E’ entrata in vigore in Germania una legge molto dibattuta del governo di Olaf Scholz e accolta con sollievo dalla comunità LGBT+, che agevola il cambio di genere: ora basta una semplice dichiarazione all'anagrafe. La Germania si conquista così un posto tra i paesi che hanno adottato una legislazione liberale in questo settore e sono una decina in Europa, tra cui il precursore danese, il Belgio, la Svizzera e dall'anno scorso anche la Spagna.
"Sono molto felice perché è una giornata storica per il riconoscimento della diversità sessuale e per il riconoscimento dei diritti umani e delle persone transgender e non binarie in Germania", afferma l'ambientalista Nyke Slawik, uno dei due deputati transgender del Bundestag, in un'intervista all'AFP.
La "legge sull'autodeterminazione" permette a chi vuole cambiare nome e sesso di fare richiesta all'anagrafe locale, per poi ufficializzarla ritornando tre mesi dopo, dopo aver scelto tra quattro possibilità: femminile, maschile, vari o "nessuna menzione del genere".
Il ministro della Famiglia Lisa Paus lo ha definito un "giorno molto speciale" per la comunità LGBT+, affermando che i loro diritti saranno ora "notevolmente rafforzati". Dal 1 agosto sono aperte le pre-iscrizioni. Secondo la rivista Der Spiegel hanno già presentato domanda circa 15.000 persone.