In Germania sale la tensione in campo politico dopo che, nella cittadina di Karlsruhe, la sede locale di Afd ha deciso di distribuire volantini simili a biglietti aerei di espulsione. I membri delle comunità di immigrati hanno trovato questa spiacevole sorpresa all’interno della cassetta delle lettere anche se, per diretta ammissione della polizia tedesca, non è ancora chiaro come e se sia avvenuto un reale tracciamento della popolazione. Ad ogni modo, il reato contestato – attualmente verso ignoti – è quello di incitamento all’odio razziale.
La sezione locale del partito di estrema destra, uno dei punti di riferimento politici per gli oltre 300mila abitanti della cittadina, non si è discostata dall’iniziativa. Al contrario, ha affermato tramite un comunicato che la loro strategia comunicativa è perfettamente conforme alla legge. Come è possibile osservare direttamente dal biglietto, dal titolo “Abschiebeticket”, ordine di rimpatrio forzato o biglietto di espulsione, la data di partenza dei voli è il 23 febbraio 2025.
Non a caso, le prossime elezioni nazionali sono previste proprio per l’ultimo weekend di febbraio quando, dopo il crollo del governo Scholz, gli elettori e le elettrici saranno chiamati alle urne per decidere le sorti della ormai ex “locomotiva d’Europa”, come veniva chiamata Berlino durante il decennale governo Merkel. Una crisi economica e sociale che Afd sta cavalcando a pieno regime, facendo – al solito – leva sulle classi più svantaggiate della società tedesca. Un copione ormai noto, del quale abbiamo avuto e abbiamo tutt’ora molteplici testimonianze anche in Italia o in Francia col Rassemblement National di Marine Le Pen.
Ma la presunta targhettizzazione degli immigrati di prima e seconda generazione, nel caso in cui venisse confermata e rimanesse impunita, costituirebbe un gravissimo precedente. Oltre ad una profonda delegittimazione delle persone coinvolte, grave quanto una nostrana citofonata davanti alle telecamere da parte di un non ufficiale giudiziario, ciò allargherebbe enormemente le maglie dell’accettabilità della comunicazione politica. Una degenerazione che, in un contesto di forte ebollizione sociale, rischia di acuire ancora più gli scontri tra frange della popolazione che, al contrario, potrebbero convertire gli sforzi profusi in tentativi di pacifica convivenza.
Come è possibile leggere sul finto biglietto aereo, inoltre, la destinazione indicata si ricollega ad un altro tormentone della politica italiana attraverso la dicitura: “Paese d’origine sicuro”. Un fronte del ticket di rimpatrio agghiacciante che, sul retro, lascia spazio alle motivazioni che renderebbero valido il biglietto, coincidenti con la politica migratoria proposta dal partito: “Permesso di soggiorno umanitario solo finché sussiste il motivo della fuga, sussidi solo per i cittadini tedeschi, nessuna islamizzazione”. Le indagini, come anticipato, sono già state avviate. Che la giustizia faccia il suo corso.