Oksana Masters: “Le cicatrici di Chernobyl sono i tatuaggi della mia storia”

La 35enne a Parigi 2024 è una delle atlete paralimpiche Usa più decorate con un passato tormentato: nata in Ucraina fin da piccola ha combattuto con il suo aspetto. Adottata da una famiglia statunitense, ha imparato col tempo ad accettare il suo corpo

di AMBRA NARDI
3 settembre 2024
Oksana Masters (Instagram)

Oksana Masters (Instagram)

Il suo cuore è diviso a metà: una parte per l’Ucraina, sua patria d’origine, di cui porta fieramente traccia nel nome; l’altra per gli Stati Uniti, Paese della rinascita, che l’ha letteralmente adottata e fatta diventare una campionessa. 

Nata nel 1989 nello stato est europeo – tre anni dopo il disastro nucleare di Chernobyl – con varie diverse malattie congenite indotte dall’avvelenamento da radiazioni, Oksana Masters (alla nascita Oksana Alexandrovna Bondarchuk) è una delle atlete paralimpiche americane più decorate della storia.

Campionessa di canottaggio, fondista, biatleta e paraciclista, risiede a Louisville, Kentucky e in questi giorni è impegnata ai Giochi di Parigi 2024 – settima volta per lei – di cui è già stata protagonista come una delle tedofore della cerimonia di apertura. Infatti oltre che per quelle estive – a Londra 2012 è arrivata la prima medaglia – ha fatto parte della squadra statunitense di sci nordico alle Paralimpiadi invernali 2014 e 2018, vincendo complessivamente sette medaglie sulla neve, di cui due d’oro.

Una bella risposta a quel destino che appariva segnato già alla nascita, proprio a causa delle radiazioni, che lasciano un segno indelebile sul corpo. Ad esempio quelli che sono toccate in dote: sei dita su ogni piede, mani palmate, niente pollici, un solo rene, stomaco sviluppato solo parzialmente, niente bicipite destro, la gamba sinistra di quindici centimetri più corta della destra ed entrambe prive di ossa portanti. 

La storia di Oksana Masters

Poco dopo essere venuta al mondo Oksana Alexandrovna Bondarchuk è stata abbandonata in orfanotrofio: qui resta per i successivi sette anni, lunghissimi, durante i quali verrà abusata sessualmente e psicologicamente, e assisterà all’omicidio di una sua compagna. Poi un giorno la sua vita viene sconvolta per sempre: nel 1997 Gay Masters, una logopedista americana, decide di adottarla, portandola con sé negli Stati Uniti. 

Oksana Masters
Oksana Masters

Per lei camminare sugli arti segnati dalla crescita irregolare, che non riescono a reggere il peso del corpo, diventa sempre più dolorosa, costretta a un’andatura difficile e scomposta. Per questo i medici americani incoraggiano l’amputazione di entrambe le gambe sopra il ginocchio. Nel maggio del 1998 – 15 mesi dopo il suo arrivo – le viene tagliata la sinistra e cinque anni dopo anche la destra. Da adolescente ha anche sostenuto un intervento chirurgico per modificare le sue dita interne di ogni mano, in modo che potessero funzionare come pollici.

Le cicatrici come tatuaggi e storie sulla pelle

A causa delle radiazioni e degli interventi insomma il corpo di Oksana Masters è ricoperto di cicatrici: "A volte, crescendo, mi piaceva pensare che il mio corpo fosse ricoperto di storie. Sì, le cicatrici segnano la mia storia. Sono quasi come tatuaggi, in questo senso”, scrive l’atleta su Playerstune. E spiega anche che quei segni sulla pelle, che all’inizio non riusciva a tollerare, soprattutto da più piccola, sono i segni di una sopravvissuta, di cui andare fiera e non da nascondere. “C'è una differenza importante, mi sono resa conto: non ho potuto scegliere le mie cicatrici. Una cicatrice è una storia che ti succede. Non possiedi una cicatrice: sopravvivi a una cicatrice. Voglio possedere la mia storia”.

Oksana Masters
I tatuaggi di Oksana Masters (Instagram)

Crescendo nasce quindi in lei il desiderio di reclamare il suo corpo, di riappropriarsi della sua vita e di riscrivere – anche sulla sua pelle – un racconto diverso. Decide di farlo, oltre che son lo sport, attraverso i tatuaggi che "si possono scegliere. Ogni tatuaggio che ho rappresenta una parte importante di me. Le mie nuove ‘cicatrici’, il modo in cui ho scelto di marcare il mio corpo... Sento un significato più profondo, come se mi dessero un senso”. 

Masters alle Paralimpiadi

Oksana Masters (Team Usa/Instagram)
Oksana Masters (Team Usa/Instagram)

“Essere un’atleta ha cambiato la mia vita per sempre”, afferma ancora Masters, che negli anni si è imposta come una campionessa versatile e poliedrica, capace di vincere tanto nelle gare estive che in quelle invernali, nel bihatlon quanto nello sci nordico. “Ma io non ho cominicato a fare sport per vincere Ho iniziato a praticarli per quello che mi hanno aiutato a capire di me stessa Lo sport mi ha fatto capire che il corpo, il mio corpo, ha un potere che non va mai sottovalutato”.

Alle Paralimpiadi di Parigi la statunitense sarà in gara per la terza volta nel ciclismo su strada e nella cronometro il 4 e 5 settembre. Pronta a scruivere un nuovo capirolo del suo racconto chiamato vita. Che chissà che non finisca impresso anch’esso sulla sua pelle...