Statale, a Milano assorbenti gratis in Università

Dopo l'Università di Padova, anche a Milano verranno distribuiti assorbenti gratis alle studentesse ed al personale

di MARCO PILI
3 maggio 2023

Woman holding menstrual tampon on a pink background. Menstruation time. Hygiene and protection

L'Università Statale di Milano distribuirà, a chi ne farà richiesta in forma anonima e nel pieno rispetto della privacy, un "kit di cortesia" contenente materiale igienico-sanitario gratuito. Al suo interno sono inclusi assorbenti, fazzoletti, garze disinfettanti e cerotti. Una rivoluzione seconda solo a quella dell'Ateneo di Padova, che già da qualche mese ha posizionato un distributore automatico in ogni dipartimento. In un Paese nel quale gli assorbenti vengono tassati quanto il tartufo fresco, permettersi i dispositivi igienici necessari può essere un problema, anche se poco percepito dalla società. Un resoconto, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione Europea il 27 novembre 2020, "ritiene che la povertà legata al ciclo mestruale sia un problema costante nell’UE, in relazione al quale Plan International UK stima che una ragazza su dieci non possa permettersi prodotti sanitari". Una situazione di allarme che, in alcune parti del mondo, porta molte ragazze ad essere ancora discriminate a causa del loro fisiologico processo mestruale, mistificato e legato a implicazioni religiose e sociali.
Prodotti igienici femminili

Prodotti igienici femminili

Nel report, l'UE afferma che "i prodotti per l’igiene femminile e i prodotti e i servizi per la cura dei bambini, degli anziani e delle persone con disabilità non sono ancora considerati beni essenziali in tutti gli Stati membri, e invita tutti gli Stati membri a eliminare la cosiddetta tassa sui prodotti per l’igiene femminile 'tampon tax', avvalendosi della flessibilità introdotta dalla direttiva sull’IVA e applicando esenzioni o aliquote IVA allo 0% a questi beni essenziali”. Un input ignorato, al momento, dai governi che si sono succeduti alla guida del nostro Paese, ma recepito dai dirigenti della Statale di Milano già nei primi mesi del 2021. Il prezzo degli assorbenti venduti all'interno degli stabili universitari era già stato calmierato a 20 centesimi l'uno, mentre i collettivi studenteschi ne chiedevano la completa gratuità. Una richiesta avversata dal Cda, soprattutto a causa della mancanza di fondi pubblici o di sponsor per il finanziamento dell'iniziativa. Ma dopo due anni, il progetto è diventato realtà.

'Period Poverty' è una terminologia usata per descrivere la difficoltà di accesso all'acquisto dei prodotti assorbenti

Il commento dei collettivi studenteschi

Quella per la gratuità dei prodotti igienici di prima necessità è una battaglia che va avanti, parallelamente, in molte Università italiane. Alla Statale, nonostante il prezzo calmierato, i collettivi e i partiti universitari hanno continuato a manifestare per la totale gratuità del servizio, ottenendo solo di recente il parere favorevole della dirigenza. Una vittoria commentata dai ragazzi e dalle ragazze impegnate nella battaglia: "Una grande vittoria per l'intera comunità studentesca".
Le manifestazioni si sono ripetute nel tempo, le ultime proprio in occasione dell'8 marzo, conducendo al risultato sperato dopo due anni di compromesso. In Italia, l'ultima conquista ottenuta su scala nazionale è stata la riduzione dell'Iva al 5% per i 'prodotti assorbenti e tamponi per la protezione dell'igiene femminile'. Un traguardo raggiunto solo con l'ultima Legge di bilancio relativa al 2023.

Università di Padova, apripista tra gli atenei italiani

Già dal novembre 2022, a Padova, i dirigenti delle varie Facoltà avevano accolto una proposta analoga, proveniente da vari gruppi politici studenteschi. La distribuzione dei dispositivi era stata resa, così, totalmente gratuita. Contestualmente, sono stati attivati - dopo una prima fase di sperimentazione parziale, durata un anno - ben 32 erogatori automatici, uno per dipartimento. Per utilizzarli, occorre richiedere un gettone in portineria. "Siamo da sempre molto attenti alle esigenze di studentesse e studenti, impegnandoci nel rendere i luoghi del nostro ateneo inclusivi e accoglienti – spiega Antonio Paoli, prorettore al Benessere dell’Università di Padova –. Per questo motivo abbiamo avviato quasi due anni fa una sperimentazione che riguarda urgenze relative a un bene di primaria necessità: ora andremo a rendere strutturale e capillare la presenza dei distributori". Un risultato celebrato anche dall'amministrazione stessa, che si è detta estremamente soddisfatta di poter aiutare le ragazze che vivono una condizione di difficoltà o di emergenza relativa ad un 'bene di prima necessità'.