Poesie per guarire i malesseri dell’anima, cos’è la Poetry Pharmacy

Chiamarla libreria è riduttivo, meglio farmacia poetica, perché il progetto di Deborah Alma non vuole solo avvicinare alla lettura, ma propone le poesie come rimedi per il benessere emotivo e mentale

di DOMENICO GUARINO
12 settembre 2024
Poetry pharmacy

Flaconi di pillole piene di poesie (Instagram)

“Penso che molte persone sentano lo stress e le incertezze della vita moderna e, particolarmente in un'epoca di social media, cerchino un significato più profondo nelle loro vite. In assenza di religione, la poesia può parlare di verità più profonde, intimità e qualcosa in noi che è più profondo”. Per Deborah Alma, la fondatrice di Poetry Pharmacy, la poesia è un vero e proprio strumento terapeutico. Un antidoto alla frenesia e alla disumanizzazione della contemporaneità, in cui la rincorsa della velocità e dell'effimero ha creato una situazione di ansia perenne.

La farmacia poetica nasce proprio per “migliorare il benessere emotivo e mentale delle persone rendendo la poesia accessibile, curativa e gioiosa”.

Di che si tratta

Il primo esperimento nel 2019 è a Bishop's Castle, in un edificio vittoriano originale nel cuore delle colline dello Shropshire, dove, come si legge sul sito della poetry pharmacy “troverete un caloroso benvenuto e un bookshop dove potrete sfogliare in base al vostro umore – da "Questioni di cuore" a "Per i giorni in cui il mondo è troppo con noi", libri, opere d'arte e regali, oltre a bellissimi articoli di cancelleria e manufatti scelti per affrontare un particolare disturbo emotivo”.

Da qualche mese Deborah ha deciso di muovere verso il centro stesso della frenesia sociale: prima con un corner presso il Lush Studio Soho alla fine del 2023, per approdare infine all'interno della Lush Spa di Oxford Street, uno dei crocevia più affollati e trafficati al mondo.

Qui, al primo piano, si trova quello che Deborah definisce come “il nostro emporio di delizie libresche, doni letterari e rimedi poetici per il ripristino di sé”. Una parete del negozio ospita scaffali organizzati per tema, mentre un'altra contiene singoli flaconi di pillole pieni di poesie che possono essere sfogliati in base alle emozioni, con una varietà di opzioni tra cui "Happy Pills", "Joy", "Invigoration" e "Chill Pills". Insomma, sostituendo il paracetamolo con le pillole di poemcetamolo, i pazienti possono scegliere tra una serie di rimedi poetici.

E se proprio se ne ha bisogno, si ha anche a disposizione un lettino per una consultazione completa con poesie selezionate a mano (su appuntamento). Al piano superiore, lo “spazio della distilleria” che ospita regolarmente laboratori di lettura e scrittura, oltre a eventi artistici e di benessere, lanci di libri e microfoni aperti.

Deborah Alma ha insegnato scrittura creativa alle università di Worcester e Keele, dove è stata Honorary Research Fellow. E per anni ha lavorato con persone affette da demenza e in fase terminale della vita. In questo contesto ha maturato il progetto Emergency Poet: un'ambulanza degli anni 50 trovata su eBay, un vero e proprio 'pronto soccorso per l'anima', che potevi trovare a festival, conferenze e ospedali, in cui dispensare poesie a chi ne aveva bisogno. L'obiettivo era, ed è tuttora, quello di promuovere il fatto che la poesia può fare molto per sostenere la salute mentale, con effetti terapeutici generalmente sottovalutati.

Deborah Alma
Deborah Alma (Foto dal sito di The Poetry pharmacy)

“La Poetry Pharmacy – racconta Deborah a Vougue – è stata pensata per attirare le persone. È sia per i passanti che potrebbero essere terrorizzati dalla poesia, in realtà è principalmente per loro, sia per coloro che scrivono e leggono poesia regolarmente. Le persone spesso entrano per un caffè, srotolano la poesia del giorno dal tavolo, leggono le poesie scritte sui muri e magari si aggirano per il negozio. Non devono sapere cosa stanno cercando; la poesia è affiancata da altri libri sulla natura o libri per affrontare lo stress quotidiano o l'amicizia. Spesso ne acquistano alcuni”.

Le origini del progetto

La PP non è un esperimento estemporaneo, ma si colloca all'interno di un movimento mondiale che si sta sviluppando anche in Italia che si basa sulla premessa che la scrittura poetica abbia proprietà curative. Di fatto la poetry therapy nasce e si sviluppa ufficialmente solo nel XX secolo, ma, a quanto pare, la sua storia affonda nell’Egitto del 4000 a.C., quando medici e sacerdoti non solo raccomandano la lettura dei canti poetici per guarire gli invasati, ma per un effetto più rapido imbevono i papiri con una soluzione che permetta di ingerirli. Oggi la poetry therapy è utilizzata in una grande varietà di contesti, individualmente e in un gruppo ed è spesso assimilata alla biblioterapia, dalla quale si distingue nel suo uso della metafora, dell’immaginazione, del ritmo, e di altre figure poetiche.

Più versi meno pillole insomma. Con una maggiore attenzione all'umanità.