La Spagna lancia l’App per
calcolare il tempo delle faccende domestiche e
suddividerlo equamente tra i componenti della famiglia. Preparare la colazione ai figli, fare la spesa, stendere la biancheria, pulire i pavimenti ma anche cambiare un banale rotolo di carta igienica:
le faccende domestiche sono ancora, per la maggior parte, qualcosa che fanno le donne.
Le attività di casa sono ancora una prerogativa delle donne
Secondo uno degli ultimi report dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), nel
Reino de España le donne dedicano a questi compiti
più del doppio delle ore rispetto agli uomini (rispettivamente cinque e due). Inoltre, secondo i dati dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere, nel Paese iberico
l'84% delle donne svolge le faccende domestiche, mentre questa percentuale è del 42% nel caso degli uomini. Vale la pena ricordare che non va meglio in Italia dove
le donne dedicano alle attività domestiche 2 ore e 47 minuti in più rispetto agli uomini.
Il governo spagnolo lancia una novità per misurare il tempo effettivo che ogni membro della famiglia trascorre a fare i lavori di casa
Spagna, verso l’uguaglianza di genere in ambito domestico
Partendo da questo contesto, il Ministero della Parità del governo spagnolo si è messo al lavoro per creare un'applicazione,
Equality, che terrà traccia delle faccende domestiche svolte dai diversi componenti della famiglia per sapere con esattezza
quante ore vengono svolte dalle donne e quante dagli uomini. Con l’obiettivo primario di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’uguaglianza di genere in ambito domestico,
Equality vuole anche
motivare gli uomini a svolgere più mestieri in casa. Per sviluppare la novità sono stati stanziati 211.750 euro e l’idea del Ministero spagnolo è quella di attivarla entro la
fine dell’estate. Equality sarà completamente
gratuita e disponibile per il download sulle tutte le piattaforme esistenti. "Equality" fa parte di un più ampio progetto statale, chiamato “
Plan Corresponsables“, che mira a raggiungere la parità di genere.
Il governo spagnolo vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sull’uguaglianza di genere in ambito domestico
L'invisibile carico mentale che grava sulle donne
Secondo la segretaria di Stato spagnola per l'Uguaglianza,
Ángela Rodríguez, l'obiettivo è quello di far luce sull'invisibile “carico mentale” che grava sulle donne, quando si tratta di mestieri di casa. “A breve presenteremo un'app che consentirà alle persone di
registrare le faccende domestiche che i diversi membri della famiglia svolgono” le parole di
Rodríguez durante la riunione del Comitato per l'eliminazione della discriminazione contro le donne a Ginevra, in Svizzera. “Con l’app si potrà vedere quante ore di lavoro ogni donna trascorre occupandosi delle faccende domestiche e di riordinare la casa” comunica sempre
la 33enne femminista e bisessuale dichiarata, membro di Podemos e dall’ottobre 2021 segretaria di Stato per l’Uguaglianza.
La segretaria di Stato spagnola per l'Uguaglianza, Ángela Rodríguez
Ma la novità non mira soltanto a misurare il tempo nell'ambiente della coppia. “Pensiamo che sia un esercizio che si può fare a casa per distribuire i compiti tra figli, figlie, padri, madri o tra coloro che vivono con altri coinquilini” sostiene Rodríguez. Insomma, un software utile a tutte quelle situazioni dove “a volte ci sono
distribuzioni ineguali”. L'applicazione punta anche a sottolineare tutti quelle
'attività invisibili' necessarie per il buon funzionamento della casa, ma che spesso passano completamente inosservati. “Anche se riordinare la cucina può richiedere 20 minuti, tutto dipende dal fatto che qualcuno si sia ricordato di comprare il detersivo per i piatti o abbia pianificato la lista della spesa” spiega ancora Rodríguez. Non tutti hanno giudicato positivamente l’iniziativa lanciata dal governo spagnolo. Così, la segretaria di Stato, con un tweet, ha respinto le critiche al mittente: “Ciò di cui sono davvero seccati coloro che sono infastiditi dall'app di condivisione dei compiti è la possibilità di dover
iniziare a fare la propria parte in casa”.