Un ragazzo attraversa sei Paesi in bici per andare all'università

Dalla Guinea all'Egitto, fino all'ateneo di Al-Azhar. L'impresa di uno studente che ha attraversato l'Africa Occidentale

di MARIANNA GRAZI -
22 settembre 2023
Mamadou Safayou Barry

Mamadou Safayou Barry

Uno studente ha percorso 4.000 chilometri attraversando l'Africa occidentale in bicicletta, sopportando vari arresti e il  caldo torrido, per ottenere un posto nell'università dei suoi sogni. Mamadou Safayou Barry è partito dalla Guinea alla volta della prestigiosa al-Azhar, in Egitto, a maggio, pregando di essere accettato una volta qui. Un altro tipo di viaggio della speranza, che lo ha premiato con l'ammissione.
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Il giovane ha percorso in bici 4000 chilometri, attraversando Mali, Burkina Faso, Togo, Benin, Niger e Ciad

C'è chi parte per sfuggire a fame, guerre, povertà, cercando in Occidente, in Europa, un futuro migliore, e chi invece, come il 25enne, sogna solo di poter studiare, di formarsi, e fa di tutto – così come gli stessi migranti – per trasformare quel desiderio in realtà.

La traversata in bici verso l'Università al-Azhar

Il 25enne ha pedalato per quattro mesi attraverso varie nazioni martoriate da militanti islamisti e colpi di stato. Alla BBC ha dichiarato di essere "molto, molto" felice di aver ottenuto una borsa di studio quando finalmente è arrivato al Cairo. Il giovane padre di famiglia ha dichiarato che, sebbene non potesse permettersi di frequentare il corso di studi islamici o anche solo di comprare un biglietto aereo per l'Egitto, la reputazione dell'ateneo lo ha spinto a tentare la sorte in questa epica traversata attraverso Mali, Burkina Faso, Togo, Benin, Niger e Ciad. L'Università al-Azhar (che letteralmente significa "la Luminosa") è, in effetti, uno dei centri più importanti al mondo per l'apprendimento dell'Islam sunnita e uno dei più antichi, essendo stato fondato nel 670 d.C.
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L'Università al-Azhar (che letteralmente significa "la Luminosa") è uno dei centri più importanti al mondo per l'apprendimento dell'Islam sunnita

Mamadou Safayou Barry: "Mi guardavano come un criminale"

Il giovane è partito da casa sua, in Guinea, "alla ricerca della conoscenza islamica", sperimentando però durante il viaggio diffidenza e ostilità, soprattutto in alcuni dei Paesi che ha attraversato in bicicletta. In Mali, Burkina Faso e Niger, gli attacchi dei miliziani islamici contro i civili sono frequenti e i recenti colpi di stato hanno portato a una forte instabilità politica. "Viaggiare in questi Paesi è molto difficile perché in questo momento non c'è sicurezza", ha detto. "In Mali e in Burkina Faso la gente mi guardava come se fossi un criminale. Dappertutto vedevo i militari con le loro armi e le loro auto", ha raccontato il 25enne. Ha raccontato di essere stato arrestato e portato in carcere tre volte senza un valido motivo: due volte in Burkina Faso e una volta in Togo. Ma quando ha raggiunto il Ciad, le sorti del signor Barry sono cambiate. Un giornalista l'ha intervistato, pubblicando la sua storia online. Dopo averla letta alcuni cittadini benevoli hanno deciso di raccogliere soldi per finanziargli un volo per l'Egitto. In questo modo ha evitato di attraversare in bici il Sudan, nel quale sono attualmente attive zone di guerra.

L'arrivo in Egitto

Il 5 settembre Mamadou è finalmente arrivato nella capitale egiziana. Grazie alla sua determinazione ha potuto incontrare il decano degli studi islamici, la dottoressa Nahla Elseidy.
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La dottoressa Nahla Elseidy, decano di studi islamici, ha accolto Mamadou Safayou Barry all'università al-Azhar

Dopo aver parlato con lui, la dottoressa gli ha offerto un posto nel corso a al-Azhar, con una borsa di studio completa. La rettrice ha dichiarato sui suoi canali social che l'università ci tiene ad offrire le proprie conoscenze agli studenti di tutto il mondo e che questa filosofia "non riguarda solo quelli internazionali in Egitto, ma si estende anche all'estero". "al-Azhar riceve alunni da tutti i Paesi, si prende cura di loro e offre loro borse di studio". Il giovane dichiara: "Non so dirvi quanto sia stato felice. Ho ringraziato Dio", ha detto. Barry ha aggiunto che le dure prove affrontate durante la traversata di sei Stati sono state immediatamente dimenticate, cancellate dalla gioia di potersi definire uno studioso di al-Azhar.