Portare il cane al lavoro migliora l'umore

Il sondaggio parla chiaro: portare il cane sul luogo di lavoro allevia lo stress e rasserena gli animi di tutto l'ufficio. Eppure, oggi, solo 1 azienda su 10 li accetta

di DOMENICO GUARINO -
11 ottobre 2023
cane al lavoro

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Il cane è il miglior amico dell’uomo, recita l’adagio. E in effetti, chiunque abbia a che fare con un compagno a quattro zampe, sa quanto questo detto contenga una verità indiscutibile. Non sempre però i cani sono ben accetti. Ad esempio, nel mondo lavorativo non sono molte le aziende che permettono ai propri dipendenti e collaboratori di portare con sé in ufficio il proprio amico fido.  Eppure secondo una ricerca SWG commissionata dal Gruppo Mars e la presenza dei cani sul posto di lavoro migliora l’umore complessivo dell’ufficio, diminuisce lo stress e che favorisce le occasioni di connessione con i colleghi, rendendo le aziende più attrattive.

Solo 1 azienda su 10 accetta il cane in ufficio

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La possibilità di portare con sé in ufficio il proprio animale domestico è concessa solo in un’azienda su 10

Nonostante questo la realtà ci dice che la possibilità di portare con sé in ufficio il proprio cane è concessa solo in un’azienda su 10, nonostante il 64% dei proprietari di cani lo desidererebbe. Dalla ricerca, intitolata “Gli uffici pet-friendly nell’era odierna, post pandemia” e presentata nei giorni scorsi alla presenza di aziende e di istituzioni, durante il workshop “Pet Vibes, Better Office” organizzato dal Gruppo One Mars con l’obiettivo di aprire un confronto sull’adozione di politiche pet-friendly nel mondo del lavoro, condividendo consigli e linee guida, emerge che i vantaggi riconosciuti nell’accogliere gli amici a quattro zampe nei propri uffici sono molti, ma ancora poche aziende in Italia colgono questa opportunità.

Gli effetti positivi

“Adottare politiche pet-friendly, aprendo le porte degli uffici ai nostri cani, ha un grande impatto sul benessere delle persone, ma non solo. Ha anche effetti positivi per l’azienda stessa che sarà maggiormente apprezzata per la capacità di offrire un ambiente di lavoro innovativo, più attento all’equilibrio vita-lavoro e ai bisogni dei propri Associati” afferma Yesim Ucelli, Amministratrice Delegata di Mars Italia e General Manager della regione Mars Sud Europa. Che aggiunge “in una città come Milano, per avere un impatto concreto, è naturale concentrare le iniziative sul mondo del lavoro e in particolare sugli uffici, che rappresentano la quotidianità di tantissime persone e famiglie”. Insomma “i nostri amici a quattro zampe, oltre a fare oramai parte della famiglia, ci fanno sentire ogni giorno più felici, più in salute e più al sicuro. Ma cosa facciamo noi per loro?”.

Le regole da rispettare

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Ci sono regole da rispettare come: obbligo di museruola, guinzaglio e tutto il necessario per la pulizia

Va detto che in Italia, non esiste una normativa specifica che disciplini la presenza di cani sui luoghi di lavoro. Per portare, però, i cani sul posto di lavoro, bisogna fare riferimento ad alcune regole: la legislazione generale, che impone di salvaguardare la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro (art. 2087 del Codice Civile). In alcuni luoghi di lavoro, perciò, sarà vietato portarli come ospedali e stabilimenti industriali con lavorazioni ad alto rischio. Poi ci sono i regolamenti aziendali interni, che possono richiedere l’applicazione di alcune regole oppure applicare alcuni divieti. Per quanto riguarda la tutela sui luoghi di lavoro, tra le regole di cui tenere conto c’è anche l’approccio ai cani degli altri dipendenti. Bisognerà tenere conto dell’allergia, della paura o del fastidio dei colleghi, prima di decidere di portare il proprio amico a quattro zampe in ufficio. Il dipendente che viola qualsiasi punto del regolamento interno dell’ufficio, rischia una sanzione, un rimprovero o la sospensione, a seconda della gravità del caso. Spesso, negli uffici in cui viene concesso l’accesso ai cani, vengono riservate delle aree riservate, dove possono giocare e riposare, in attesa della fine della giornata di lavoro del padrone.

Igiene e sicurezza

L’accesso ai cani sui luoghi di lavoro è possibile poi a patto che vengano rispettate le regole e le prescrizioni impartite dal Ministero della Salute, riguardanti l’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani. Obbligo di museruola, se richiesto dalle autorità competenti o dal datore di lavoro, per non mettere a rischio gli altri dipendenti. Obbligo di guinzaglio, che non deve essere superiore ai 150 cm, nei luoghi aperti al pubblico.  Registrazione all’Anagrafe canina e dotazione obbligatoria di microchip, inserito entro i primi due mesi di vita (così come specificato dalla legge). E ancora mantenere la pulizia dell’animale e dei luoghi in cui si trova, portando tutto il materiale possibile (paletta, bustine e salviette) per evitare che l'animale sporchi i luoghi di condivisione. D’altra parte, l’ufficio o il luogo di lavoro s’impegna a garantire degli spazi e condizioni favorevoli per i cani in custodia. Infine: in caso di danni arrecati a luoghi o persone, è il padrone ad essere responsabile del proprio cane. Nel caso si presentino danni alla struttura dell’ufficio o del luogo di lavoro, il padrone sarà tenuto a risarcire il danno. Nel caso, invece, ci siano lesioni a persone, il padrone dovrà rispondere sia economicamente, che in sede penale. Le aziende possono richiedere autonomamente delle polizze assicurative ai loro dipendenti, contro i danni causati a cose, persone o altri animali.