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Pierangela Massolo tra il mare, l'acquarello e l'arte del riciclo

Al Salone del Libro di Torino presenta “Lettere d’A-Mare, scritto in Comunicazione Aumentativa Alternativa. L'insegnante: "Piccoli gesti quotidiani per la salvaguardia del nostro pianeta"

di RICCARDO JANNELLO -
21 maggio 2023
L'insegnante e artista Pierangela Massolo

L'insegnante e artista Pierangela Massolo

Pierangela Massolo tra il mare, l'acquarello e l'arte del riciclo. E anche un libro. Un libro di lettere, poesie, disegni e abitanti dei mari: a scriverle polpi, meduse, acciughe: si intitola “Lettere d’A-Mare” (Homeless Book) ed è un’opera di Pierangela Massolo, insegnante e artista, pisana ma residente a Viareggio.
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Pierangela Massolo, insegnante e artista, pisana ma residente a Viareggio

Alla passione per gli acquerelli sul suo mondo preferito, appunto il mare da amare, Massolo aggiunge la più nobile delle arti: quella del riciclo . Per questa utilizza materiali scartati per creare oggetti utili, vecchi prodotti “a cui viene dato un valore maggiore e non minore” come scriveva nel 1994 l’ingegnere meccanico tedesco Reiner Pilz che ha coniato il termine “up-cycling”. Pierangela domenica 21 maggio fra le 14 e le 15 presenta la sua creatura al Salone del Libro di Torino.

Pierangela Massolo e il mare

Che cosa l’ha spinta a scrivere di lettere che vengono dal profondo del mare? “L’idea è nata con una collega a scuola: l’esigenza di creare una storia con un filo conduttore che unisse gli animali marini che avevo dipinto. E cosa meglio di messaggi leggeri fluttuanti nelle profondità?”. A chi sono rivolte queste lettere? “Il libro è scritto in Comunicazione Aumentativa Alternativa affinché possa essere letto da tutti, anche chi è escluso dalla comunicazione verbale e che può trovare nei simboli un supporto e uno stimolo allo sviluppo della comunicazione stessa. Il libro, destinato ai bambini, con un testo in rima e parole ‘salmastrose’, può fare immergere chiunque nelle profondità marine”.
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Pierangela Massolo: "Ho imparato a dipingere partendo dalle tecniche più antiche fino ad arrivare alla pittura all’olio"

Qual è il suo rapporto col mare? “E’ il luogo nel quale ho sviluppato le mie capacità propriocettive, in primis attraverso l’apnea: avverto la reale percezione di ogni parte del mio corpo e ritrovo il mio equilibrio fisico e mentale”.

Pierangela Massolo: "L'arte per esprimere l'anima"

Lei insegna, ma è soprattutto un’artista: com’è nata la sua passione? “Dalla curiosità di creare e la capacità di entusiasmarmi e stupirmi. Spesso basta la suggestione visiva di un oggetto o di una situazione per trascinarmi in un percorso fatto di contaminazioni creative. In un momento particolare della vita ho sentito prepotente il desiderio di esprimere ciò che mi animava.
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Il pesce mosaico dell'insegnante-artista

Ho perciò intrapreso un percorso nel quale ho imparato a dipingere partendo dalle tecniche più antiche fino ad arrivare alla pittura all’olio utilizzando i pigmenti dei colori, cercando di rubare i segreti dei grandi maestri: velature, uso della luce, tridimensionalità. L’acquerello è stato per me una scoperta inattesa: la trasparenza e la freschezza di questa tecnica mi ha permesso di rappresentare tutte le sfumature del mare e del suo habitat. Parallelamente ho coltivato la passione dell’upcycle-art attraverso una sperimentazione continua di materiali e tecniche”.
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Pierangela Massolo ha la passione dell’upcycle-art attraverso una sperimentazione continua di materiali e tecniche

La rigenerazione degli oggetti e non solo

L’arte del riciclo, quindi: che cosa è per lei? “Ho sempre pensato che tutte le cose possano continuare a esistere anche oltre le funzioni per le quali sono state create. Iniziando da bambina a costruire giocattoli assemblando ciò che trovavo, ho proseguito poi da adulta a tenere ciò che era destinato ad essere buttato via nella consapevolezza che i rifiuti stanno invadendo il nostro pianeta. Io preferisco usare il termine 'Upcycle' anziché 'Recycle' perché gli oggetti utilizzati, assemblati ad altri, assumono un valore più alto e acquisiscono una vita nuova. La considero una sorta di rinascita, di rigenerazione delle cose, attraverso la quale ho anche recuperato un valore nuovo del mio vivere e della mia essenza”.
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Pierangela Massolo: "Ho sempre pensato che tutte le cose possano continuare ad esistere anche oltre le funzioni per le quali sono state create"

Quali cose possiamo riciclare per farle diventare opere d’arte? “Qualunque oggetto osservato e immaginato al di là della funzione per il quale è stato creato può rappresentare un’espressione artistica. Occorre esercitare il pensiero creativo. Per quanto mi riguarda, nel tempo ho raccolto gli oggetti più vari e osservandoli con occhi nuovi si sono trasformati: due grucce di legno, decorate con vetri cattedrale, hanno offerto le ali a una farfalla, l'elica abbandonata è stata trasformata in una lampada, mattonelle scheggiate sono recuperate per farne un mosaico. In questo modo ho realizzato arredi urbani, illuminazioni, monili, installazioni, mosaici e molto altro”. Dove si possono ammirare le sue realizzazioni? “Una delle mie prime opere 'La farfalla astrale' è stata inserita nei percorsi della Biennale di Venezia nel 2011. A seguire ho esposto in alcune gallerie e partecipato a eventi e mostre. Su commissione del Comune di Viareggio ho inoltre realizzato, nel 2015, tre alberi di riciclo che sono stati posizionati in vari spazi della città. Nelle scorse settimane ho ricevuto l’invito per partecipare, durante il mese di luglio, alla manifestazione ‘Torano notte e giorno’ nell’ambito della quale vorrei presentare alcune installazioni sempre in tema di Upcycling”.
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Su commissione del Comune di Viareggio Pierangela Massolo ha realizzato, nel 2015, tre alberi di riciclo che sono stati posizionati in vari spazi della città

Pierangela Massolo e la difesa dell'ambiente

Quali altri progetti ha per farci capire quanto siano importanti la difesa dell’ambiente con il riciclo e la salute del mare? “Credo che continuerò a trasmettere, sia attraverso il mio ruolo di insegnante sia che nelle cose che ‘costruirò’, il rispetto e l’importanza dei piccoli-grandi gesti quotidiani per la salvaguardia del nostro pianeta e del mare (che ne rappresenta i tre quarti). Voglio pensare al futuro con ottimismo immaginando un attivismo reale e condiviso delle future generazioni, alle quali lasciamo in eredità un mondo da rigenerare”. Di cosa ha bisogno l’ambiente? “Di un’educazione capillare, di percorsi di sensibilizzazione ed esperienziali che sviluppino nelle future generazioni l’attenzione per la salute del pianeta, salute strettamente interconnessa con il destino dell’umanità. La natura non è una risorsa da sfruttare”.