Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Lifestyle » Tra le bombe e TikTok: Valerishh, la ragazza ucraina che racconta la distruzione sui social

Tra le bombe e TikTok: Valerishh, la ragazza ucraina che racconta la distruzione sui social

Il bagno nella tinozza, gli scaffali del supermercato vuoti, la mancanza di elettricità, le macerie dei bombardamenti. Ma anche l'abbraccio con l'amica di cui non conosceva le sorti e la vita coi suoi cari nel bunker. Valeria Shashenok, 20 anni, da influencer a reporter di guerra

Nicolò Guelfi
13 Marzo 2022
Valeria Shashenok

Valeria Shashenok

Share on FacebookShare on Twitter

Da fotografa e viaggiatrice a reporter di guerra, in poche settimane. Valeria Shashenok, nota con il nickname @Valerishh, è una giovane ragazza ucraina di 20 anni che ha visto il suo mondo cambiare in un attimo. Prima raccontava il suo lavoro di fotografa e la sua vita, apparentemente normale e serena, attraverso brevi video pubblicati su TikTok. Oggi la giovane documenta, in modo unico e sorprendente, le conseguenze della guerra in Ucraina.

Valeria Shashenok, nota sui social come @Valerishh, è una giovane ragazza ucraina di 20 anni che documenta su TikTok la guerra


L’esperienza, scorrendo i contenuti sul profilo di Valerishh, che ha già superato i 700mila follower, è straniante e inedita. La ragazza, residente a Chernihiv (città di 285mila abitanti nel nord-est a pochi chilometri dalla Bielorussia) racconta per immagini le sue giornate da quando è scesa con la famiglia in un bunker per sfuggire ai bombardamenti. Mostra i palazzi divelti dalle esplosioni, la madre che prepara il borsch (la zuppa tradizionale ucraina), la gioia di poter riabbracciare un’amica che poteva essere morta in uno degli attacchi. Perfino il vecchio ospedale della città, dove lei andava da piccola, è stato distrutto. 

@valerisssh🥲❤️♬ original sound – Valerisssh

Ciò che è ancora più sorprendente è il modo in cui la ragazza racconta la guerra e le sue prigioni: i video sono brevi, carichi di riferimenti scherzosi e meme, si rifanno a trend virali usati dai giovani in tutto il mondo, del tutto adatti al contesto del social ma forse non altrettanto all’oggetto della guerra. Ma l’efficacia è assicurata. Nel video più visto del suo profilo, che ha già superato i 38 milioni di visualizzazioni, la ragazza narra, usando solo immagini e scritte in inglese, la propria routine, divisa tra la famiglia, il cane, la spesa e i resti della sua città, con in sottofondo il brano Che la Luna del cantante italoamericano Luis Prima. L’atmosfera è distopica. Ogni cosa, anche la più tragica, ha un’apparenza ironica, ma come diceva Sigmund Freud: “scherzando si può dire tutto, anche la verità”. Infatti ogni video si conclude con un ringraziamento sarcastico a Vladimir Putin, reo di aver dato il via a questo conflitto e distrutto, insieme a quella della ragazza, la vita di milioni di altre persone.

@valerisssh Living my best life 🥰🥰🥰 Thanks Russia! #ukraine #stopwar #russiastop ♬ Che La Luna – Louis Prima

Nei suoi video Valeria Shashenok prova a sdrammatizzare la situazione con ironia, lanciando però anche importanti messaggi ai media e ai governi occidentali

Shashenok è stata intervistata negli ultimi giorni dai maggiori media internazionali, tra cui la Cnn e la Bbc, che hanno saputo cogliere la rilevanza della sua storia. Valeria è una martire, nel senso che rende testimonianza. Questa, d’altronde, è la prima guerra che si racconta su TikTok. Nello scorso agosto dall’Afghanistan non era affiorato un numero così copioso e dettagliato di contenuti, quando avveniva la presa del potere da parte dei talebani. Ora invece le persone in Ucraina decidono di raccontare quel che accade. Il gesto di Valerishh ricorda altre due figure: la prima è quella, contemporanea, del suo presidente Volodymyr Zelensky, che a sua volta ha compreso l’importanza dei social nella narrazione di guerra e li ha utilizzati, tanto per serrare i ranghi con la popolazione ucraina, quanto per chiedere aiuto e sostegno ai governi e alle popolazioni dell’Occidente. L’altro, più lontano nel tempo ma con la stessa grammatica, è quello di Anna Frank, la giovane ebrea tedesca che raccontava sul suo diario lo scorrere delle giornate durante la prigionia per sfuggire all’Olocausto. 

@valerisssh NATO, CLOSE THE SKY OVER UKRAINE! #ukraine #stopwar #nato ♬ Another Love – Tom Odell

Conscia del potere mediatico acquisito, la ragazza usa il suo profilo, così come quello Instagram, per lanciare messaggi politici e fare esplicite richieste ai leader della Nato. Una su tutte suona come una preghiera: “Close the sky”, ossia imporre la tanto discussa “no fly zone” agli aerei russi che volano sopra l’Ucraina. Un gesto che il leader del Cremlino ha già equiparato a una dichiarazione di guerra. In un TikTok pubblicato l’11 marzo  Valeria mostra dei neonati ucraini, bellissimi, dicendo che senza aiuto, ciascuno di loro morirà. Solo il tempo saprà dirci che fine faranno le parole della giovane e quale sarà il futuro del suo popolo.

@valerisssh #natoclosethesky ♬ original sound – Valerisssh

 

Potrebbe interessarti anche

Wolfgang Porsche, 79 anni, chiede il divorzio alla moglie Claudia Huebner, 74 anni (a sx) e si avvicina all'amica storica Gabriela Prinzessin zu Leiningen, 59 anni (a dx)
Attualità

Porsche chiede il divorzio alla moglie: lei soffre di demenza

23 Marzo 2023
I registi Matteo Botrugno e Daniele Coluccini insieme a Lucy Salani (Instagram)
Attualità

L’addio di Lucy Salani: “Perché, una donna non può chiamarsi Luciano?”

23 Marzo 2023
Alba de Céspedes
Lifestyle

Alba de Céspedes rinasce grazie a Elena Ferrante: ecco chi era

28 Marzo 2023

Instagram

  • In Cina è nata un’app per mandare baci a distanza.

MUA è il dispositivo creato dalla startup cinese di proprietà di Zhao Jianbo che simula i baci. La macchina - il cui nome si ispira al tipico suono che si fa quando si manda un bacio - si compone di labbra finte in silicone che si collegano al cellulare e, attraverso uno scambio di dati, simulano il gesto d’amore. 

💖E tu? saresti disposto a usare Mua per dare un bacio?

#lucenews #lucelanazione #mua #cina #bacistellari ellari
  • Partigiana, romanziera e confidente di Sartre: vi dice qualcosa il nome Alba de Céspedes? Forse no, ed è del tutto normale. Perché la scrittrice e poetessa italo cubana è rimasta sconosciuta al grande pubblico per troppo tempo. Ma per fortuna di recente si stanno sempre più riscoprendo le esponenti femminili di uno dei movimenti letterari più entusiasmanti del XX secolo, il neorealismo italiano del dopoguerra. E se nel 2018 l’editore Daunt ha iniziato la sua vitale opera di promozione di Natalia Ginzburg, ora grazie a Pushkin ‘rinasce’ de Céspedes. Donne famose in vita e poi dimenticate, che tornano a far sentire la loro voce anche attraverso moderne colleghe di penna come Elena Ferrante, l
  • "È passato un mese dall’incidente, e ogni giorno, penso costantemente a come le cose possano cambiare rapidamente e drasticamente, in un batter d’occhio, e in modi che non avrei mai potuto immaginare.”

Il protagonista di questa vicenda è Leonardo Lotto, studente aostano, che la mattina del 23 febbraio è rimasto vittima di un incidente in mare. Il ragazzo era a Melbourne con un gruppo di amici quando dopo un tuffo tra le onde sul bagnasciuga ha picchiato violentemente la testa contro il fondale di sabbia. In quel momento è iniziato l’incubo: prima gli amici lo hanno aiutato a uscire dall’acqua, poi la corsa disperata in ospedale. Dopo l’intervento d’urgenza, è arrivato il duro responso: “Frattura delle vertebre C3 e C5, spina dorsale danneggiata". Leonardo Lotto è paralizzato dalla testa in giù e non potrà più camminare.

"Continuerò a lottare e farò tutto il necessario. A volte cadrò, ma alla fine mi rialzerò, vivendo sempre giorno per giorno, superando i momenti più bui”.

Dopo il ricovero all’Alfred Hospital di Melbourne, in Australia, “le sue condizioni sono stabili, e ora è pronto per iniziare il suo lungo percorso riabilitativo a Milano con tutte le energie e la positività che hanno sempre caratterizzato la sua personalità”. E gli amici, proprio per sostenere le cure, hanno organizzato una raccolta fondi online.

✍ Barbara Berti 

#lucenews #lucelanazione #australia #leonardolotto
  • È quanto emerge da uno studio su 1.700 ragazzi toscani realizzato dal Meyer center for health and happiness, di cui è responsabile Manila Bonciani, insieme all’Università di Firenze, e presentato in occasione della Giornata internazionale della felicità nel corso di un evento organizzato al Meyer health campus di Firenze.

Cosa gli adolescenti pensano della felicità? Come la definiscono? Cosa li rende felici? Queste alcune domande dello studio. Dai risultati emerge che i ragazzi spesso non riescono a dare neanche una definizione della felicità. Tuttavia ne sottolineano la rilevanza e la transitorietà. 

Dalla ricerca emerge così che la manifestazione della felicità si declina in sei dimensioni:
➡ La più rilevante che emerge è quella dell’interesse sociale, data dall’importanza che viene attribuita dai ragazzi alle relazioni interpersonali.
➡ La seconda è l’espressione della soddisfazione verso la propria vita, del fare le cose che piacciono loro.
➡ La terza è vivere emozioni positive, rilevanza che si riscontra anche nelle parole dei ragazzi che esprimono in maniera importante l’idea di essere felici quando sono senza preoccupazioni o pressioni che avvertono frequentemente, come anche quella scolastica.
➡ La quarta è il senso di autorealizzazione insieme a quello di padronanza delle varie situazioni che si trovano ad affrontare.
➡ Infine in misura minore la loro felicità è legata all’ottimismo, cui gli stessi adolescenti non attribuiscono grande rilevanza, sebbene rappresenti la sesta dimensione della felicità identificata.

Gli adolescenti che risultano più felici si caratterizzano per essere più empatici, esprimere un atteggiamento cooperativo, avere maggiore autoconsapevolezza, saper gestire meglio le emozioni e risolvere le situazioni problematiche, avere una buona immagine di sé. 

Ancora i maschi risultano essere più felici delle femmine a eccezione della dimensione relazionale e sociale della felicità che non si differenzia in maniera significativa tra i due gruppi, e le fasce di età più piccole, fino ai 15 anni, esprimono maggiormente di essere felici rispetto ai ragazzi di 16-17 o maggiorenni.

#felicità #ospedalemeyer #adolescenza
Da fotografa e viaggiatrice a reporter di guerra, in poche settimane. Valeria Shashenok, nota con il nickname @Valerishh, è una giovane ragazza ucraina di 20 anni che ha visto il suo mondo cambiare in un attimo. Prima raccontava il suo lavoro di fotografa e la sua vita, apparentemente normale e serena, attraverso brevi video pubblicati su TikTok. Oggi la giovane documenta, in modo unico e sorprendente, le conseguenze della guerra in Ucraina.
Valeria Shashenok, nota sui social come @Valerishh, è una giovane ragazza ucraina di 20 anni che documenta su TikTok la guerra
L’esperienza, scorrendo i contenuti sul profilo di Valerishh, che ha già superato i 700mila follower, è straniante e inedita. La ragazza, residente a Chernihiv (città di 285mila abitanti nel nord-est a pochi chilometri dalla Bielorussia) racconta per immagini le sue giornate da quando è scesa con la famiglia in un bunker per sfuggire ai bombardamenti. Mostra i palazzi divelti dalle esplosioni, la madre che prepara il borsch (la zuppa tradizionale ucraina), la gioia di poter riabbracciare un’amica che poteva essere morta in uno degli attacchi. Perfino il vecchio ospedale della città, dove lei andava da piccola, è stato distrutto. 
@valerisssh🥲❤️♬ original sound - Valerisssh
Ciò che è ancora più sorprendente è il modo in cui la ragazza racconta la guerra e le sue prigioni: i video sono brevi, carichi di riferimenti scherzosi e meme, si rifanno a trend virali usati dai giovani in tutto il mondo, del tutto adatti al contesto del social ma forse non altrettanto all’oggetto della guerra. Ma l'efficacia è assicurata. Nel video più visto del suo profilo, che ha già superato i 38 milioni di visualizzazioni, la ragazza narra, usando solo immagini e scritte in inglese, la propria routine, divisa tra la famiglia, il cane, la spesa e i resti della sua città, con in sottofondo il brano Che la Luna del cantante italoamericano Luis Prima. L’atmosfera è distopica. Ogni cosa, anche la più tragica, ha un’apparenza ironica, ma come diceva Sigmund Freud: “scherzando si può dire tutto, anche la verità”. Infatti ogni video si conclude con un ringraziamento sarcastico a Vladimir Putin, reo di aver dato il via a questo conflitto e distrutto, insieme a quella della ragazza, la vita di milioni di altre persone.
@valerisssh Living my best life 🥰🥰🥰 Thanks Russia! #ukraine #stopwar #russiastop ♬ Che La Luna - Louis Prima
Nei suoi video Valeria Shashenok prova a sdrammatizzare la situazione con ironia, lanciando però anche importanti messaggi ai media e ai governi occidentali
Shashenok è stata intervistata negli ultimi giorni dai maggiori media internazionali, tra cui la Cnn e la Bbc, che hanno saputo cogliere la rilevanza della sua storia. Valeria è una martire, nel senso che rende testimonianza. Questa, d’altronde, è la prima guerra che si racconta su TikTok. Nello scorso agosto dall’Afghanistan non era affiorato un numero così copioso e dettagliato di contenuti, quando avveniva la presa del potere da parte dei talebani. Ora invece le persone in Ucraina decidono di raccontare quel che accade. Il gesto di Valerishh ricorda altre due figure: la prima è quella, contemporanea, del suo presidente Volodymyr Zelensky, che a sua volta ha compreso l’importanza dei social nella narrazione di guerra e li ha utilizzati, tanto per serrare i ranghi con la popolazione ucraina, quanto per chiedere aiuto e sostegno ai governi e alle popolazioni dell’Occidente. L’altro, più lontano nel tempo ma con la stessa grammatica, è quello di Anna Frank, la giovane ebrea tedesca che raccontava sul suo diario lo scorrere delle giornate durante la prigionia per sfuggire all’Olocausto. 
@valerisssh NATO, CLOSE THE SKY OVER UKRAINE! #ukraine #stopwar #nato ♬ Another Love - Tom Odell
Conscia del potere mediatico acquisito, la ragazza usa il suo profilo, così come quello Instagram, per lanciare messaggi politici e fare esplicite richieste ai leader della Nato. Una su tutte suona come una preghiera: “Close the sky”, ossia imporre la tanto discussa “no fly zone” agli aerei russi che volano sopra l’Ucraina. Un gesto che il leader del Cremlino ha già equiparato a una dichiarazione di guerra. In un TikTok pubblicato l’11 marzo  Valeria mostra dei neonati ucraini, bellissimi, dicendo che senza aiuto, ciascuno di loro morirà. Solo il tempo saprà dirci che fine faranno le parole della giovane e quale sarà il futuro del suo popolo.
@valerisssh #natoclosethesky ♬ original sound - Valerisssh
 
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • 8 marzo

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2023 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto