L’
Università di Urbino ha uno
sportello per il supporto psicologico. L’Ateneo ducale è stato uno dei primi esempi, dal 2017, ad offrire sostegno a studenti, personale e docenti che vi accedono sempre più numerosi. La dottoressa
Chiara Angione è la psicologa che cura questo servizio oggi - per fortuna, è il caso di dirlo - spesso
integrato nei luoghi di lavoro e studio, sia pubblici che privati, per garantire benessere e monitorare l’ambiente lavorativo. Un novità per molte realtà italiane, è invece una presenza consolidata all’estero.
Chiedere aiuto è un diritto, rispondere è un dovere
La psicologa Chiara Angione (UniUrb)
"Non sottovalutare i campanelli di allarme e non avere paura,
chiedere aiuto è un diritto ed un primo passo verso il cambiamento - spiega Angione -. L’Università di Urbino è uno fra i pochi atenei italiani che attualmente ha attivato uno sportello di ascolto. Questo servizio è uno osservatorio privilegiato, un ricettore di problemi che concerne la relazione fra individuo e contesto, si lavora sulla qualità della consulenza. Nel tempo ho visto un
crescendo delle domande di aiuto e del numero di incontri effettuati, forse dovuto ad una maggiore consapevolezza e ad uno sdoganamento dei pregiudizi rivolti nel chiedere aiuto. Dall’iniziale imbarazzo e diffidenza che caratterizzano il primo impatto con il servizio, la persona sperimenta il sollievo e il piacere di condividere emozioni, paure e timori di situazioni di vita che sembrano indicibili o insormontabili".
Lo sportello di ascolto in università
Ma come nasce questo sportello (che è raggiungibile su appuntamento fisicamente a Palazzo Veterani, nell’omonima via in centro a due passi dal Duomo, extra orario di ufficio oppure online)? "Il
servizio rappresenta il risultato delle azioni positive del Cug, il Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità. Questo lavora per
valorizzare le differenze di genere, di
contrastare qualsiasi tipo di discriminazione, assicurando un ambiente ispirato al benessere organizzativo e alla non violenza. Proprio in riferimento a questi principi, che prende corpo il ‘codice di condotta per la prevenzione del mobbing, delle molestie morali e sessuali’, ai sensi del quale è stato istituito lo sportello di ascolto e la figura del
consigliere di fiducia. Entrambi i servizi sono mirati rispettivamente alla tutela psicologica e legale delle persone che subiscono situazioni di mobbing, discriminazioni e molestie di tipo morale e sessuale in ambito universitario.
Durante il periodo universitario possono sorgere problematiche di vario genere che è fondamentale affrontare in spazi sicuri dove potersi esprimere liberamente
L’obiettivo è quello di offrire un punto di riferimento, un posto sicuro dove poter parlare di situazioni che si percepiscono come dannose o irrispettose per la persona che creano un disagio psicologico correlato all’attività di studio, di ricerca e di lavoro".
Un posto sicuro dove non sentirsi soli
Un
luogo sicuro dove aprirsi perché "la riservatezza è la condizione base per garantire la possibilità di espressione rispetto alla delicatezza dei temi affrontati. Nella maggior parte dei casi i ragazzi chiedono un confronto, la possibilità di essere ascoltati da un professionista che li sappia accogliere, far ragionare ed emozionarsi rispetto a delle tematiche legate ad un disagio e una sofferenza interna. Il contesto universitario rappresenta una fase decisiva del processo di formazione sia professionale, sia personale: un periodo in cui possono sorgere conflitti interpersonali, problemi di gestione di rapporti, oltre che riaffiorare di problematiche personali rispetto all’
affermazione del sé e ad eventi traumatici passati". Il percorso può durare
fino a 5 incontri ma nessuno viene lasciato solo, infatti poi può proseguire ma ogni caso è a sé. Per richiedere un appuntamento è possibile inviare una mail o telefonare i contatti presenti a questa
pagina web.