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Muskan Khan, studentessa indiana
Il video della protesta di Muskan Khan, 19 anni, che resiste coraggiosamente a un gruppo di estremisti indù fuori dal suo college, nello stato indiano meridionale di Karnataka, è subito diventato virale. Tanto da venire ripreso anche dai media internazionali. Il suo è diventato il volto della resistenza contro il divieto di indossare l'hijab nei college, l'immagine di questa giovane donna, che sfida a viso aperto un drappello di uomini per difendere la propria fede, è rimbalzata sui siti di mezzo mondo. "Voglio anche dire a tutte le ragazze là fuori: difendete i vostri diritti, non abbiate mai paura".
Nel video si vede la studentessa che affronta la folla di estremisti, cantando a gran voce, in arabo, "Allahu akbar" (Dio è il più grande). "In quel momento – raconta – quando ho pronunciato il nome di Allah ad alta voce, mi ha dato così tanta forza che tutto il mondo lo ha sentito. In futuro punto a diventare avvocato, ma per ora voglio solo portare a termine la mia istruzione". Per rappresaglia allora, intere folle di indù si sono radunate fuori dai college per attaccare le ragazze musulmane, arrivando persino a violenti lanci di pietre e ad issare la bandiera color zafferano simbolo della supremazia indù. Per placare la crisi lo Stato ha quindi deciso di chiudere tutte le scuole superiori e i college, ed è stato anche imposto il divieto di radunarsi in pubblico – popolarmente noto come "Sezione 144" – entro un raggio di 200 metri dagli istituti scolastici fino al 22 febbraio.
Nell'India a maggioranza indù è comune per i musulmani, che costituiscono il 14,2% della popolazione (che in totale conta 1,3 miliardi di persone), indossare indumenti legati alla loro fede. In tutto il mondo, l'hijab è stato oggetto di controversie, come in Francia, dove alcune leggi proibiscono di indossare l'hijab in vari contesti e ha scatenato numerose polemiche, o in Sri Lanka, dove una proposta di vietare del velo ha innescato la paura di ulteriori persecuzioni musulmane. L'India, infatti, conta al suo interno la terza più numerosa popolazione musulmana al mondo –oltre 200 milioni–, superata solo dai paesi a maggioranza musulmana, ovvero Indonesia e Pakistan. Il governo del Karnataka è gestito dal partito nazionalista indù del primo ministro Narendra Modi, il Bharatiya Janata Party, e il loro risentimento per l'hijab è in linea con le loro crescenti politiche che privano i musulmani dei diritti, alimentano l'islamofobia e incoraggiano gli estremisti a discriminare le minoranze religiose.
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Molte studentesse hanno protestato, fuori dai college indiani, contro il divieto di indossare il velo islamico
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"L'hijab è un nostro diritto fondamentale", recita un cartello di protesta delle studentesse musulmane