Torna il Pride a Kiev, ma resta segreto: gli attivisti temono aggressioni

Le proteste degli ambienti conservatori dei giorni scorsi contro il corteo rendono più calda un’atmosfera già accesa. Ma l’organizzazione militare Lgbt ha le idee chiare: “Considereremo eventuali aggressioni fisiche come atti delle reti di agenti russi volti a minare l'immagine dell'Ucraina”

15 giugno 2024

Domani il Pride arriva a Kiev, il primo dall’invasione russa. L’atmosfera, però, non è proprio delle migliori. Gli attivisti Lgbt ucraini, infatti, hanno dichiarato di temere violenze durante la marcia del Pride. “Siamo seriamente preoccupati per possibili attacchi contro i partecipanti alla marcia”, ha annunciato su Instagram l'organizzazione militare Lgbt che difende i diritti dei veterani e dei soldati gay.

L'organizzazione ha assicurato che "considererà qualsiasi aggressione fisica come degli atti da parte di organizzazioni di agenti russi che puntano a minare l'immagine dell'Ucraina”.

Il comunicato sui social

"Il 16 giugno, noi militari LGBT+, aderiremo alla Marcia dell'Uguaglianza per richiamare l'attenzione sui diritti e le esigenze dei nostri soldati e sulla necessità di un maggiore sostegno all'Ucraina nella guerra contro l'aggressione russa. Durante la marcia, chiederemo le seguenti azioni: concedere pari diritti al personale militare LGBT+; fornire all'esercito le armi necessarie nella quantità richiesta dal comando del paese; proteggere le città bombardate, come Charkiv e Odesa, con efficaci sistemi di difesa aerea – scrive l’organizzazione sul suo canale instagram – Nello stesso giorno, 16 giugno, si terrà in Svizzera il vertice della pace, che la Russia ha già tentato di sabotare e, attraverso la sua propaganda anti-ucraina, è riuscita a convincere circa 20 paesi a rifiutare la partecipazione all'evento. C'è motivo di credere che i tentativi di sabotare la nostra Marcia dell'Uguaglianza possano essere una logica continuazione delle attività degli agenti russi. Siamo seriamente preoccupati per possibili attacchi ai partecipanti alla marcia e considereremo eventuali aggressioni fisiche come atti delle reti di agenti russi volti a minare l'immagine dell'Ucraina. La recente protesta contro la marcia, che ha già suscitato delusione e preoccupazione dei giornalisti internazionali, è un chiaro esempio dell'impatto negativo. Non possiamo permettere che tali azioni continuino a screditare l'Ucraina sulla scena internazionale. Invitiamo i cittadini – concludono – la comunità internazionale e i media a sostenerci. Insieme, possiamo mostrare al mondo che l'Ucraina è un paese di uguaglianza, libertà e protezione dei diritti umani”.

In passato, prima dell'invasione russa, il corteo del Pride è già stato attaccato ma da gruppi di estrema destra ucraini. Luogo e orario della marcia di domani alla quale parteciperanno 500 persone sono tenuti segreti per motivi di sicurezza. Se recenti sondaggi hanno mostrato una maggiore accettazione nei confronti di gay, lesbiche e transessuali in Ucraina, gli ambienti conservatori hanno contestato il corteo organizzando in settimana una piccola azione di protesta, mentre altri hanno minacciato sui social media e chiesto l'annullamento del corteo. Gli organizzatori del Pride speravano di tenere l'evento nella metropolitana di Kiev, ma il municipio ha rifiutato “per non mettere in pericolo partecipanti e passeggeri e per evitare possibili provocazioni”.