Domani, con la cerimonia di apertura che si terrà negli Champs-Elysées e in Place de la Concorde, a Parigi, prenderà ufficialmente il via la XVII edizione dei Giochi Paralimpici ai quali l’Italia parteciperà con 141 atleti (70 donne, 71 uomini) che competeranno in 17 discipline: atletica, badminton, canoa, canottaggio, ciclismo, equitazione, judo, nuoto, scherma, sitting volley, sollevamento pesi, taekwondo, tennis in carrozzina, tennistavolo, tiro a segno, tiro con l’arco, triathlon. Di questi, 13 sono toscani (di nascita o di adozione) e uno solo fiorentino: Simone Ciulli, 38 anni, che gareggerà nel nuoto in tre specialità, i 50 stile libero, i 100 dorso e i 100 farfalla, rispettivamente il 2, 3 e 6 settembre.
Lo abbiamo intervistato al suo arrivo al villaggio olimpico nella capitale francese.
Come e quando è nata questa sua grande passione per il nuoto?
“Ho iniziato a frequentare un corso di nuoto all'età di 4 anni, quando i miei genitori si sono resi conto che alla nascita qualcosa era andato storto. Così è iniziato il mio rapporto con l'acqua, proprio nel tentativo di recuperare una difficoltà motoria che si è presentata fin dai primi anni di vita alla gamba e al braccio destro. Da lì mi sono appassionato a questo sport e, piano piano, ho capito anche che l'acqua mi faceva stare meglio. Poi sono arrivati i primi successi nei normodotati a livello regionale. La competizione mi ha sempre attratto e nel 2012, quando mi si è presentata l'opportunità di iniziare questo percorso nel mondo paralimpico mi sono dedicato completamente al sogno di andare alle Paralimpiadi”.
Parigi è la sua seconda partecipazione ai Giochi, a Tokyo vinse l’argento nella 4x100 stile libero. E ora?
“La gara di Tokyo è stata l'evento della vita, arrivato nel momento giusto, e tutto è andato come doveva andare. In quella gara avevamo fatto anche il record del mondo, ma l'Australia ce lo soffiò poco dopo. A Parigi punto a migliorare quel magnifico argento ma non sarà facile, troverò avversari fortissimi”.
Lei eccelle nello stile libero, dorso e farfalla. Qual è la specialità che le piace di più?
“Al momento i 50 stile libero e i 100 farfalla. In passato andavo bene anche nel dorso ma a causa di un perineurioma al nervo sciatico della gamba destra, attualmente ho delle difficoltà ad essere competitivo”.
Oltre a quel podio ha vinto medaglie anche ai Mondiali, agli Europei e ai Giochi del Mediterraneo, per non parlare dei titoli italiani. C’è una gara fra tutte che ricorda con più piacere?
“Sicuramente l'argento col record europeo nella 4x100 di Tokyo. Ma ricordo ancora molto bene che ai campionati italiani assoluti di Napoli del 2021 la formazione per in quella staffetta era molto combattuta e ce n’erano addirittura tre possibili da schierare, tutte molto competitive. Avrei dovuto fare coppia con Antonio Fantin che, però, in quell'occasione non eccelse nella sua frazione e io a fine gara mi avvicinai da lui, che ancora era in acqua, dicendogli: ‘Tranquillo, ci penso io a fare il tempo che ci serve per la qualificazione’. E così fu”.
Lei gioca anche a pallanuoto
“La squadra di pallanuoto, sport che non avevo mai fatto prima del 2019, è nata dalla mia volontà di creare qualcosa di bello per gli altri. Ho iniziato coinvolgendo gli atleti paralimpici con l'idea anche di ‘togliere dal divano’ quante più persone con disabilità possibili. Poi ho trovato campo fertile per portare avanti questo progetto nella mia società storica, la Rari Nantes Florentia e, grazie al supporto fondamentale del presidente Andrea Pieri, del dirigente Andrea Nesti e dell'allenatrice Laura Perego, alla quale si è poi aggiunta l'azzurra olimpica di Londra 2012 Allegra Lapi, è nata una squadra fortissima che in tre anni ha vinto campionato italiano, Coppa Italia e Supercoppa”.
Come se non bastasse si è diplomato anche allenatore di nuoto. Esercita pure questa attività?
“Sì, ho 15 brevetti tra nuoto e triathlon. Ho iniziato nel 2008 a formarmi e da lì non ho più smesso. Nel 2016 ho allenato anche una ragazza della Nazionale di nuoto marocchina normodotati, Noura Mana, con la quale abbiamo fatto un bellissimo percorso, ottenendo due record nazionali nei 50 stile libero, la partecipazione alle Olimpiadi di Rio 2016 e ai Mondiali di Hangzhou, oltre la medaglia di bronzo nella 4x100 mistaffetta ai Giochi africani a Rabat nel 2019. Attualmente alleno la squadra Klab Nuoto Master a Firenze composta da più di 100 atleti che vanno dai 16 agli 85 anni, di entrambi i sessi. E abbiamo un bel gruppo di atleti paralimpici”.
Dove si allena abitualmente?
“In parte alla piscina Nannini di Bellariva e in parte alla Klab, a Firenze”.
Le piacciono gli animali?
“Li adoro. In famiglia abbiamo un cane akita, che si chiama Penny, e tre gatti: Lago, Shady e Brisè”.
Le rimane del tempo per qualche altro hobby?
“Quando posso mi piace occuparmi del mio giardino, ma la maggior parte del tempo libero lo dedico alla mia famiglia: mia moglie Isabella, senza la quale non sarei riuscito a competere in due Paralimpiadi, e mia figlia Cloe, di 1 anno e mezzo”.