“Quale corpo è adatto a un bikini? Tutti”: l’estate libere da pregiudizi

L’iniziativa del Comune di Padova: 300 cartelloni con il claim e informazioni utili per le donne vittime di violenza e discriminazione. L’assessora alle Pari Opportunità: “La campagna di affissioni esalta l'indumento come simbolo di liberazione”

25 giugno 2024
Comune di Padova lancia il claim: "Quale corpo è adatto a un bikini? Tutti"

Comune di Padova lancia il claim: "Quale corpo è adatto a un bikini? Tutti"

Quale corpo è adatto a un bikini? Tutti”. Molto più di un claim pubblicitario di questa o quella marca di costumi da bagno, questa frase è un assunto che dovrebbe risuonarci ben chiaro in testa, sia che quella domanda ce la siamo poste in merito al nostro stesso corpo sia che ci siamo interrogate sul corpo delle altre persone che potrebbero voler indossare questo tipo di indumento. 

Contro la bellezza stereotipata proposta dalla pubblicità, soprattutto in estate (accendete un attimo la tv oppure guardate una vetrina di un negozio, troverete quasi solo modelle taglia 40 massimo, gambe lunghissime, già abbronzate ben prima di presentarsi in spiaggia) ben lontana dall'essere reale o rappresentativa della gran parte delle donne, il Comune di Padova lancia un’azione di sensibilizzazione culturale e sociale, con una campagna di pubbliche affissioni che propone un'immagine femminile consapevole.

I manifesti per le vittime di violenza o discriminazione 

Mostrare una donna nelle tante sfaccettature di fisicità che questa può avere, rendere pubblica e visibile a tutte e tutti un’immagine che non rientrerebbe nei ‘canoni’ del bello standardizzati, permette di aprire gli occhi ai più sul fatto che c’è molto più di una taglia 40 in costume, ed è davvero sotto gli occhi di tutti. Allo stesso tempo una campagna come questa sostiene chi si è sempre sentita in difetto, chi finora provava vergogna nel mostrarsi in bikini, a sfoggiare il proprio corpo con orgoglio e senza paura di giudizi. Che magari continueranno, non vogliamo illuderci che basti questa iniziativa a fermare il vizio di commentare tutto quello che non ci sta bene, ma magari chi storcerà il naso lo farà consapevole di non rappresentare più il sentire comune. O perlomeno del Comune. 

A partire da fine giugno verranno quindi affissi 300 manifesti con immagini e informazioni sui servizi a disposizione delle donne vittime di violenza o discriminazione. Sei le modelle in bikini protagoniste, dal 28 giugno al 16 agosto, a turno per una decina di giorni, e dal 16 al 25 luglio tutte in contemporanea. 

La provocazione per liberare dagli stereotipi

Le foto sono di Thomas Possamai e le protagoniste sono donne che, con le loro differenze, hanno messo a disposizione il loro tempo per condividere e diffondere un messaggio di libertà e di liberazione da modelli e stereotipi del tempo. “Il contrasto alla violenza di genere e alle discriminazioni – afferma in una nota l'assessora comunale alle Pari Opportunità e Contrasto alla violenza di genere, Margherita Colonnello – può talvolta essere trattato anche nel registro leggero della provocazione. La campagna di affissioni non giudica i corpi delle modelle delle grandi campagne pubblicitarie, anzi, esalta l'indumento del bikini come simbolo di liberazione del corpo femminile. A Padova però saranno liberati tutti i corpi, come messaggio di solidarietà per le troppe donne che, per la violenza di un padre o di un compagno, non possono mostrare il proprio e come incoraggiamento per le donne che, a causa dello sguardo normativo della società, si sentono a disagio in costume”.