Camminare per strada, fare jogging, uscire da lavoro, fermarsi a parlare con qualcuno: attività normali che, se sei una donna, possono tuttavia diventare fonte di stress, di pericolo, e talvolta di vero e proprio terrore. Questo perché, purtroppo, per una donna, ancora oggi in Italia (e non solo) fare cose semplici può riservare spiacevoli sorprese se non vere e proprie minacce che, non di rado, finiscono in tragedia. Stupri, femminicidi, catcalling, molestie più o meno pesanti e tutto l’armamentario barbaro di crimini e soprusi di cui la cronaca ci racconta ogni giorno. Il progetto donneXstrada (@donneXstrada) nasce proprio per supportare la sicurezza delle donne in strada. Come? attraverso dirette instagram pubbliche o private che vengono attivate, su richiesta dell’interessata, nel momento in cui una donna non si sente sicura in un tratto buio, tornando a casa, uscendo da lavoro o in qualsiasi contesto in cui si trovi a fare un tragitto da sola in fascia serale ed in un contesto isolato.
Laura De Dilectis, psicologa, fondatrice di DonneXstrada
Social amplificatori di aiuto
Una volta che arriva la richiesta tramite messaggio, una delle volontarie del progetto si attiva e
prende in carico la persona facendole
compagnia durante il percorso. Naturalmente la video chiamata non è la garanzia affinché non succeda nulla ma può abbassare la
probabilità di un approccio indesiderato soprattutto se si sa che c’è questo strumento attivabile.Il progetto è nato il 21 marzo scorso dall’idea di una psicologa clinica romana di 26 anni,
Laura de Dilectis, che, a seguito dell’omicidio di
Sarah Everard (la donna di 33 anni
rapita e uccisa a Londra lo scorso 3 marzo) ha pensato fosse necessario creare un progetto a tutela delle donne. Uno strumento di prevenzione che utilizzi i social come amplificatore di aiuto.
Dieci volontarie, settantamila followers
Al momento
donneXstrada è composto da 10 volontarie ma con l’obiettivo di integrarle anche in previsione della fine del coprifuoco. La pagina ha già superato i 70 mila followers, “un dato negativo perché testimonia la forte domanda di sicurezza per strada , e con la fine del coprifuoco è prevedibile che le richieste aumenteranno ulteriormente” dicono le attiviste. Che sottolineano “le richieste aumentano esponenzialmente alla conoscenza del servizio. Spesso vengono fatte
dirette private previa
raccolta di tutti i dati del tragitto, utili nel caso in cui nell’arco della diretta succeda qualcosa. Anche se poi la diretta non viene attivata perché le donne possono organizzarsi altrimenti o trovare chi le accompagni fisicamente c’è comunque molta voglia di farci
sapere che probabilmente ne hanno bisogno. Riceviamo tante storie di esperienze terribili e messaggi di richiesta di collaborazione per offrirsi volontari. Messaggi di supporto arrivano anche dagli uomini per un servizio che è rivolto anche a loro e a chiunque si trovi in un contesto di possibile esposizione al pericolo.
La mappa delle zone a rischio di Roma
Accanto alle dirette video si stanno inoltre sviluppando altri progetti. Tra le primissime iniziative, uno
sportello di supporto psicologico per chi ha subito abusi e violenze. In ponte anche una
mappatura delle strade di Roma, in modo da capire quali
zone siano più a rischio, soprattutto durante le ore di buio, e quindi insicure per il transito di donne che se messe in pericolo non avrebbero a chi rivolgersi. Un progetto che si aggiunge al “
taxi sospeso” per il quale verrà coinvolta anche l’amministrazione comunale. Poi seminari, campagne di sensibilizzazione, accordo d’intesa fra polizia, mondo dell’educazione e istituzioni. Donnexstrada nasce da Roma perché la maggior parte delle attiviste abita nella Capitale, ma l’idea è quella di raggiungere
tutte le zone d’Italia. Perché “solo con l’educazione al rispetto di chiunque ci troviamo davanti si può sperare in un’Italia, in un mondo, migliore“ precisano le attiviste del progetto.