Australia, la senatrice aborigena definisce la regina Elisabetta II una "colonizzatrice"
Lidia Thorpe, dei Verdi, ha dovuto ripetere il suo giuramento di fedeltà alla sovrana non senza un certo sdegno dopo l'intervento del presidente del Senato e le critiche di altri politici
Lidia Thorpe
Pugno alzato, sguardo di sfida e nessun timore nel definire la regina Elisabetta II, capo di stato in Australia (in quanto il Paese oceanico fa parte del Commonwealth), una "colonizzatrice". Dopo questa esternazione, lunedì primo agosto, Lidia Thorpe, dei Verdi, è stata invitata a ripetere il suo giuramento di fedeltà al Senato ed è stata rimproverata dai suoi colleghi parlamentari, uno dei quali le ha urlato: "Non sei una senatrice se non lo fai come si deve".
Il giuramento di fedeltà
Assente dal Parlamento la scorsa settimana, quando gli altri senatori hanno prestato giuramento, Lidia Thorpe ha prestato il suo giuramento il primo agosto. La politica di Victoria si è avvicinata al palco del Senato con il pugno destro alzato in aria e quando le è stato chiesto di recitare la formula ufficiale scritta su un biglietto ha detto:
"Io, Lidia Thorpe, giuro solennemente e sinceramente di essere fedele e di portare vera fedeltà a Sua Maestà colonizzatrice, la Regina Elisabetta II"
La parola "colonizzatrice", ovviamente, non è presente nel giuramento formale ma simboleggia la protesta della senatrice contro il passato coloniale dell’Impero britannico e contro le violenze subite dai popoli aborigeni australiani. La presidente del Senato laburista, Sue Lines, è intervenuta, mentre dagli altri senatori sono iniziati ad alzarsi mormorii e critiche contro la Thorpe. "Per favore, reciti il giuramento", le ha richiesto indicandole la formula scritta sul cartoncino. La donna si è prima girata per parlare con un senatore laburista alle sue spalle che sembrava esprimere ulteriori critiche, poi, non senza un certo sdegno, ha ripetuto il giuramento come stampato. Un altro senatore è stato sentito dire "a nessuno di noi piace". La senatrice ribelle, dopo la seduta, ha poi twittato "la sovranità non è mai stata ceduta", condividendo anche una una foto dell'evento mattutino.
La sezione 42 della Costituzione australiana stabilisce che "ogni senatore e ogni membro della Camera dei Rappresentanti, prima di prendere posto, deve prestare e sottoscrivere" il giuramento. Ma la professoressa Anne Twomey, esperta di diritto costituzionale presso l'Università di Sydney, ha affermato che spetta al Parlamentodecidere se il mancato giuramento o il rifiuto di prestarlo impedisca a qualcuno di assumere la carica di senatore. "Trattandosi di un procedimento interno al Parlamento, dubito che sia "giustiziabile", cioè non credo che possa essere portato davanti a un tribunale", ha dichiarato al Guardian Australia. "Spetta ai presidenti delle Camere far rispettare la sezione 42". Twomey ha detto che Lidia Thorpe avrebbe potuto decidere di non occupare il suo seggio, se non fosse stata disposta a giurare fedeltà alla Regina. "In caso contrario, non avrebbe potuto sedersi o votare. Avrebbe avuto diritto ad altri poteri e privilegi... Tuttavia, se non si presentasse per due mesi consecutivi senza il permesso del Senato, il suo posto diventerebbe vacante ai sensi della sezione 19 della Costituzione", ha specificato.
"Non siamo più britannici"
Matt Thistlethwaite, viceministro della Repubblica, ha definito il giuramento di fedeltà alla regina d'Inghilterra "arcaico e ridicolo"
La settimana scorsa il viceministro della Difesa e della Repubblica, Matt Thistlethwaite, ha dichiarato al quotidiano Nine che giurare fedeltà alla Regina è "arcaico e ridicolo". "Non rappresenta l'Australia in cui viviamo ed è un'ulteriore prova del perché dobbiamo iniziare a discutere sul diventare una repubblica con un nostro capo di Stato", ha dichiarato. "Non siamo più britannici". Tuttavia, secondo la Costituzione australiana, tutti i senatori e i deputati devono giurare fedeltà alla Regina e ai suoi eredi e successori prima di sedere in Parlamento. Questa disposizione non può essere cambiata senza un referendum, che Thistlethwaite ha detto che sarebbe stato fatto solo come parte di un più ampio movimento verso una repubblica in un futuro mandato di governo. Il mese scorso la senatrice aborigena dei Verdi ha descritto l'Australia come un "progetto coloniale", sostenendo che la bandiera nazionale non la rappresenta. "Rappresenta la colonizzazione di queste terre e non ha il motivo di rimanere così, non c'è stato alcun consenso, non c'è stato alcun trattato, quindi quella bandiera non mi rappresenta", ha spiegato a Channel 10's The Project. Thorpe ha detto anche di essersi candidata al Parlamento "per mettere in discussione l'occupazione illegittima del sistema coloniale in questo Paese". "Sono qui per il mio popolo e sacrificherò il giuramento di fedeltà al colonizzatore per entrare nei media come sto facendo ora, per entrare in Parlamento come faccio ogni giorno", ha detto.