In pensione a 40 anni? I giovani scandinavi dicono sì, ma gli economisti bocciano l'idea

Cresce sempre di più il numero di giovani che si stanno avvicinando al movimento FIRE: l'obiettivo è creare una base economica solida già in età giovane per poi smettere di lavorare molto prima del previsto. Ma i rischi non mancano

di EDOARDO MARTINI
15 maggio 2024
In pensione a 40 anni? Il modello Scandinavia dice sì

In pensione a 40 anni? Il modello Scandinavia dice sì

In pensione a 40 anni? Sì, avete letto bene. Chiaramente non stiamo parlando dell'Italia, dove questa situazione appare oggi letteralmente improponibile, ma della Scandinavia, dove il movimento politico-sociale FIRE ("Financial indipendence retire early") sta prendendo sempre più campo.

L'obiettivo del modello è chiaro: creare una base economica già in età giovane per poi smettere di lavorare molto prima del previsto. Ma se nel nord d'Europa il welfare fa sì che questa ipotesi sia realizzabile o quantomeno pensabile, i problemi però non mancano.

I paesi Scandinavi sono tra i più ricchi del mondo

E a dare mano su come risparmiare più soldi possibili ci pensano gli influencer. E questo può sembrare una contraddizione visto che i paesi Scandinavi sono tra i più ricchi del mondo. Basti infatti pensare che la ricchezza della Norvegia è tale che il PIL pro capite sia il 40% sopra la media europea. Ma anche Danimarca Svezia hanno un livello simile. In aggiunta a questo il sistema pensa a tutto. "Non c'è bisogno di un'assicurazione privata oppure di capire chi si prenderà cura di te quando sarai grande. C'è per tutti una sicurezza di base. Questo rende la strada verso l'indipendenza economica più corta", spiega l'economista Endre Jo Reite.

Il sogno è realizzabile? 

Quindi il sogno è realizzabile? "Nel breve periodo direi di sì visto che ancora parliamo di piccoli numeri. Ma se aumentano, il modello non regge più", prosegue l’esperto.

Il governo boccia l'iniziativa

Ed è proprio per questo che il governo sta bocciando questo tipo di iniziativa. "La linea lavorativa non si tocca", ha ribadito il primo ministro norvegese Jonas Gahr Store. A fargli eco il ministro della Danimarca Kaare Dybvad Bek: "Il welfare è possibile proprio grazie agli sforzi di ognuno, perché creiamo valore". Il dibattito è aperto: giovani e personaggi di rilevanza, tra cui scrittori, da un lato, economisti e politici dall'altro. Chi la spunterà?