
Revenge Porn sportello psicologico gratuito
Tre sedute di ascolto gratuite per chi è stat* vittima di condivisione non consensuale di materiale intimo ed estorsione sessuale. In una parola di Revenge Porn, ovvero la diffusione senza consenso di immagini o video intimi con l’intento di denigrare la persona immortalata. Il servizio viene offerto senza distinzione di genere. Ha aperto in Italia il primo sportello completamente gratuito per coloro che hanno subito questo tipo di violenza, "Primo soccorso psicologico". L'obiettivo è quello di fornire queste persone un supporto concreto contro le conseguenze gravissime che insorgono quando si viene a conoscenza di questo tipo di azioni. "Il revenge porn è simile a uno stupro" affermano gli esperti di Tconsulta, la startup di consulenza psicologica online che ha collaborato a questa importante iniziativa con PermessoNegato, la più grande associazione europea a contrasto della pornografia non consensuale. "Ci siamo interfacciati con persone vittime di questo tipo di violenza e gli effetti sono quelli. Perdita di controllo su di sé, perdita di fiducia verso le persone, perdita dell'autostima".
In Italia sono quasi 2 milioni le vittime - senza distinzione di genere - di Revenge Porn ed estorsione sessuale. Il 16% di queste, secondo gli studi, ha pensato al suicidio o ha compiuto azioni autolesioniste come conseguenza. Ma le reazioni al vedere le proprie immagini, in video o foto, circolare sul web, sui social, o in chat private senza il proprio consenso sono anche altre: "Gli effetti collaterali sono isolamento, stigma sociale, familiare e lavorativo, vergogna, depressione, disturbo post traumatico, atti autolesivi e azioni suicidarie", spiegano ancora da Tconsulta. È opportuno poi sottolineare che numeri raccontano una storia difficile soprattutto per le donne, il 70% del totale. Da un'indagine condotta tra maggio e giugno, su un campione di 2 milioni di persone risulta che il 4,1% degli italiani è stato vittima di pornografia non consensuale, quasi il 9% conosce una persona a cui è successo e l’età media di chi la subisce è 27 anni. Ma non "basta" essere vittime, perché nel nostro Paese c'è un grosso problema di percezione del fenomeno: se questo, infatti, è conosciuto almeno per sentito dire dal 75% dei cittadini, molti però sono convinti che non si tratti di un reato e perfino il 35% delle persone che lo subiscono non sa che è penalmente perseguibile. Ecco spiegato il motivo per cui, almeno nel 50% dei casi, non viene fatta denuncia. "Vogliamo sfondare la parete del tabù in più ambienti e per più persone, anche per le vittime di revenge porn" dicono i promotori dell'iniziativa, che per questo motivo hanno scelto la data simbolica per l'inaugurazione del Primo Soccorso Psicologico: il 10 ottobre, in occasione della Giornata mondiale della salute mentale. "È un messaggio per rimarcare quanto il revenge porn abbia effetti negativi e pericolosi sulla salute mentale delle persone, e il nostro obiettivo è tutelare e aiutarle a superare un momento complicato", spiega Tommaso Signorini, co-fondatore di Tconsulta.
Le vittime di Revenge Porn in Italia

In Italia circa 2 milioni di persone sono vittime di Revenge porn