"Il cane e il cavallo - spiega Francesca Cirulli, dirigente di ricerca del Centro di Riferimento per le Scienze comportamentali e la Salute Mentale dell'Istituto Superiore di Sanità- sono nel complesso gli animali maggiormente coinvolti negli Interventi Assistiti con gli Animali (IAA) poiché condividono con l'uomo una lunga storia di co-evoluzione che ha consentito loro di sviluppare un sofisticato sistema di comunicazione non verbale, che è alla base della loro capacità di interagire con il sistema emozionale umano".