Assessora costretta a dimettersi per la sua relazione col sindaco, si appella a Meloni

Scoppia il caso politico nel piccolo comune di Terricciola e la miccia è la relazione tra il sindaco Bini e l’assessora Bandecchi. Per l’opposizione è una violazione dello statuto, ma il primo cittadino parla di “attacco personale”. Intanto lei si dimette e scrive una lettera alla premier

di SARAH ESPOSITO
14 marzo 2024

Giulia Bandecchi, ormai ex assessora di Terricciola (Facebook)

Coniugi, affini, marito e moglie, compagni. Intorno all’esatta definizione della relazione che c’è tra un sindaco e un’assessora è nato un caso che dalla provincia pisana ha assunto ben presto rilevanza nazionale. Siamo a Terricciola, piccolo borgo sulle colline dell’alta Valdera famoso per il vino e le fragole, qui da giorni sembra essere scoppiata una bomba che ha investito da vicinissimo la vita familiare più che politica del primo cittadino.

La presunta incompatibilità

All’articolo 49 dello statuto del piccolo Comune dell’alta Valdera si elencano le cause di incompatibilità alla carica di assessore e sindaco, tra cui: “non possono contemporaneamente far parte della Giunta comunale ascendenti e discendenti, fratelli, coniugi, affini di primo grado, adottandi e adottati”. Il sindaco Giacomo Bini ha una relazione e una figlia con l’assessora Giulia Bandecchi ed è questo il centro di un esposto alla Prefettura da parte dell’opposizione in consiglio comunale, tema finito anche per essere l’oggetto di un’interrogazione parlamentare di Fratelli d’Italia poi ritirata per le dimissioni dell’assessora.

Una relazione tutt’altro che nascosta. Una deflagrazione che ha avuto la forza di spaccare in due l’opinione pubblica tra chi è solidale con il sindaco per un attacco personale più che politico e chi ritiene che la lista civica di opposizione chieda soltanto il rispetto delle leggi. Un confronto che fino a questo momento si è consumato a distanza, a suon di video e post sui social, ma che presto potrebbe trovare spazio proprio nella sede più consona al dibattito pubblico cittadino: il consiglio comunale.

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Le dimissioni dell’assessora Bandecchi

Intanto l’assessora Giulia Bandecchi con delega all’urbanistica e ai lavori pubblici ha presentato le dimissioni e nella prossima seduta del consiglio il sindaco dovrà nominare un altro assessore, una donna.

"Nel settembre 2023 – spiegano dalla lista di opposizione Terricciola SiCura – abbiamo presentato una istanza al Prefetto riguardante la presunta violazione dello Statuto comunale e del Testo Unico degli Enti Locali relativa alla composizione della giunta comunale di Terricciola, che include due persone conviventi. Attualmente nessuna interrogazione è in discussione presso la Camera dei deputati”.

La posizione del sindaco

Dall’altro lato invece Bini bolla come bassa politica le accuse di Terricciola SiCura. "Farebbero meglio a chiedere scusa a me e ai cittadini per la brutta figura che stanno facendo fare alla politica di Terricciola – commenta Bini –. Siamo alla fine della magistratura, vorrei che si parlasse di fatti concreti e non della mia famiglia. Abbassiamo i toni, Giulia Bandecchi è stata eletta dai cittadini. È stato più facile attaccare lei, quando in realtà l’intento era quello di colpire me, il sindaco. Mi dispiace pensare che quando sarà grande dovrò spiegare a mia figlia perché si è trovata al centro di questo dibattito assurdo”.

Motivi che hanno spinto l’assessora a scrivere alla premier Giorgia Meloni per chiederle se è giusto dover rinunciare alla sua carica in un piccolo Comune per la colpa di aver dato alla luce una bambina.