Mettersi a nudo di fronte a uno specchio per alcune persone può essere fonte di disagio. Ma farlo invece su una vetrina come i social, nella quale migliaia di followers sono pront* a giudicarti può essere ancor più problematico. O magari invece liberatorio. Fatto sta che sul corpo dell3 donn3 ancora si discute, sempre, quotidianamente, senza che venga richiesto, con pareri discordanti (quando non apertamente offensivi). Perché? Perché il corpo delle donne (inteso nell'accezione più ampia) è politico. Quello degli uomini no.
Forse è anche questo a spingere molte personalità dello spettacolo, sportive, attiviste, scrittrici, politiche e semplici cittadine a parlare del rapporto che hanno con quella pancia, con quel sedere, con le loro gambe, braccia... Per spegnere le dicerie o perlomeno provare a contrastarle, per raccontare una verità del tutto personale.
Ferlito: L'amenorrea e i DCA
"Solitamente sono un libro aperto ma questa non la sapete". L'inizio del post di Carlotta Ferlito, 28 anni, ex ginnasta olimpica, preannuncia una confessione. Che arriva, puntualmente, nelle righe sottostanti. In vacanza a Mykonos, la catanese importata a Milano da anni, svela una cosa privata e molto delicata che la riguarda. "Sono in amenorrea da più di un anno (per chi non lo sapesse, l’amenorrea è l’assenza del ciclo mestruale nelle donne)", dice Ferlito, che nel selfie postato a corredo del post appare in lacrime. Ma sono lacrime di gioia, come spiega subito dopo. La ragazza, che non ha mai nascosto di aver sofferto di disturbi alimentari, racconta che l'anno appena trascorso è stato "molto, molto difficile: mille visite, praticamente nessuna diagnosi se non 'sei dimagrita troppo' oppure 'ti devi rilassare perché lo stress non aiuta'". Pareri che non hanno certo aiutato. Tanto che la 28enne continua: "Nonostante al momento un figlio non sia in prospettiva, sentirsi dire che qualora avessi voluto, non avrei potuto concepire bambini in queste condizioni, era sempre un colpo al cuore". Una macchina perfetta – il corpo – che si inceppa. Ma ecco la notizia che l'ha fatta scoppiare in un pianto liberatorio: "Ebbene stanotte mi è tornato il ciclo!! Complice la spensieratezza della vacanza, l’aiuto psicologico e qualche kg in più sono tornata in me!! Non sono mai stata così felice di s4nguinare, credetemi". Un fatto davvero personale che Carlotta sceglie di condividere con i suoi quasi 800mila followers "perché avrei tanto voluto leggere anche io parole di conforto quando stavo male". E conclude con un consiglio: "Prendetevi cura del vostro corpo, della vostra testa e soprattutto lasciate andare la convinzione che per vivere bene bisogna avere successo in tutto ciò che si fa".Giorgia Soleri: l'aumento di peso causato dai farmaci
Dopo l'esperienza a Pechino Express, dopo la rottura con il cantante dei Måneskin Damiano David, anche la 27enne scrittrice e attivista Giorgia Soleri torna a parlare di sé. Nelle ultime ore, dopo aver aperto un box domande sulle storie di Instagram, ha risposto alle curiosità dei suoi seguaci, che sono andati ad indagare anche nella vita privata della ragazza. In particolare l'influencer, che dopo alcuni giorni di vacanza al mare stava aspettando un treno che l'avrebbe riportata a Roma, ha risposto anche a chi le chiedeva come stesse vivendo i cambiamenti nel suo aspetto fisico provocati dai medicinali che, chi come lei soffre di alcune patologie come endometriosi e vulvodinia, alle volte è costretta a prendere per stare bene. "Sarei ipocrita se dicessi che è stato facile - esordisce Soleri -. Oltre a vivere in una realtà impregnata di grassofobia, il riflesso che mi restituiva lo specchio era nuovo, sconosciuto e spaventoso". "Sono passata dal sentirmi dire che avrei dovuto mangiare, che ero magra e facevo impressione, che sembravo malata - prosegue poi l'attivista - al sentire perennemente, sottolineato e monitorato che il mio corpo stava cambiando (fin troppo velocemente)". Perché gli effetti di qui farmaci non aspettano certo che la mente si abitui a quelle che possono essere le conseguenze delle cure.Nel resto della riflessione, la content creator (che da anni si batte per una femminilità più consapevole e libera da stereotipi, anche mostrandosi con ascelle, gambe e sopracciglia non depilate) ha voluto spiegare come sia riuscita ad affrontare questa trasformazione: "Dall'altra parte però, è un corpo di cui mi sto prendendo cura, che ha sofferto infinitamente. E che, finalmente, riesco a vedere come strumento di esperienza nel mondo e non come una zavorra". Ammette quindi di essere in pace con se stessa, con il suo aspetto, e non cerca quindi il giudizio di nessun*, tantomeno il proprio. "Provo a prendermi per mano forse per la prima volta", conclude.Visualizza questo post su Instagram
Cathy La Torre, il corpo della "vergogna"
"Mi sono sempre vergognata del mio corpo: troppe rotondità per me che non mi sentivo completamente femmina ma se mi pensavo maschio mi sentivo assurdamente fuori luogo. Per anni, più di 30, ho guardato poco, male e con disprezzo il mio corpo". Cathy La Torre invece va dritta al sodo e sul suo account social pubblica uno scatto in cui rivela un lato molto privato di sé. L'avvocata e attivista Lgbtqia+, queer, pubblica una foto in versione inedita, in costume al mare. E racconta di un rapporto molto complicato con quelle forme che le ricordano il suo essere biologicamente donna.
Perché tante tette? Perché tanti fianchi? Perché tante forme? Io che volevo solo essere invisibile.
La Torre spiega che è stata la militanza nel movimento trans, già ventennale, tra quelle persone la cui identità reale non coincideva con l'aspetto esteriore, ad insegnarle a far pace col suo corpo. "Ci sono voluti anni di analisi per guardami allo specchio, decidere un intervento di riduzione del seno, convivere con le vistose cicatrici e infine, ammettere di essere grassofobica". Ma soprattutto le ha permesso di comprendere che anche lei è "il risultato di un bombardamento visivo, culturale, capitalista che ci spinge a desiderare un corpo conforme perché un corpo conforme è più rassicurante". Perché tutt* abbiamo desiderato almeno una volta nella vita di essere alt*, magr*, bell*, inutile negarlo. "Io l’ho desiderato migliaia di volte - ammette - e ci sono voluti 3 anni, il più grande amore della mia vita andato in malora, la vergogna di aver giudicato il mio e i corpi altrui, privarmi di tantissime cose, compreso darmi e dare piacere e infine sentire che ORA BASTA. Il mio corpo imperfetto, sovrappeso, pieno di cicatrici, è il santuario che contiene la mia essenza, la mia complessità, la mia vita stessa e come tale va onorato".
E, rivolgendosi anche alla sua community, invita a guardare ai propri corpi come "esistenze e disapprovarli significa disapprovare le nostre stesse esistenze". Dopo aver ringraziato chi ha scattato la foto, l'amica Cristina Fogazzi (meglio conosciuta come l'Estetista Cinica), l'avvocata conclude spiegando il motivo che l'ha spinta a postare la foto: "Pubblicarla è uno degli atti più intimi che abbia MAI compiuto, così come espormi ed esporre il mio corpo. E dunque so già che accoglierete queste parole con cura e gentilezza ❤️".