo percorso, ho la testa abbastanza dura e non mi arrendo facilmente nelle cose che mi interessano e dove so di poter essere d’aiuto. Al contrario quindi, sono molto felice e non vedo l’ora di mettermi alla prova in questa bellissima esperienza e di arricchire me stesso e gli altri”. Ci parli della Heaven Hill Academy “Si tratta della prima scuola gratuita con approccio didattico non violento in Nepal, laddove punizioni violente sono ancora molto utilizzate in tutte le altre scuole del paese. È stata fondata da Shamser Thapa nel 2015, un insegnante con la missione di fornire un’istruzione di qualità gratuita accessibile a tutti che non prevedesse punizioni violente. La scuola si trova nella provincia di Besisahar, luogo a parer mio molto affascinante perché abbastanza remoto e circondato da un ambiente molto particolare”.
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Un insegnate coi bambini nella scuola in Nepal

Ha lanciato una raccolta fondi su GoFundMe, quali sono gli obiettivi che si è dato? “Inizialmente non mi sarei mai aspettato un supporto di questa entità. Volevo aprirla per dare un contributo alla scuola ma pensavo di ricevere offerte solamente da amici stretti e parenti. Avevo quindi inserito 200 euro come tetto massimo nella raccolta fondi. Dopo nemmeno 24h le donazioni erano quasi il doppio rispetto al tetto massimo. È stato incredibile. Ho scritto subito a Shamser, il preside, aggiornandolo sulla situazione. Le raccolte fondi oltre al denaro, mandano un messaggio: è possibile fare grandi cose se tutti donano una piccola parte della propria energia. Ci tengo a ringraziare nuovamente tutti, anche chi non ha potuto partecipare ma ha comunque condiviso e sta ancora condividendo la raccolta fondi sui social". Quali sono i suoi progetti futuri? "Non ho ancora le idee molto chiare per il futuro ma so che in parallelo, integrato al mio lavoro, mi piacerebbe continuare a fare esperienze di questo tipo che sicuramente mi porteranno ad arricchirmi come persona e cambiare il modo di vedere le cose. Tutto questo ovviamente in compagnia della mia fotocamera. Ci tengo a precisare che non sono un 'missionario' come mi hanno definito alcune persone. La mia è solamente una modalità per partecipare a nuove avventure e conoscere la cultura di un paese essendo anche d’aiuto con le capacità che possiedo. Può fare paura partire per un posto molto diverso da casa, però quello che vorrei far passare è che, trovato un po’ di coraggio e passate le prime settimane da soli, all’interno di noi si crea una sorta di energia che elimina certe paure legate alla distanza da casa. Ognuno di noi possiede delle caratteristiche speciali e uniche che fuoriescono in determinati contesti. Sta a noi ricercarle".